Chapter XIII

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Finimmo di mangiare quel grande kebab e Mark chiese il conto.

"Sono 32£". - disse Kaleb, il cameriere.

Mark prese il portafoglio.

"Non se ne parla, pago io". - dissi.
"No amore, lascia perdere". - rispose Mark.

Jade allungò le mani e gli porse i soldi.

"Grazie e alla prossima!" - esclamò Kaleb.
"Cazzo non hai davvero pagato tu, vero Jade?" - chiese Mark.
"È colpa mia se siamo qui e se è successo quello che è successo, quindi mi andava di sdebitarmi così". - disse Jade.
"Non ha mai pagato una ragazza per me, mi sento una persona orribile". - disse Mark.
"Sei nel mondo dei gay adesso, Mark. Non sei tanto diverso da noi ragazze arrivati a questo punto". - disse Georgette ridendo.
"Beh, questa frase mi ha davvero sollevato". - disse alzando gli occhi al cielo.
"Stai tranquillo, noi facciamo sempre così. Non ci piace fare le accattone. Paghiamo a turni solitamente, quindi non abituarti perché non ci sarà il bis". - disse Jade.

11:48pm

"Che facciamo, torniamo a casa?" - chiesi.
"Ogni tuo desiderio è un ordine". - rispose Mark baciandomi.
"Posso adottarvi? Siete adorabili". - disse Jade.
"Adottarci? Ma sei pazza?" - disse Mark.
"È un modo di dire, Mark. Non prendere alla lettera qualsiasi cosa io dica". - disse Jade.
"Siete simpatiche, giuro mi piace stare con voi". - disse Mark.
"È bello sentirtelo dire, ma era anche un po' scontato. Insomma, a chi non piace stare con noi?" - disse Georgette.
"Sei modesta". - dissi.

Scoppiammo tutti a ridere e salimmo in macchina, diretti a casa di Mark.
Durante il tragitto, Jade mise il CD che le avevo fatto io qualche tempo fa con le mie canzoni preferite. Come primo pezzo c'era "they don't know about us", la canzone che avrei voluto dedicare a Mark giorni fa.

"Jade, lascia la prima". - dissi prendendo la mano di Mark e stringendola.
"Va bene". - rispose Jade.

Partí. Guardai Mark negli occhi.

"Questa te la dedico, Mark. Avrei voluto farlo molto prima, ma non ne ho avuto il coraggio". - dissi.
"Credo di averla sentita da qualche parte". - disse. "Cazzo, non è la canzone che ascoltammo casualmente in radio la sera prima dell'incidente?" - chiese.
"Esattamente. Non pensavo te la ricordassi". - risposi.
"Beh, difficile non ricordarmela. Mi hai guardato per tutta la durata della canzone, ricordi?" - disse.
"Eh si". - dissi ridacchiando.

Avevo paura di come sarebbe andata a finire la nostra relazione, ma non mi aveva lasciato la mano nemmeno per un secondo, la teneva sempre stretta tra le sue braccia. Non riuscivamo a staccarci, era come se ci fossimo incollati con la colla e mi sentivo bene.
Poco dopo arrivammo a casa di Mark.

"Ciao ragazze, buonanotte e grazie per la serata". - dissi.
"Grazie a voi per averla movimentata". - disse Jade ridendo.
"Buonanotte bellezze". - disse Mark.

Entrammo facendo attenzione a non fare rumore, altrimenti Dora si sarebbe svegliata. Salimmo le scale lentamente ed io lo aiutai. Entrammo in camera. Ci spogliammo entrambi e ci sdraiammo sul letto. Mi accarezzò il viso e cominciò a sorridere. Il sorriso più profondo e sincero che avessi mai visto.

"Perchè sorridi?" - chiesi.
"Perchè sono qui con te". - rispose Mark.

Mi stampò un bacio sulle labbra. Era passionale, forte. Il freddo della stanza si trasformò in calore puro.

"Amo il modo in cui il tuo respiro cambia quando tocco il tuo corpo". - disse Mark.

Pensavo al profumo della sua pelle contro la mia, alle sue mani lungo la mia schiena, alle sue labbra che accarezzavano il mio petto e alle sue dita che esploravano il mio corpo.

"Sai Mark, con te è così facile essere me stesso. Con te non mi sono mai chiesto se valesse la pena fidarmi di nuovo. Successe tutto così all'improvviso. All'inizio non riuscivo a capire, non capivo perchè fossi così felice all'arrivo di un tuo messaggio. Non capivo cos'era quella strana sensazione allo stomaco ogni volta che ti dovevo vedere. Non capivo come riuscivi facilmente a farmi cambiare umore. Poi qualche giorno fa, tutto fu più chiaro. E allora pensavo ad una vita, un futuro senza di te, senza i tuoi baci, i tuoi sorrisi, i tuoi abbracci e in quella vita io non ero più felice, perchè a rendermi felice sei tu, Mark. Quindi che ne dici, vuoi viverla con me questa vita? Mi prometti di non abbandonarmi? Prometti di dirmi sempre qual è la cosa che ti turba e di cosa non sei sicuro? Prometti di non fare niente per forza?" - dissi accarezzandogli il viso.
"Clay, prometto tutte queste cose. Sei l'unica persona che è riuscita a farmi aprire davvero. Ad accettarmi per quello che sono. A farsi andare bene il mio carattere, che non è facile da reggere, soprattutto i miei sbalzi d'umore, l'avrai notato. Volevo ringraziarti, per aver reso la mia prima volta un qualcosa di indimenticabile. Volevo ringraziarti per essermi stato sempre accanto in questi ultimi tempi. Per avermi sopportato e supportato sempre, qualsiasi scelta io facessi. Ti amo, Clay". - disse Mark.
"Ti amo anch'io, Mark". - dissi.

Ci addormentammo abbracciati dopo aver fatto l'amore. Le gambe una su quella dell'altro, la mia testa sul suo petto e le sue braccia che mi cingevano. Dicono che la persona che si addormenta respirando al tuo stesso ritmo è quella giusta, così quando ci si sveglia, ci si può baciare e fare un respiro più grande. Fu in quel momento che capii che ero a casa, che non avevo nè avrei mai amato qualcuno in tal modo, perchè certe persone sono destinate a stare insieme e imitare un amore così risulterebbe impossibile per chiunque.
Penso che non esista nulla di più bello di addormentarsi tra le braccia di chi si ama. Sentire tutta la notte il suo profumo, il suo calore. Le sue braccia che ti stringono. E forse è ancora più bello quando ci si sveglia e si vede quel sorriso. Essere la prima persona che vede al mattino e il primo bacio della sua giornata.
Penso di essere stato abbastanza fortunato ad aver trovato una persona come Mark. Tutti vorrebbero un Mark nella loro vita, ed io voglio un futuro con questo ragazzo e giuro che ci riuscirò, ci riusciremo.

L'equilibrio sopra la folliaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora