Tre mesi dopo...
Tremavo come una foglia al solo pensiero di poter essere incinta.
Non perché non mi sentissi pronta, ma perché avevo paura. Paura di perdere mio figlio, in un ambiente come quello. Ma soprattutto, temevo che Filippo non lo volesse.
Eravamo poco più che ventenni all'epoca, e mi terrorizzava l'idea di rimanere da sola, l'idea che mi abbandonasse.Respiro lentamente, torturando le mie povere unghie, strappandole via a morsi coi denti.
Sì, mi è preso un po' il panico per questa storia del test. Non ne ho ancora parlato a Filippo, ho troppa paura della sua reazione.
Se sono davvero incinta, non voglio nemmeno immaginare come ci rimarrà nel sapere che sta per diventare padre.
Tento di tenere a basa lo stress, respirando lentamente. Ovviamente non posso fumare, quindi è tutto più difficile.
Aspetto pazientemente Carmine, seduta sul ciglio della strada, che sta per terminare il suo turno in piazza.
E' sempre così gentile con me: si è dimostrato molto disponibile nel volermi accompagnare a prendere il test, nonostante abbia appena finito di lavorare, quindi è sicuramente stanco.
Passano alcuni minuti (non so dire bene quanti, ma a me sembrano un'eternità), e vedo Carmine camminare verso di me.<<We piccrè! Allor?>>
<<Allor che?>>
<<Staj agitat?>>
<<E vir tu Carminiè... Tengo paura assai per Filippo.>>
<<Ma nun t preoccupà! Chill è nu brav wajon. Facimm ambress però ja.>>
Io annuisco, e gli abbozzo un sorrisetto poco convinto.
Apprezzo da morire il suo tentativo di tirarmi su il morale, ma non è granché d'aiuto. Non essere in ansia è pressoché impossibile.
Carmine mi accompagna in farmacia, rendendo il tragitto piacevole e facendo sì che, almeno per un po', mi rilassi.
Ma non dura per molto. Infatti, non appena giungiamo lì e chiediamo il test, la farmacista decide di voler fare la simpaticona.<<Sono otto euro. Congratulazioni! Aspettate un bambino?>>
Attimo di imbarazzo. Stavo per negare la cosa, ovviamente, ma Carmine mi interrompe, esordendo con una risatina.
<<Eh, signò, magari! Io l'ho solo accompagnata, purtroppo non sono il padre.>>
A quelle parole, rimango perplessa.
Lo guardo con le sopracciglia inarcate, come se stessi aspettando una spiegazione. Ma non c'è molto tempo, dato che la donna sta attendendo i soldi e io mi sono bloccata come un'ebete davanti a lei.
Usciamo dalla farmacia, e cala un silenzio a dir poco imbarazzante.
Siccome lui non sembra intenzionato a farlo, decido di rompere io il ghiaccio.<<Che volevi dire?>>
<<Quando?>> Chiede, facendo il finto tonto.
<<Carmine, quando? Prima. Hai detto "magari" e "purtroppo non sono io il padre". C signific?>>
<<Ma nient, chest so cos ca s ricn...>>
<<No, nun so cos ca s ricn.>>
<<Sì. Pcché si na bella wajon e tutt quant vulessr sta o post e Capebomb.>>
Ed ecco che piomba un altro silenzio tremendo. Non so che dire, non so che pensare. Non capisco perché sta dicendo queste cose, sono confusa.
<<Senti...>>Sospira, riaprendo il discorso <<Jamm a cas, faj stu test e po n parlamm.>>
Mi sembra la soluzione migliore, così acconsento.
Non sto qui a raccontare di quanto sia stato imbarazzante il tragitto senza rivolgerci la minima parola, perché penso sia ovvio.
Una volta a casa, purtroppo o per fortuna, non c'è nessuno.
Io mi chiudo subito in bagno, prendendo il test tra le mani tremanti.
Sono stata attenta a non bere troppo per non diluire le urine, e soprattutto a non svuotarmi appena sveglia. Voglio essere completamente sicura del risultato.
La cosa più difficoltosa, è stata pisciare su un aggeggio del genere.
Non sono pratica, ed è più complicato di quanto sembri.
Tralasciando il fatto di essermi sporcata la mano, riesco nel mio intento.
Ed ottengo il mio risultato.Due lineette.
Sono incinta.
Esco dal bagno, con la testa bassa.
<<Allora?>>
Chiede Carmine. Io non gli rispondo. Scoppio letteralmente a piangere davanti ai suoi occhi.
Un po' di gioia, un po' di paura. Non so dire bene di cosa con esattezza.
Lui non dice nulla. Semplicemente, mi abbraccia, e mi tiene forte a sé.Questo mi fa stare meglio.Questo.
Non quello che fa dopo.
Avvicina il proprio viso al mio, tentando chiaramente di baciarmi.
Io, ovviamente, lo respingo.<<Ma c t ven?!>> Gli chiedo, stizzita. Sono stata semplicemente gentile con lui, e ne ha approfittato subito.
<<Scus... nun l'agg fatt appost. Mi è venuto spontaneo.>>
<<Carminiè, parlm nfacc. P na vot, cacc e pall. Se tieni qualcosa da dirmi, dimmela mo.>>
Dico, con voce decisa. Forse sarò sembrata antipatica, scontrosa, ma se non l'avessi fatto, lui non mi avrebbe mai rivelato niente.
<<Vuò sapé e cos comm stann? Io penso di essere innamorato di te. Anzi, so sicur. E c stong mal. Perché devo fingere di essere felice del fatto ca si ncint ro megl cumpagn ro mij. Ca probabilment tu t'o spus pur. E ij stong cumm a nu strunz, sperando di essere preso in considerazione. Ti ricordi quando, parecchio tempo fa, ti volevo parlare? Ecco, t vulev ricr stu fatt. Ma poi non ne abbiamo avuto occasione e ho pensato che il destino non volesse che la cosa uscisse fuori, e me lo sono tenuto per me.>>
Sono senza parole. Il discorso di Carmine, i suoi occhi lucidi mentre lo formula, mi lasciano allibita.
<<Carminiè...>>
<<Lasc sta. Faj fint ca nun t'agg itt nient. Vac a fa nu gir.>>
Mi dice, alzandosi il cappuccio della felpa, per poi uscire di casa, sbattendo la porta.
Decido di non seguirlo, forse è meglio lasciarci del tempo per riflettere.
Tento di scacciare via i brutti pensieri, e preparo una sorpresa per Filippo.
Metto il test in un cofanetto nero, con un nastrino intorno. Poi, lo adagio in un pacchetto, in modo che lo venga a sapere in modo speciale.Ma proprio nel momento in cui mi stavo un po' rilassando, qualcosa interruppe la mia relativa quiete.
Sentii dei rumori di pochi spari provenire dalla strada. Spaventata, mi affacciai alla finestra.
E ciò che vidi, fu il corpo di Carmine, sanguinante, steso a terra.
Senza vita.
Era morto.N.A:
Ma buonaseeeeeera a tutti!
Eh sì... colpo di scena ragazzi.
Addio Carminiè, ti abbiamo voluto tanto bene. Spero non siate troppo sconvolti! Se non lo siete, ci diamo appuntamento al prossimo capitolo! Bacii <3.
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Alone in my soul
FanfictionImmaginate una ragazza. Una ragazza bellissima, giovane, intelligente, sensibile, forse un po' ingenua, un'inguaribile romantica, che farebbe qualsiasi cosa pur di non rinunciare al suo sogno d'amore. Ora immaginate la stessa ragazza, che riesce fin...