Capitolo 15

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Le giornate sono sempre quelle,non cambia mai niente,nessun dettaglio le differenzia,niente,Cameron è molto distante da me,Angela è sempre più odiosa e adesso mi sento anche leggermente esclusa da Sierra e Vittoria.
Forse la colpa è mia,forse non mi sopportano più,ultimamente sono più paranoica del solito e penso sempre ai miei genitori,penso a quanto mi mancano,penso all'incidente,all'ospedale e ai cambiamenti che ha subito la mia vita,in pochi mesi tutto è cambiato,eravamo solo in 4 in quell'enorme villa e adesso i ragazzi sono assieme a me e a Nash.
La mia vita è cambiata è questo è ovvio.
Il flusso dei miei pensieri venne interrotto dal campanello,mi affretto ad aprire la porta per ritrovarmi tutti i ragazzi,sorrisi alla loro vista e li lasciai passare.
-«Hope?» la voce di Nash mi richiama dal mio stato di trans e penso a quanto lui sia importante per me
-«Hope,noi ragazzi dobbiamo partire» continuò a parlare una volta ottenuta la mia attenzione,strabuzzo gli occhi a quelle parole e,con voce stridula,urlo
-"Cosa? Voi? Che? Quando? Perché?"
-"Calma Hope andremo dai genitori di Shawn,oggi,perché vogliamo fare una sorpresa a Shawn per il suo compleanno"
Sorrido leggermente e mi rilasso,Nash mi bacia la fronte e mi dice che sarebbe andato a preparare le valige così come gli altri ragazzi,così vado anch'io in camera e prendo un libro dalla mia scrivania,anche la mia stanza è cambiata da quando i miei sono morti,tutte le foto sono depositate in una scatola sopra il mio armadio,in precedenza tappezzavano i muri della stanza rendendoli allegri, e dandoli quel tocco di spensieratezza e fantasia che adesso avevano perso.

La morte dei miei genitori è stata così sconvolgente e improvvisa da influenzare nettamente la mia vita,non volevo parlarne con nessuno,perchè le cose dette ad alta voce ti rendono consapevole e sono come la neve a settembre,inaspettata,ma che ti avvisava della fine dell'estate,ti colpisce il volto rudemente,fino a lasciarti l'impronta del suo passaggio,è tutto così strano,tuttto.

La loro camera era stata pulita e chiusa a chiave nei giorni seguenti al loro funerale,la chiave è nella scatola assieme alle foto,non volevo dimenticarli,le cose brutte non vanno dimenticate,vanno semplicemente superate,lasciate alle spalle,devo pensare al presente e non al passato,eppure è così facile dirlo,ma così difficile farlo.Non ci riesco,per quanto io volessi non ci riuscivo.

Esco di casa e inizio a camminare senza una vera meta,le mie gambe si muovono da sole e il mio cervello si fida di loro,improvvisamente mi ritrovo nel bosco,al bosco di Klaus,il nostro bosco,il mio bosco...

mi siedo a terra,su un piccolo ripiano dove le foglie non sono umide e quindi non avrebbero bagnato i miei vestiti,metto le cuffiette nel cellulare e successivamente decido di attivare la riproduzione casuale,tanti ricordi decidono di affluire,involontariamente,nella mia mente,ma volontariamente,invece decido di respingerli.
Una lacrima solitaria scivola sul mio volto,e questa viene accompagnata da un sorriso malinconico.
Qualcuno si siede accanto a me,ma non mi preoccupo di guardare chi fosse, il bosco è pubblico,e lo conoscevo come le mie tasche,quindi in caso di pericolo avrei sicuramente trovato una via di fuga.
-«È proprio bello qui»
Annuisco e sorrido al ragazzo seduto al mio fianco,non mi va di litigare oggi,anche perché lui non è un mio problema,ha scelto di stare con Angela e io sono pienamente d'accordo con lui,è la sua vita,non la mia,e per quanto non sopporto Angela,lui l'ama...
-«Come mai non sei a casa a preparare le valigie?»
-«Non parto per Toronto» dice semplicemente,alzando le spalle con un sorriso dolce sulle labbra.
-«mio padre mi portava sempre qui quando ero piccola» inizio a parlare sorridendo
-«adoravamo venire qui,era il nostro piccolo posto segreto,nessuno veniva mai in questo bosco,tutti lo evitavano da un po'di tempo,dato che il suo aspetto esteriore è ingannevole.» contino a parlare e a sorridere
-«all'interno nasconde così tanta bellezza,questo è il guaio delle persone,si soffermano all'apparenza,senza voler osservare all'interno,l'apparenza inganna,e questo bosco né è l'esempio,al di fuori sembra così cupo,uno di quei boschi dei film horror,invece all'interno cela un manto di fiori,tutti colorati e resti ammaliato dalla sua bellezza,ho sempre voluto essere come mio padre,lui non si soffermava alle apparenze,lui scovava le parti più nascoste in una persona e dopo averlo fatto le amava. Amavo mio padre,è stato il mio eroe,il mio idolo,il mio principe azzurro,l'unico che ho amato prima di » interrompo violentemente il mio discorso
-«prima di?» mi incitò lui
-«niente,lascia perdere» dico prima di scuotere la testa con un sorriso amaro
-«dai,andiamo a casa adesso» mi sorride e mi tende la mano,l'afferro e in silenzio ci incamminammo verso casa.
-«Io e mio padre andavamo sempre a pesca»dice improvvisamente
Lo guardo stupita,e sorrido all'immagine di un piccolo Cameron con una lenza in mano.
-«era il nostro posto segreto,lui mi parlava di tutto,della vita,di come aveva conosciuto mia mamma e di come ci amava» conclude sorridendo,sorrido di rimando ed entriamo,finalmente,in casa.

Bella gente allora sono tornata,scusate la lunghissima assenza,ma ho finito gli esami,quindi in precedenza dovevo studiare,voi? Avete fatto gli esami? Come sono andati? Ma soprattutto vi piace il capitolo?
Novità bellissime,ho aperto una pagina instagram,vi lascio una foto qui sotto,speri veniate a trovarmi in tante.
A presto xoxo autrice_anonima

A presto xoxo autrice_anonima

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||un tuffo nella felicità||~Cameron DallasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora