MIREA
La sveglia suona con insistenza, un suono stridulo che rompe il silenzio della mia stanza. Mi raggomitolo ancora di più sotto le coperte, stringendole attorno a me come se potessero proteggermi dal nuovo giorno che sta iniziando. Il lunedì è arrivato troppo in fretta, quasi senza che me ne accorgessi, e il solo pensiero di dovermi alzare e affrontare la scuola mi pesa addosso come un macigno.
Allungo una mano fuori dal tepore del letto, rabbrividendo al contatto con l'aria fredda della stanza. Con gli occhi ancora socchiusi, cerco alla cieca il telefono sul comodino e, dopo qualche tentativo, riesco finalmente a spegnere la sveglia. Il silenzio che segue è quasi confortante, ma so che dura solo un'illusione: non posso rimanere qui per sempre.
Mi giro su un fianco, fissando il soffitto mentre il sonno lentamente mi abbandona. I pensieri iniziano ad affollarsi nella mia mente, disordinati e caotici. Il fine settimana è volato via, lasciandomi solo il peso delle cose non dette, delle decisioni da prendere e delle emozioni che ancora faticano a trovare un posto preciso dentro di me.
Sbadiglio, stirandomi leggermente prima di fare il grande passo: tolgo le coperte e metto i piedi sul pavimento freddo, rabbrividendo. È ora di iniziare la giornata, che lo voglia o no.
Mi siedo sul bordo del letto, gli occhi ancora socchiusi, mentre cerco di mettere insieme i pezzi della realtà. Il sonno mi avvolge ancora come una nebbia sottile, rendendo ogni movimento lento e pesante. Inspiro profondamente, cercando di scuotermi di dosso la pigrizia, ma la mia mente è un groviglio di pensieri indistinti che si mescolano con i ricordi sfocati dei sogni della notte.
Dopo qualche istante, con un sospiro rassegnato, mi alzo in piedi e mi dirigo verso il bagno. Attraverso la stanza con passi incerti, sentendo il pavimento freddo sotto i piedi. Apro la piccola porta che conduce al mio bagno privato e accendo la luce, strizzando leggermente gli occhi per la luminosità improvvisa.
Mi avvicino al lavandino e mi guardo allo specchio. Il riflesso che mi osserva ha i capelli scompigliati e gli occhi gonfi di sonno. Sbuffo, passandomi una mano sul viso nel tentativo di svegliarmi del tutto. Apro il rubinetto e lascio scorrere l'acqua fredda, immergendoci le mani prima di spruzzarmela sul viso. Il brivido che percorre la mia pelle mi aiuta a sentirmi un po' più sveglia, anche se dentro di me so che il vero inizio della giornata arriverà solo dopo il primo sorso di caffè.
Mi vesto in fretta, infilandomi un paio di jeans e una felpa morbida, senza perdere troppo tempo a sistemarmi. I capelli li lascio in una coda alta, tanto so che durante la giornata troverò comunque un modo per rimetterli in ordine.
Scendo le scale con passo ancora assonnato e mi dirigo in cucina, attirata dall'aroma intenso del caffè che si diffonde nell'aria. Appena entro, vedo Jack appoggiato al bancone, con una tazza fumante già pronta per me.
«Buongiorno, principessa del mattino,» dice con il suo solito tono scherzoso, mentre mi allunga la tazza.
Sorrido debolmente e mi siedo al tavolo, stringendo tra le mani la ceramica calda. Il primo sorso è una benedizione: forte, deciso, proprio come piace a me.
Jack si avvicina e, come ogni mattina, mi scompiglia i capelli con una mano, ridacchiando. «Sempre più spettinata, eh?»
Sbuffo e lo guardo di traverso, cercando di sistemare il disastro che ha appena combinato. «Un giorno di questi te la faccio pagare.»
Lui ride e si siede accanto a me, mentre io mi godo il mio caffè, cercando di convincermi che la giornata non sarà poi così male.
Mentre sorseggio lentamente il mio caffè, lasciando che il calore mi scaldi dall'interno, sento i familiari passi pesanti sulle scale in legno. Sono passi sicuri, decisi, che scricchiolano leggermente sotto il peso degli attrezzi che trasporta con sé.

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Shatter Me
RomanceMirea, una giovane ragazza dal cuore fragile, affronta il difficile compito di rimettere insieme i pezzi della sua vita dopo la morte prematura della madre a causa di una malattia devastante. La sua famiglia, composta dal padre e dal fratello maggio...