Prologo: Una Serata Magica

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30 Agosto, Malfoy Mannor

Le flebili note dell'ultima canzone delle Sorelle Stravagarie riecheggiano nel parco vuoto di Malfoy Mannor, mentre io, l'unica pazza che ha avuto il coraggio di avventurarsi qui, ben sapendo quanto c'era da perdersi tra balli, alcool e buona musica, osservo il manto di stelle che si estende sopra la mia testa.
Lentamente chiudo gli occhi, mentre assaporo la frescura del vento estivo che mi solletica il viso, smuovendo le ciocche sfuggite alla treccia laterale e sfiorando le scapole, provocandomi piccoli brividi sulle braccia scoperte.
Sono qui da una ventina di minuti e il sorriso che mi increspa le labbra non vuole accennare a svanire.
D'altro canto il cervello non mi aiuta granché, continuando a proiettare le istantanee dei balli, delle risate che solo qualche istante fa vivevo in prima persona.
Stringo con più forza la giacca che Louis mi ha poggiato sulle spalle, perché "almeno prendi la giacca! Fa un freddo cane May, ti prenderai la febbre! Sei così cocciuta sai? " e il sorriso si allarga ancora di più assumendo una sfumatura birichina, mentre le mie guance si fanno scarlatte al pensiero di come Louis ed io siamo stati vicini questa sera.
Abbiamo ballato praticamente tutta la notte, se non si contano le volte in cui Aria ha reclamato la sua "splendida ballerina" e ci siamo ritrovate a ridere mentre volteggiavamo impacciate per la sala, infischiandocene della musica.
E poi come potevo non accettare l'invito del mio migliore amico gelosone?
Scorpius ha passato l'intera serata ad alternare sguardi ipnotizzati verso i lunghi capelli ricci di Rose, probabilmente rodendosi d'invidia al pensiero di tutti i ragazzi che non riuscivano a toglierle gli occhi di dosso e a lanciare occhiate fulminanti in direzione di Louis, perché a detta di sua "mette le mani un po' troppo in basso il biondino".
E come se non bastasse ha continuato a blaterare frasi senza capo né coda mentre ballavamo: "possibile che sia sempre tra i piedi?" e "secondo me è tinto", mentre il mio sguardo intenerito e un po' divertito dalle sue continue paranoie vagava per la stanza alla ricerca del tanto chiaccherato ragazzo Veela.
Lo avevo trovato vicino al buffet che stringeva un bicchiere di Vodka chiaccherando con James, e Albus controllava che nessun ragazzo si avvicinasse troppo alla sua ragazza.
Almeno fino a che il maggiore non lo aveva colpito con una gomitata e aveva richiamato la sua attenzione, con Louis che se la rideva sotto ai baffi e occhieggiava la buffa espressione apparsa sul volto di Albus.
Come al solito i due fratelli si erano messi a battibeccare su quanto Albus fosse geloso e senza sapere bene come, era certa che sarebbero finiti a parlare di Quidditch e si sa bene che quando c'è di mezzo questo sport, le conversazioni dei Potter devono sempre comprendere il classico "io sono meglio di te".
Perché a quanto pare, il gene della competitività è parte del DNA Potter.
D'un tratto Louis annoiato dal battibecco, aveva lasciato lo sguardo vagare per la sala, probabilmente alla ricerca di una ragazza a cui chiedere un ballo.
Quasi istantaneamente però, sentendosi osservato, era stato attratto dai miei occhi nocciola.
La mia naturale reazione era stata quella di nascondere il viso nella spalla di Scorpius, ottenendo così che quest'ultimo la smettesse di blaterare tutto d'un colpo e se ne uscisse poi con un esasperato " possibile che io mi preoccupi per te e tu non mi stai neanche ad ascoltare? Scommetto che se mi giro trovo il biondastro...rimpiazzato da una mezza Veela. Un Malfoy. E ora chi lo dice a mio padre? "
Dimentica della figuraccia, avevo ridacchiato al suo commento, con lui che mi seguiva a ruota.
Avevo però sgranato gli occhi al ritrovarmi d'improvviso il ghigno made in Malfoy davanti al viso.
Aveva sussurrato un "pronta?" e senza attendere una risposta mi aveva fatto volteggiare per poi lasciare d'improvviso la mia mano, sul volto alcun tipo di dispiacere, ma anzi lo stesso ghigno che mi aveva rivolto prima di lanciarmi per la sala come una stupida pluffa.
Ovviamente l'irritazione era aumentata quando delle braccia mi avevano avvolto e una voce aveva mormorato, proprio vicino al mio orecchio, provocandomi una serie di brividi lungo la spina dorsale, "ti ho presa trésor".
La voce dolce e suadente di Louis era stata decisamente un colpo basso, specie considerato che quella sera avevo bevuto un paio di bicchieri ed ero facilmente influenzabile.
Le mani di Louis circondavano ancora la mia vita quando mi ero decisa a voltarmi verso di lui ed incrociare i suoi ridenti occhi azzurri.
Ero abbastanza vicina da poter contare ogni singola efelide del suo viso e vedere che i suoi occhi nascondevano delle gocce di grigio attorno alla pupilla.
Le sue parole sembrano ancora rimbombare nel silenzio del parco mentre sfrecciano e rimbalzano nella mia testa come bolidi impazziti.
"Se volevi ballare con me non avevi che da chiedere fiocco di neve".
Fiocco di neve.
Un nomignolo sciocco e infantile che mi aveva appioppato l'anno precendente quando, dopo una memorabile battaglia di neve, mi ero ritrovata con la febbre in Infermeria.
Certo lui aveva proposto ghiacciolo, ma andiamo! Fiocco di neve è ben più poetico non trovate?
Il rumore di schiamazzi e di passi che corrono sulle scalinate di pietra, riportano il mio sguardo al grande edificio dove si è tenuto il ballo, e non mi riesce difficile riconoscere la zazzera nera che corre seguita da una massa di capelli castani.
Subito dietro di loro arrivano alla spicciolata gli altri invitati, impazienti di assistere allo spettacolo di fuochi d'artificio.
Louis mi saluta con la mano destra mentre accelera il passo nella mia direzione.
Quando si ferma davanti a me, i capelli scompigliati e le guance arrossate per il freddo non riesco a trattenere un sorriso intenerito e sono costretta a stringere le braccia attorno al busto per reprimere l'impulso di affondare il viso nel suo petto e lasciarmi cullare dalle sue braccia.
I suoi occhi celesti sono rivolti al cielo adesso, sgranati come quelli di un bambino il giorno di Natale, e proprio non riesco a trattenere la risata che mi solletica la gola.
Il suo viso torna quindi a rivolgersi a me, ed i suoi occhi brillano fintamente irritati mentre sorride felice, un secondo prima di mettermi un braccio attorno alla vita e rivolgere il mio viso al cielo per farmi vedere i fuochi.
Giallo, verde, blu, rosso e arancione illuminano la notte, facendo sembrare il tutto ancora più surreale.
Osservo le persone attorno a noi fino e vedo le mani intrecciate di Aria e Fred.
Lily saltella felice, gli occhi castani ipnotizzati dallo spettacolo che si sta svolgendo sopra le nostre teste mentre Lysander non riesce a smettere di guardarla, incantato come se si trovasse davanti una creatura rara e preziosa.
Lorcan sorride calmo all'indirizzo di una Dominique che è stata silenziosa per tutta la serata, ma che si lascia sfuggire una linguaccia verso il biondo prima di alzare gli occhi al cielo.
Non riesce a trattenere un sorriso comunque.
James osserva lo spettacolo che ha realizzato, lo sguardo felice di chi è orgoglioso del risultato ottenuto, mentre non si accorge di una ragazzina che ha gli occhi puntati su di lui.
Quest'ultima tiene un piccolo foglio tra le mani minute e un sorriso dolce le increspa le labbra carnose mentre osserva lo sguardo di James perdersi nell'immensità del cielo.
Albus intanto bacia Julia sulle labbra, dimentico di ciò che sta succedendo attorno a lui.
Credo che Roxanne la pagherà cara quando Albus si accorgerà che il suo drink si è colorato di una strana sfumatura violacea.
Per il momento però, Roxanne sgattaiola via indisturbata, rivolgendo un sorrisetto malizioso in direzione di Michael Finnegan.
Scorpius osserva ipnotizzato i fuochi e non si accorge che Rose lo sta osservando incuriosita.
Con un sorriso felice e il cuore che batte frenetico rivolgo lo sguardo al cielo.

Maybe We Found Love Right Where We AreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora