capitolo-2

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[...]
Il ragazzo mi guarda in un modo abbastanza strano, é insolito vedere una ragazza cosí strafatta chiedere altra erba in un vicoletto dove la reputazione va a puttane.

-certo, mi avevano accennato che saresti arrivata.- mi dice incurante e senza guardarmi prendendo dal retro dei jeans la solita bustina di plastica.

Rimango perplessa a quelle parole, chi sapeva che ci sarei andata ma cosa piú importante come fa a conoscermi lui?

-scusa che hai detto?- sapevo bene cosa avesse detto ma volevo avere una conferma e capirci meglio.

-che parte non hai capito?- alza lo sguardo, tenendo tra le mani ancora la busticina, con aria sfacciata e prepotente.

-chi ti ha detto che sarei venuta e soprattutto come fai a conoscermi?- incrocio le braccia e assumo anch'io un tono prepotente, mi riusciva bene.

-il ragazzo che spacciava prima, io sono solo um sostituto. Ora se ti va prendi questa bustina e dammi i soldi.- questa volta assume un'aria da menefreghista e allunga la mano porgendomi la bustina in modo non affatto gentile.

-se ne sarà andato per la grandissima figura di merda, ahh voi maschi.- sbuffo quasi ridendo e alzo gli occhi al cielo per poi prendere la busta e dare i soldi.

Il ragazzo, di cui non sapevo ancora il nome mi guarda perplesso, ho attirato la sua attenzione.

-quale figuraccia?-

-cose di voi maschietti, tesoro.- quasi sussurro per poi fargli un occhiolino, avevo voglia di stuzzicarlo. Mi girano davvero le palle quando si comportano da stronzi altezzosi con me.
Per poi continuare a dire:
-quindi meglio che vada via altrimenti rischi di fare la sua stessa figuraccia. Non voglio prendere in giro anche te per poi non ritrovarti piú qui a spacciare, sei cosí carino sai?- faccio il labbruccio come una bambina piccola per poi sbattere le ciglia ripetutamente proprio come una piccola bambola, volevo divertirmi un po' e vedere la sua reazione.

Vedo che peró questo mio atteggiamento porta dei risultati quando noto che si bagna le labbra con lingua in modo molto lento quasi come se me lo stesse facendo notare.
Non sento risposta quindi aggiungo un'altra frase per dargli un ultimatum.

-spera solo che questa erba che mi hai dato sia buona altrimenti perderesti una bella cliente come me.- butto il aria la bustina per poi riprenderla al volo.

-tranquilla é proprio buona quanto me.- lo vedo fare un'aspressione altrettanto maliziosa.

-ti faró sapere domani tesoro, bisogna provare per credere.-  gli rivolgo uno sguardo per l'ultima volta per poi uscire dal solito vicoletto.

Posso sembrare una stronza ma amo stuzzicare in questo modo i ragazzi, mi diverte tanto. Di solito sono proprio i maschietti a farsi beffe delle ragazze ma fortunatamente ci sono io, una piccola alternativa.
Ma non faccio in tempo ad uscire dal vicoletto che mi ritrovo qualcosa che preme sulle spalle, improvvisamente. Delle mani mi scendono sui fianchi lentamente e un respiro caldo si fa strada sulla parte destra del mio collo.

-piccola avevi fatto cosí anche con il mio amico vero?- era cosí fioca e bassa quella voce da sembrare inaudibile anche sentendola vicino all'orecchio. -non mi hai preso in giro perché non volevi o perché sapevi che ti sarei venuto dietro?- sento qualcosa premere sul mio fondoschiena mentre le sue mani stringevano e spingevano di piú i miei fianchi verso di lui. -non credo che anche il suo fosse cosí duro o meglio non credo te l'abbia fatto provare.- si interrompe e mi gira verso di lui.

Era il ragazzo che poco prima mi aveva offerto dell'erba, era anche abbastanza logico fosse lui non avevo altre opzioni a cui pensare.

Adoro quando mi provocano perché riesco a fare di peggio.
-non me l'ha fatto provare tesoro, ma lo vedevo proprio come riuscivo e riesco a vedere il tuo.- continuo con il mio modo di fare mentre pian piano faccio scivolare la mano sui suoi pantaloni non proprio sul membro ma un po' piú su per lasciargli l'amaro in bocca per poi continuare a parlare. -non ti ho preso in giro oggi perché sapevo ci saresti stato anche domani, preferisco fare con calma altrimenti non c'é gusto, no?-

Sento la mano del ragazzo sulla mia, proprio quella poggiata sui pantaloni, portarla proprio sul suo membro. Povero sciocco. L'avevo conquistato almeno.
-oh tesoro, sei molto ingenuo sai?- faccio un piccolo labbruccio, prendo la sua mano che premeva sull'erezione e la porto sul mio sedere. -non cosí velocemente, non so neanche il tuo nome- continuo a fare la finta ingenua e sento stringere il mio sedere questa volta su tutte e due le natiche.

-ma che carina, stringi il mio cazzo e vuoi il mio nome?- sta facendo esattamente quello che faccio io. Mi sta trattando come una bambina e questo mi piace tanto, mi sta reggendo il gioco.

-certo altrimenti come posso trovarti?- lo guardo dritto negli occhi sempre mantenendo un'aria ingenua ed infantile.

Non ha importanza ma grazie a te, ora, cercheró di spacciare sempre qui piccola- si mantiene nel mordersi il labbro ma cede inutilmente fino a farsi diventare le labbra tremendamente arrossate.

Continuo con la mia tattica e mi avvicino lentamente alle sue labbra, rimango a pochi millimetri da lui.
-tranquillo non esisterà un giorno in cui non mi vedrai.- dico sussurrando e mi allontano da lui accarezzandogli il petto con due dita, gli rivolgo un ultimo sguardo ed esco definitivamente da quel posto.

Rimane evidentemente imbambolato lui, ma che posso farci mi ha davvero ispirato queste sensazioni.

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Entro in casa e poso le chiavi in una piccola ciotolina di legno di betulla e sbatto violentemente la bustina sul tavolo, proprio dove stava appisolato Dimitri che a quel suono alza il viso con gli occhi arrossati. Mi scruta ancora abbastanza assonnato e prende la bustina mettendola in tasca.
-brava stronza, ci hai messo una vita ma ce l'hai fatta, non credevo fosse cosí difficile arrivare nel vicoletto che possiamo vedere dal balcone sai?- dice in modo ironico, ma nessuno dei due ride o accenna un sorriso.

-grazie Brit per esserti occupata di aver preso una cosa non tua e di aver speso i tuoi propri soldi, é davvero generoso, mi sdebiteró al piú presto- dissi con una vocina fastidiosa mentre lo fulminavo con lo sguardo. Lui continuava a non capire, tra il sonno di questo ragazzo e il suo livello di fattanza non so neanche se riesca a vedermi. Sbuffo e alzo gli occhi al cielo.
-vado a dormire va, almeno non vedo la tua faccia di merda per una dozzina di ore.-

Mi reco sotto le coperte senza neanche spogliarmi, non avevo un pigiama e non avevo intenzione di sprecare soldi in una stroffa piena di orsacchiotti. Guardo il soffitto ed in men che non si dica cado in un sonno profondo.

Dangerous. ~Martin Garrix~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora