capitolo-5

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come al solito avviso del linguaggio non appropriato nei miei capitoli, se ció puó procurarvi fastidio interrompete la storia. Buona lettura. xx

[...]
Mi apre la porta che cigola davvero tanto, un rumore assordante e fastidioso rimbombava nelle mie orecchie. Mi guardo intorno e...
Buio e un'odore di aria viziata che non riesco a descrivere, soffocante e fastidiosa. Cerco di mettere a fuoco la mia vista e farla abituare al buio della sala, ma nulla. Con una mano cerco lentamente il contatto fisico con Martin, ma non riesco a trovarlo. I miei occhi si dilatano in uno stato di allerta e faccio un piccolo passettino portando le mani tese davanti al mio busto sperando di non inciapare cercando di capire il posto in cui mi trovassi. Tocco qualcosa, qualcosa che mi fa sobbalzare per un attimo, ho calciato una cosa molto leggera che sembra una lattina, ma non ne sono sicura. Stanca della situazione e del buio che mi stava opprimendo e facendo raggiungere un livello di ansia tale da far aumentare il mio battito in uno schiocco di dita esce dalla mia bocca un filo di voce.

-Martin... dove sei? - la mia voce rimbomba, risuona nell'intera stanza o qualsiasi cosa sia.
Al mio richiamo vedo luci su luci accendersi e Martin rientra nel mio campo visivo.

-ecco, lavoro qui.- mi dice allargando le braccia come per far notare il posto.
Mi giro e vedo dei lunghi pali d'acciaio che si fondono col soffitto, poggiati su quello che sembra un palcoscenico.

Non ci metto molto a capire che mi trovo in uno strip club bello quanto spazioso.

-... strip club? - dico girandomi verso di lui con aria perplessa. Insomma che ruolo ha questo ragazzo qui dentro? Di certo non puó ballare lui sui pali.

-già questa é la mia oasi, una paradiso per gli uomini, interamente costituito da desideri frenati e proibiti.- sta parlando con un grandissimo sorriso sugli occhi, ma sono davvero incapace di capire adesso. -insomma tanti bei culi che volteggiano di qua e di là non é cosa da poco, é un piacere dell'anima guardare queste ragazze.- prende la lattina che probabilmente ho calciato io e la riposa sul bancone che credo sia il bar, non si riesce a capire piú di tanto... qui é tutto incasinato, disordinato.

-e tu che ruolo avresti qui sentiamo. - dico scettica e mi siedo su una sedia rotevole controllando per bene dove mi stavo per poggiare. Non sono schizzinosa perché sono la prima che abita in una topaia, ma meglio controllare.

-stupida, credevo l'vessi capito- alza gli occhi al cielo facendo una smorfia e mi viene contro.

-no caro Martin, illuminami. Fai il palo dove ballano le ragazze? - dico ridendoci molto su e ricambiando la stessa smorfia fatta da lui.

-ma magari avessi questo privilegio. Vedi mia Brit, sei ingenua e piccola, tanto piccola. Mi pare ovvio che questo l'ho ideato con le mie belle manine e la mia bella mente da donnaiolo. Insomma basta guardare la gente che ci lavora, chi ci spende soldi e serata, e chi come me che ci guadagna tanti soldi, sporchi, ma sempre soldi. - si dirige dietro al balcone tirando giú da esso il resto delle bottiglie scolate e finite per poi prendere del wisky ancora imbottigliato e sigillato.

Non sapevo, anzi non mi aspettavo che questo ragazzo avesse una sua agenzia. Ma qui intorno fa proprio schifo e la puzza di alchool é davvero troppa. Macchie di chissà cosa a terra rischiano di farmi morire istantaneamente.

-cavolo non l'avrei mai pensato che questo bel giovincello avesse un suo lavoro e tutte queste belle bottiglie. - mi mordicchio il labbro vedendolo versare in un poccolo bicchierino di vetro il wisky appena aperto.

Dangerous. ~Martin Garrix~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora