21 y/o.

1.5K 120 25
                                    


December, 15th.

05:03 p.m.

Harry Styles si era finalmente seduto.

Aveva in mano un libro diverso dalla volta precedente, uno che Louis non conosceva. Ma questo l'uomo non poteva saperlo, giusto? Strinse gli occhi in due fessure: non era abbastanza vicino e faticava a mettere a fuoco il titolo di quello che doveva essere un romanzo. 1984, George Orwell. Non gli era nuovo quell'autore, e ci mise ben poco a ricordarsi il motivo. Sfogliò le pagine del suo blocco da disegno fino a trovarne uno risalente al giorno diciotto del mese prima.

In quello schizzo, l'uomo aveva un'espressione concentrata, il bicchiere di cappuccino aromatizzato alla vaniglia era quasi poggiato contro le sue labbra carnose e le sue dita reggevano l'insieme di pagine di Animal Farm, a quanto pare celebre romanzo dello stesso autore. Louis ricordava di averne letto qualche pagina in formato pdf su internet, quella stessa sera, ma nulla che fosse rimasto particolarmente impresso nella sua testa. Forse se avesse cominciato a leggere con il cuore e non con gli occhi, come sembrava fare Styles, avrebbe ottenuto risultati più entusiasmanti, ma lui non era fatto per la letteratura.

Senza rifletterci troppo digitò quell'anno su internet, seguito dal nome dell'uomo che ne aveva scritto un libro, e cercò di memorizzare qualche pezzo di trama, e quando lo ebbe fatto, li ripetè nella mente più volte, scrutando con la coda dell'occhio l'uomo girare le pagine con naturale ed appassionante delicatezza.

Non si rese conto dell'essere rimasto con lo sguardo fisso sulle mani del professore fino a quando egli non tossicchiò appena, riportando l'attenzione del più piccolo sul mondo reale. Lo stava guardando con un'aria a metà tra l'agitato e il sorpreso. Effettivamente, non era piacevole essere fissati da uno sconosciuto.

Louis arrossì imbarazzato, portandosi subito una mano alla nuca per grattarla, pensando velocemente a quale scusa inventarsi per non sembrare un ficcanaso totale. Così, dopo aver recuperato le sue cianfrusaglie ed essersi alzato, pensò fosse una buona idea andarsi a sedere più vicino, così da poter parlare.

« Guardavo il tuo libro. » si limitò a dire, inarcando le spalle come a giustificarsi.

Harry sorrise dietro ad uno dei primi sorsi di cappuccino, dando un'occhiata alla copertina.

« Ah, sì? Lo hai mai letto? » domandò con curiosità, mantenendo però quel barlume di interrogatoria serietà da professore che, per qualche motivo, non lo abbandonava mai, neanche quando era fuori dall'ambiente di lavoro.

« Oh, sì. È in assoluto uno dei miei preferiti. » mentì, ovviamente. Di quel libro non sapeva praticamente niente, se non il nome di qualche personaggio, e qualche particolare.

« Cosa ti ha colpito? » chiese, e Louis si maledisse per non aver trovato una scusa migliore. Sapeva già che si sarebbe andato a ficcare in una situazione scomoda, se solo avesse pronunciato una parola sbagliata.

« È un libro angosciante. È terribile pensare ad un mondo così. » si limitò a borbottare, guardando con improvvisa curiosità i lacci delle proprie scarpe, che in quel momento sembravano essere la cosa più interessante che avesse mai visto.

« Concordo con te. Qual è il tuo personaggio preferito? » Diamine. Come si chiamava, quella ragazza? Quella di cui si innamorò l'oppositore? Louis si morse il labbro, asciugandosi le mani sudate contro i propri jeans neri, mentre cercava di riportare nella propria mente quel nome, che aveva sulla punta della lingua.

« Uhm, direi.. Jane. » Sparò, ma desiderò di sparire quando vide il professore inarcare un sopracciglio, probabilmente tentando di trattenere una risata.

« Forse intendi Julia. È un personaggio particolare. Io preferisco Winston, però. Trovo che sia intenso. » Louis annuì soltanto, curvando le labbra in un sorriso mortificato, mentre stringeva forte il suo album da disegno ben chiuso.

Se solo lui avesse saputo, lo avrebbe denunciato per stalking. Fece per parlare, ma il maggiore lo precedette, aprendo di nuovo bocca.

« Comunque io mi chiamo Harold, è un piacere. » si presentò, e il più piccolo tese la mano per stringere la sua cordialmente. Oh, lo sapeva già. Harold Styles, per gli alunni Mr. Styles, per gli amici ed i collegh- « Ma puoi chiamarmi Harry, se preferisci. » ma questo lui non fece in tempo a pensarlo.

« È un piacere ricambiato, Harry. Io mi chiamo Louis. » disse, facendo un sorso della sua bevanda non-più-così-calda date le basse temperature.

« Vieni qui spesso? » ed iniziò così, la loro prima conversazione. Louis scoprì che Harry amava i gatti, e che ne aveva uno di nome Molly. Quel nome faceva ridere, secondo lui, ma non glielo disse apertamente, o almeno non subito.

Trascorsero un'oretta piena a parlare del più e del meno. Il riccio gli raccontò di essere un professore, cosa che ovviamente Louis sapeva già, e quest'ultimo disse lui di avere una passione sfegatata per l'arte e per le band. Amava i Blink-182 e i Panic! At The Disco, mentre Harry era un tipo d'altri tempi. Possedeva molti vinili di David Bowie e dei Beatles, ed ascoltava musica sui giradischi.

« Quanti anni hai, Louis? » gli aveva chiesto, e il minore avrebbe voluto potersi ingoiare la lingua. Sapeva che se avesse detto la verità, se gli avesse detto di averne diciassette, Harry avrebbe cominciato a trattarlo e vederlo in un altro modo. Magari non si sarebbero neanche più rivisti, e lui non voleva questo. Ma mentire non era mai la cosa giusta, non era mai cosa da fare, non era assolutamente mai l'opz- « Ne ho ventuno » .

« Wow, sembri più giovane. Ed io sempre più vecchio. » ridacchiò il riccio, passandosi una mano tra i capelli ribelli che scosse appena, facendo morire il più piccolo che per un istante, e niente più che un misero istante, desiderò toccarli.

« Perché, quanti ne hai? » finse di non saperlo, mostrandosi curioso.

« Tu quanti me ne dai? » aveva un'aria misteriosa. Lo intrigava, lo spingeva sempre a stringersi il labbro inferiore tra i denti, come faceva ogni volta che si trovava davanti a qualcosa che bramava tanto.

« Ventotto. »

to be continued

Vanilla Latte ; l.s.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora