@whenarosedies; questo capitolo è un po' di passaggio, non accade nulla di importante ma serve per non lasciare buchi nella storia. Il capitolo successivo sarà decisamente più speciale. Mi piacerebbe sapere cosa ne pensate della storia fino a questo punto, per questo vorrei lasciaste un commento. Non siate timidi. Un bacio. - A
***December, 21st.
08:23 p.m." Ti ho detto che ti spiegherò tutto." sbraitò il castano al telefono, facendo un altro tiro dalla quarta sigaretta di quella serata.
" Lou, amico. Come faccio? " continuò l'altro, agitando le braccia e camminando avanti e indietro nella sua grande camera da letto.
" Cosa ne so, Niall. Devi solo dire a tua madre di reggere il gioco. " ipotizzò Louis, passandosi la mano sulla nuca in cerca di qualche idea miracolosamente geniale.
" Inventati qualcosa, tipo che in realtà devo fare una sorpresa a mia madre e quindi non può sapere nulla. "Louis buttò la sigaretta a terra e la spense con un piede. Si guardò attorno con fare sospetto, poi lanciò un'occhiata allo schermo del telefono. Erano le otto e mezza. Doveva raggiungere Harry verso le dieci, dopo aver preparato un borsone.
Avrebbe tanto voluto partire senza niente, limitarsi a raggiungere il più grande e andarsene con lui in quella piccola città.
Ma forse non era il caso, e avrebbe destato sospetti. Non c'era modo per evitare l'interrogatorio di sua madre.
Una volta a casa, aprì la porta e sfrecciò verso le scale, che percorse a gran velocità, per evitare qualsiasi tipo di domanda.
Si barricò nella sua stanza e poggiò la schiena contro la porta, tirando un grosso sospiro di sollievo e lasciandosi andare ad un enorme sorriso.
Quell'uomo era dannatamente affascinante.
Aprì l'armadio e tirò fuori qualche felpa a caso, due paia di jeans, intimo ed un pigiama pesante. Di solito dormiva in mutande anche d'inverno, sotto al piumone, ma un po' si vergognava all'idea.
Un dubbio gli balenò in testa: avrebbero dormito insieme? No, ovviamente.
Prese il borsone sotto il letto e lo riempì con gli indumenti tirati fuori, chiudendolo subito dopo.
Proprio in quel momento, sua madre fece irruzione nella stanza, puntando con aria interrogativa quella situazione." Vai da qualche parte? " lo inquisì la donna, alzando un sopracciglio.
" Dio, mamma. Nel medioevo o in qualsiasi epoca in cui sei cresciuta non si usava bussare? " sbuffò scocciato il piccolo. " Potevo essere nudo. "
" Non dovresti vergognarti di far vedere il culetto a tua madre. " rise lei, avvicinandosi per schiaffeggiargli il fondoschiena.
" Smettila! " si allontanò lui, roteando gli occhi al cielo. " Comunque vado in campeggio con Niall. "La donna sospirò, facendo scivolare le sue mani ai fianchi, con aria esasperata. Tanto che Louis dovette mordersi il labbro con l'ansia che non ci avesse creduto.
[ ... ]
09:49 p.m.
In fin dei conti gli era andata anche abbastanza bene. Se l'era cavata con qualche domanda su quando e come sarebbe tornato, ma niente sguardi dubbiosi o questioni scomode.
Così, puntuale come un orologio svizzero, Louis aveva lasciato casa sua e si era incamminato verso l'abitazione di Harry. Sapeva già dove fosse. Lo sapeva per certo, lo aveva seguito più e più volte.
Una volta davanti al grosso portone della sua villetta, si schiarì la voce. Non era un tipo nervoso, generalmente, ma con Harry era diverso. Tutto lo era, tanto da rendere Louis agitato riguardo qualsiasi cosa. I capelli, l'abbigliamento, la voce.
Suonò il campanello e aspettò con forse troppa impazienza che lui venisse ad aprire, ma a farlo fu - purtroppo - una donna sulla quarantina, che sorridente gli permise di entrare, annunciandosi come la donna che teneva in ordine la casa quando Harry era via." Lei dev'essere Louis. " sentenziò, rivolgendo al castano un'occhiata cordiale, ma comunque attenta. Era una bella donna, dai capelli folti e mori raccolti in uno chignon disordinato, che metteva in risalto gli occhi color miele. Lei gli porse una mano in segno di educazione, quella destra, poiché la sinistra era occupata a reggere un paio di guanti, che doveva usare per le pulizie domestiche.
" Io sono Amalia. Il signor Styles è al piano di sopra, in ogni caso. Può raggiungerlo. " e così frettolosamente si liquidò, tornando alle sue faccende e lasciando Louis al non farsi ripetere due volte quella frase. Cercò con lo sguardo la rampa di scale che individuò facilmente e le percorse a due gradini per volta, finché non si lasciò guidare da un rumore di cassetti che sbattevano.
E sicuramente sapeva che era una pessima idea, quando si accostò alla prima porta, sbirciando attraverso essa perché no, non era chiusa del tutto.
Allora lo vide, di spalle. Indossava già i jeans e gli stivaletti, ma il busto era scoperto. La schiena muscolosa e nuda fu la prima cosa che notò. Louis sentì la bocca farsi asciutta, mentre esplorava con gli occhi la pelle chiara del più grande. Si tastò la tasca con una mano, fino a trovare il cellulare che tirò fuori, pronto a scattare una foto di quella scena, per come poteva.
Malauguratamente, però, si dimenticò di silenziare l'otturatore, facendo così scattare il classico suono delle foto, che tentò subito di coprire con un colpo di tosse - il quale attirò l'attenzione di Harry che nel frattempo aveva indossato una camicia a maniche lunghe verde, dal tema floreale." Louis! Sei qui. " esordì lui, uscendo dalla stanza ed aprendo le braccia pronto ad abbracciarlo.
E il minore vi si lanciò, affondando subito la testa nell'incavo del suo collo, che profumava di colonia. Non avrebbe voluto muoversi più.
" Perdonami se ti ho fatto attendere. Possiamo andare. " ma a Louis non importava. Lui avrebbe atteso anche un'ora intera in quella casa, che odorava di libri, ammorbidente e torta allo yogurt, ma soprattutto, di lui.
" Oh, Harry? " lo richiamò il più piccolo, nonostante l'altro avesse già iniziato a camminare lungo il corridoio.
" Sì? "
" Questa camicia ti sta da Dio. "Il più grande sorrise, ravvivandosi i capelli ricci con una mano ed avvicinandosi per afferrare il borsone di Louis, che portò al posto suo. La sua valigia, invece, era già sistemata nel bagagliaio.
" A te sta da Dio il sorriso. " mormorò, facendo inevitabilmente tingere le guance del basso di un imbarazzante rosa tenue.
" E gli occhi. " continuò, ancora non contento di aver infilato Louis in quella situazione. " E i vestiti. "
" Harry, avanti.. mi imbarazzi. " balbettò il ragazzo dalle iridi azzurre, avvicinandosi maggiormente a lui per recuperare quella distanza fra i loro passi. Il riccio non rimase con le mani in mano, però, e avvicinò una mano al viso dell'altro, sfiorandogli uno zigomo con le dita." Tu, Louis, stai da Dio. "
to be continued
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Vanilla Latte ; l.s.
FanfictionHarry Styles, ventotto anni ed una laurea in lettere insegna letteratura presso il college Goldsmiths di Londra. E Louis Tomlinson, diciassette anni ed un metro e settantaquattro di pura omosessualità, non può farsi scappare l'opportunità di conosc...