December, 23rd.
07:24 p.m.Louis sospirò di fronte alla propria immagine riflessa nello specchio della piccola stanza.
Harry gli aveva permesso di dormire in quella che una volta, anni prima, era stata la sua camera da letto. Il suo rifugio. Le pareti erano di un blu scuro, ma di esse restava ben poco a causa dei numerosi poster appesi. Un paio di David Bowie, una sfilza dei Rolling Stones. Qualche ritaglio di giornale che citava Stevie Nicks.
Quella sera sarebbero dovuti andare a teatro, per quel concerto di cui avevano parlato, e lui non aveva idea di cosa mettersi. Si era portato un completo un po' meno sportivo, sì, ma ora che lo aveva indossato gli sembrava solo di apparire stupido. In fin dei conti, l'ultima volta che si era vestito elegante risaliva forse a, non ne era certo, la sua cresima.
Un paio di jeans fin troppo attillati e neri fasciavano le sue gambe magre, circondando il suo fondoschiena rotondo e simmetrico alla perfezione; ed abbinata c'era una camicia a maniche lunghe, tinta unita del medesimo colore. Aveva anche indossato un paio di scarpe laccate nere, firmate Versace. Erano del padre di Niall, a dire il vero. Louis non le avrebbe mai comprate: era già tanto se d'estate le indossava le scarpe, figuriamoci se si sbilanciava fino a comprare dei mocassini.
Harry, nella camera da letto dei suoi genitori, stava nel frattempo spruzzando un po' di colonia sui polsi e sul collo, gesto che completò il suo prepararsi per quell'occasione. Indossava uno dei suoi completi preferiti: chiunque avrebbe pensato che fosse assurdo. Ma lui adorava quel genere di stampa. Giacca e pantaloni erano bianchi, coperti di piccoli fiori di un grigio verdognolo. Ai piedi, degli stivaletti neri." Harry? " lo chiamò il più piccolo, mordicchiandosi nervosamente il labbro inferiore.
Il maggiore accorse nel sentire la sua voce acuta, e ben presto la sua testa fece capolino dallo stipite della porta.
" Credi che vada bene così? " sussurrò un po' intimidito, girando su se stesso in modo da dare una panoramica completa al riccio del suo abbigliamento. " Non vado spesso a teatro. "Harry annuì convinto, avvicinandosi per schiaffeggiare la mano di Louis in procinto di afferrare la boccetta di gel per capelli.
" Lasciali morbidi. " esordì, prima di abbandonare la stanza, ancor prima di aver finito di parlare. " Sei pronto? "
[ ... ]
December, 23rd.
10:12 p.m.Il concerto durò un paio d'ore, iniziato alle venti e terminato alle ventidue. Louis si era più volte ritrovato a doversi scusare con i vicini di posto a causa del suo interminabile ego giovanile che gli impediva di stare composto ed in silenzio a godersi la musica ogni qualvolta che una delle sue canzoni preferite di Bowie risuonava nello studio. Ad Harry però la cosa divertiva. Adorava quel fare da adolescente anche se cresciuto. Tanto che più volte si era ritrovato a tirare un sospiro di sollievo sentendosi fortunato. Era bello che non fosse uno studente.
Quando uscirono dal teatro Louis avvertì un brivido di freddo. Harry non poté non notarlo, tanto che premurosamente si tolse la giacca, poggiandola sulle sue spalle." Non dovevi, Harry. " borbottò il castano, stringendosi però volentieri in quell'indumento profumato e di taglia di gran lunga più grande.
" Mi ripagherai fidandoti di me adesso. " cominciò invece il riccio, lasciando in sospeso quella frase. " Voglio che tu venga con me in un posto, senza fare domande. " terminò poi, con aria soddisfatta.Louis non se lo fece ripetere. Gli piaceva la sua compagnia e non gli dispiaceva l'idea di andare da qualche altra parte con lui, nonostante facesse freddo e il cielo fosse ormai buio si sentiva al sicuro.
Il viaggio in auto durò poco, forse quindici minuti, ma questo solo perché il resto lo percorsero a piedi, fin sopra ad una piccola collina, che dava su una vasta distesa di verde.
Harry afferrò la mano di Louis e lo trascino fino ad un cumulo rettangolare di fieno, su cui si stese, puntando lo sguardo sul cielo privo di nubi e cosparso di stelle." Certo, il fieno lo rende meno carino. Ma venivo sempre qui da piccolo. " spiegò il riccio, voltandosi verso il più piccolo, che invece era seduto, a guardare in alto.
Poi qualcosa colpì il naso di quest'ultimo, costringendolo a sussultare sorpreso.
" Harry, guarda! Sta nevicando! " esclamò il piccolo, curvando le labbra in un ampio sorriso da bambino che gli illuminò il volto, contagiando anche quello del maggiore.
Il riccio ridacchiò aprendo la bocca e cacciando fuori la lingua, così da accogliere qualche fiocco di neve su di essa.
" È fredda. " commentò, suscitando una risata da parte del ragazzo dagli occhi blu, che scosse più volte la testa, incredulo a ciò che aveva appena sentito. " Non posso credere che tu l'abbia detto davvero. " sentenziò esasperato. Poi si distese vicino al ragazzo, continuando a ridere, cosa che anche il più grande non potè trattenersi dal fare.
E fu un attimo. In preda alla felicità si voltarono a guardarsi e fu silenzio, mentre fra i fiocchi candidi che scendevano dal cielo, Harry avvicinò il suo viso a quello del minore, annullando le distanze di essi prima di premere le sue labbra su quelle dell'altro, sigillandole con un delicato e tanto bramato bacio.to be continued
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Vanilla Latte ; l.s.
FanfictionHarry Styles, ventotto anni ed una laurea in lettere insegna letteratura presso il college Goldsmiths di Londra. E Louis Tomlinson, diciassette anni ed un metro e settantaquattro di pura omosessualità, non può farsi scappare l'opportunità di conosc...