Capitolo 4

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Erano le 3 di notte, uscii di casa con molta calma per non svegliare nessuno.
Misi in moto la macchina e sfrecciai tra le strade deserte (a causa dell'ora) della Louisiana a suon del mio Cd preferito, i Pooh. Cazzo quanto gli adoro.

Nel frattempo, accesi il TomTom e misi tutte le indicazioni per trovare la casa di Mario.

Ad un certo punto, qualcosa, o qualcuno, mi fece agire istantaneamente con una brusca frenata.
C'era una bambina davanti al cofano della macchina.
Non era una delle solite bambine carine e coccolose.. Era parecchio strana, carnagione molto chiara, sembrava veramente un fantasma, capelli lunghi e con un abito bianco.
Presi coraggio e decisi di andare dalla bambina, per vedere se stesse bene.

"Ciao piccola tutto bene?"

"Si."

"Puoi dirmi il tuo nome e dove abiti almeno ti riporto a casa? I tuoi saranno preoccupati."

"I miei genitori sono morti."

"Mi dispiace... e con chi abiti?"

"Con voi!"

"Dai non fare scherzi piccola.. Come ti chiami?"

"Mi chiamo GIULIA. E sono qui per dirti che se tratti male ancora Sara, la porto via da te e da tua moglie."

"Ascolta, allora sei tu che gli hai detto di fare quelle cose?"

"Certamente, sono proprio io."

"Smettila di frequentare mia figlia."

"Tu non mi conosci, ma ben presto capirai chi sono e cosa voglio."

Scomparve nel nulla.
Rimasi li per altri dieci minuti fermo, terrorizzato da quello che vidi. Lei sparì, nel nulla.
Ritornai in macchina e mi avviai verso casa di Mario.
Finalmente ero giunto a destinazione.

_Bussai alla porta_

"Ciao Mario!" Lo salutai appena spalancò la porta alle sue spalle.

"Ciao Matteo, prego accomodati."

"Senti ti scoccia farmi un caffè? Devo rilassarmi..."

"Ma va non mi scoccia, anzi! Lo berrei pure io un bel caffè", rise. "Dai racconta che è successo."

Mentre Mario preparava il caffè, e speravo fosse buono, gli raccontai tutto quello che fece Sara a scuola, sul fatto che rispose così ai suoi compagni di classe, dei suoi strani disegni, dei tagli che si fece sul corpo. Gli dissi pure l'arteficedi tutto...

"Oddio.. Veramente è successo tutto ciò?"

"Si Mario, tutto quello che ti ho detto, è reale. Sono preoccupato per mia figlia."

"Non saprei che dirti... poi Giulia non so proprio chi sia, non credo sia la stessa bambina della cassetta giardino..."

"Venendo verso casa tua, ho frenato bruscamente perché davanti al cofano della macchina vidi una bambina, scesi per vedere se stesse bene, e lei mi disse si.
Poi mi disse che i suoi genitori sono morti, che abitava da me, che se dovessi trattare male ancora mia figlia ce la porterà via.. E poi scomparve.. NEL NULLA."

"In che senso scomparve?!"

"Puuuufff, nel nulla, capisci? Come se fosse un fantasma."

"Oddio... No ma va, magari non l'hai vista andare via, o magari hai avuto un'allucinazione..."

"Non gli ho staccato mai gli occhi di dosso, so quello che ho visto."

"Non è che non ti credo, ma sono perplesso. Dai, i fantasmi non esistono!"

"Aspetta... Come hai detto che si chiama la bambina scomparsa?"

"Che bambina?"

"Quella della cassetta giardino!"

"Giulia, perché?"

"E se questa Giulia, "l'amica" di mia figlia, è la stessa bambina che vidi davanti alla mia macchina, che poi improvvisamente scomparve dal nulla? Cioè il suo spirito?"

"No, assolutamente... Ti stai facendo prendere troppo da questa storia."

"Non è vero."

"Ha no? Ne stai uscendo pazzo! Sei troppo preso dalla storia delle cassette.
Ogni cosa che ti capita la colleghi subito alle cassette.
Basta Matteo, finirai per diventare pazzo... veramente."

"Si dai Mario, tolgo il disturbo, e quando mi crederai, cercami!"

"Aspetta Matteo!"

"Non rompere il cazzo."

Corsi fuori dalla casa incazzato nero, misi in moto la macchina e tornai a casa.

Finalmente arrivai a casa, mi fermai un attimo a pensare a quanto successo, nessuno mi credeva.
Scesi dalla macchina per dirigermi verso la porta d'ingresso, e una volta entrato in casa...

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