Capitolo 26

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- MATTEO, ESTER, SALITE SU UN ALBERO IN FRETTA!

Senza esitare, saliamo su un albero.
Giulia fece una specie di verso tipo di "richiamo" e all'improvviso apparvero dei cani, ma erano cani morti, ad alcuni gli si vedevano le costole, i polmoni, il cuore, e alcuni non avevano nulla di tutto ciò, alcuni avevano solo la testa e quattro zampe, senza il busto e senza coda, facevano paura. MOLTA paura.

Si scagliarono contro il corpo a brandelli e lo mangiarono, Giulia si era messa seduta vicino a me.

- così la polizia non avrà nessuna prova, come potete vedere non solo stanno mangiando il corpo di Cristian, ma dopo vedrete anche che mangeranno l'arma con cui è stato ucciso e faranno scomparire ogni singola impronta o indizio che collega a voi.
Siccome i suoi genitori sono morti, e ormai non si sente più con i suoi fratelli per via della distanza e per via dei casini avvenuti precedentemente, nessuno lo cercherà. NESSUNO.

- Giulia come fai a sapere la sua situazione familiare?

- cara mia ester, sono morta, posso vedere cose che voi vivi non vedete.

- mh va bene..

E come al solito Giulia scomparve nel nulla.
Io e ester ci guardammo negli occhi e ci aiutavano a vicenda per scendere da quell'altro.

Uscimmo dal bosco ed entrammo in macchina.
Non credevo ancora a quello che era successo.

- scusami Matteo..

- non è colpa tua, non l'hai ucciso te, ma Giulia.

Misi in moto la macchina e andammo a casa mia.
Appena entrammo vidi mia moglie in cucina.

- Marta, siccome non hai soldi per permetterti una casa, te starai qui con noi, ma ci saranno delle regole.

- che regole?

- non rompere il cazzo, non dormi nella mia camera, ma dormi nel divano, perla la curo io d'ora in poi, porti fuori i cani SEMPRE, dai da mangiare ai cani, e pulisci casa OGNI GIORNO.

- insomma diventò schiava.

- diventi una schiava puttana, se non vuoi ritrovarti sotto i ponti rispetta le regole, tanto facevo sempre tutto io e te non muovevi un dito, quindi se lo fai adesso già non ti fa male alla salute, ah lei è ester, la donna del tuo amato Cristian, lei abita qui adesso, domani andiamo a casa sua per preparare gli scatoloni, e TU li porterai qui. Chiaro?

- chiaro...

Salimmo per andare in camera, ma prima assai a vedere se sara stava dormendo, e menomale si, dormiva come un ghiro, gli diedi un bacio nella guancia e uscii dalla camera.

Io ed ester entrammo nella mia camera da letto e ci fiondammo nel letto a dormire.

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