CRISTIAN
Ci sediamo tutti insieme a un tavolino, i bicchieri di bubble tea davanti a noi che tintinnano leggermente ogni volta che qualcuno li sposta. L'aria è carica di un'energia diversa, più leggera rispetto ai giorni scorsi. Vedere Mirea rilassata, che ride con Alex e Nicole, mi fa tirare un sospiro di sollievo. Dopo tutto quello che è successo, dopo la paura, la tensione, ci meritiamo un momento così.
Prendo il mio bicchiere e bevo un sorso, il gusto dolce e fresco mi scivola in gola mentre ascolto Nicole raccontare qualcosa con la sua solita esuberanza. Poi, all'improvviso, il suo telefono vibra sul tavolo. Lei lo afferra, sgrana gli occhi per un istante e poi alza lo sguardo su di noi con un sorriso eccitato.
«Sabato sera c'è una festa alla discoteca del paese,» annuncia, agitando il telefono come se fosse un invito a un evento imperdibile. «La organizzano i ragazzi della scuola.»
Alzo un sopracciglio, scettico. Non sono mai stato il tipo da feste affollate, musica assordante e luci psichedeliche. Ma prima che possa dire qualcosa, Alex si illumina tutta.
«Oh, dobbiamo andarci assolutamente!» esclama entusiasta, battendo le mani.
Mirea resta in silenzio per un attimo, mescolando il suo bubble tea con la cannuccia. So che non è sicura, lo vedo nel modo in cui abbassa lo sguardo e si morde il labbro inferiore. Anche lei, come me, non è proprio il tipo da serate come questa.
«Dai, Mirè,» la incalza Nicole con un sorriso furbo. «Non possiamo perdercela.»
Io la osservo, curioso di vedere cosa deciderà. Lei solleva lo sguardo e, per un momento, i nostri occhi si incrociano. C'è una sfida silenziosa lì dentro, come se volesse dimostrarmi qualcosa. Poi, con un sospiro rassegnato, scuote la testa e sorride leggermente.
«Va bene,» dice infine. «Andiamo.»
E mentre gli altri esultano, io non riesco a scrollarmi di dosso quella strana sensazione che qualcosa, in quella serata, non andrà esattamente come speriamo.
Le ragazze si alzano di scatto, gli occhi che brillano di entusiasmo mentre iniziano già a fantasticare su cosa indosseranno alla festa. Nicole e Alex parlottano eccitate, scambiandosi idee su vestiti, trucco e acconciature, mentre io resto seduto, sorseggiando il mio bubble tea con un'espressione neutra. Non mi interessa granché delle feste, ma la loro energia è quasi contagiosa.
Solo Mirea rimane seduta. Ha ancora la cannuccia tra le labbra e lo sguardo perso nel vuoto, come se fosse altrove. Non dice nulla, non partecipa all'euforia generale. Il modo in cui gioca con il bicchiere, facendo girare i cubetti di ghiaccio all'interno, mi fa capire che qualcosa la turba.
La osservo per un momento, cercando di capire cosa le passi per la testa. So che non è il tipo da feste, ma c'è qualcosa di più. Un velo di incertezza nei suoi occhi, un'ombra che non riesce a scacciare.
Mi chino leggermente verso di lei, abbassando la voce per non farmi sentire dalle altre. «Non ti convince, vero?»
Lei sussulta appena, come se si fosse dimenticata che sono lì. Poi si stringe nelle spalle, abbassando lo sguardo sul bicchiere. «Non lo so... è solo una festa, giusto?»
Annuisco, ma so che per lei non è così semplice. C'è sempre qualcosa di più, qualcosa che la trattiene, anche se non lo dice.
Le ragazze continuano a parlare tra loro, ignare della nostra conversazione, mentre Mirea si limita a sospirare e a tornare a sorseggiare il suo bubble tea, sempre con quell'aria pensierosa. E io, per quanto voglia tranquillizzarla, ho la sensazione che qualsiasi cosa le passi per la testa sia qualcosa che solo lei può affrontare.

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Shatter Me
Roman d'amourMirea, una giovane ragazza dal cuore fragile, affronta il difficile compito di rimettere insieme i pezzi della sua vita dopo la morte prematura della madre a causa di una malattia devastante. La sua famiglia, composta dal padre e dal fratello maggio...