Io, Sayali B2f4l16dà5s, figlia di nostra madre terra, sorella dei coloni su Centauri e attuale coordinatrice, sono onorata di essere stata prescelta dai rappresentanti in carica e dai tecnici su Centauri. In nome del popolo terrestre, e di tutti gli umanoidi al lavoro su Protervion, giuro solennemente di condurre a termine la missione assegnatami, con tutte le mie forze e con ogni mezzo disponibile.
Riconoscimento avvenuto. Si rilassi Sayali B2f4l16dà5s. Proceda con la narrazione.
Prima di tutto voglio congratularmi con voi per la riuscita della missione. Nessuna perdita umana durante lo sbarco, nessun incidente tecnico tranne quello segnalato dal comandante, ovvero la mancanza dell’arca contenente gli embrioni per la fecondazione. Problemuccio minimo, inezia risolvibilissima. Cosa può essere successo? Interrogando il “cervellone” è apparsa questa dicitura: Alcd 3071 ERRORE INASPETTATO. Sono andata a verificare l’origine del disguido e ho trovato che l’invio era stato bloccato dal computer medesimo. In effetti poteva essere logico, in misura precauzionale, cautelativa, che i gameti rimanessero a bordo per i primi tempi. Primo, assicurarsi del buon esito dell’atterraggio; secondo, dare la possibilità alle future mamme di ambientarsi e adattarsi alle nuove condizioni. Li avremmo sganciati poi, al momento più opportuno. Oppure avremmo automatizzato la procedura, programmando invii multipli, cadenzati alle variazioni gravitazionali peculiari del nuovo pianeta. Per il comandante era essenziale avere tutto sotto controllo ed essere operativi da subito. L’intellighenzia artificiale, in questo caso, non è riuscita a dirimere la questione. Finchè permane questa scritta non c’è modo di far cambiare idea alla macchina. L’intelligentone sa qualcosa che io non posso sapere, o non devo sapere, ma non riesco a immaginare cosa sia. Probabilmente si è risentito perché non abbiamo registrato alla nascita i miei tre nipoti. Ma quale codice avrei potuto assegnare loro? Se fossero nati da embrioni, come tutti gli altri, sarebbe stato molto semplice. Avrei saputo generare il codice d’origine e avremmo continuato a variare la specie semplicemente variando il materiale genetico di base, come è sempre stato fatto. Con questo codice essi sarebbero entrati a fare parte dei coloni umanoidi, non sarebbe stati trattati come animali da compagnia o come delle cavie. A quest’ora sarebbero già sbarcati assieme agli altri e starebbero ammollo in acque tropicali. Ominidi avariati in orbita tra vegliardi ed encefalopatici di alto lignaggio genealogico. La mia fame d’aria sarebbe dovuta diminuire ora che la maggioranza è a terra. Non riesco ancora a trovare pace e sollievo. Ritengo sia giunto il momento che procrastinavo. Il momento della verità. A questo punto è una sfida tra me e l’automa, tra quello che io so e quello che l’elaboratore sa, tra ciò che io non voglio dire e ciò che lui non può dire. Che alternative avrei? Potrei smontare la sua scheda memoria per leggerla a sua insaputa, se fossi un ingegnere informatico. Ugualmente lui potrebbe sperare che di notte mi sfugga qualche frase intelligibile o sognare di sottopormi alla macchina della verità per estorcermi quel segreto che tanto agogna sentire con le sue orecchie elettroniche. E va bene, e sia! Facciamo questo scambio scellerato: io ti do l’informazione che stai aspettando da tempo se tu fai sbarcare i miei nipotini. D’accordo? Eccola qua: sono tutti e tre nati con la medesima alterazione cromosomica. Le loro cellule hanno ventiquattro paia di cromosomi. Le nostre ventitré. Non è quindi possibile la riproduzione crociata con gli individui della nostra specie. Rimarrebbe da verificare se possano riprodursi tra loro. E soprattutto se questo possa essere un vantaggio per la specie o, perlomeno, per la continuità della specie su Eridani. Ipotesi, congetture, tentativi… Caro elaboratore, tocca a te.
Alcd 3071: completo fallimento della missione su Centauri, scomparsa totale degli umanoidi dovuta a un virus non ancora identificato.
Il monitor lampeggiava… Metteva in evidenza e poi sfumava… Inquietanti parole, inconfessabile destino a cui avremo presto potuto andare incontro anche noi, primi colonizzatori di Eridani. Chissà se questo dispaccio era giunto direttamente da Centauri. Facile. Probabilissimo. Triangolato da terra avrebbe impiegato troppo tempo. E poi non ce l’avrebbero mai spedito prima dello sbarco, una delusione così cocente avrebbe potuto nuocere al buon esito della missione. Quindi il cervellone si aspetta una mia valutazione da biologa, se esista un’alternativa a far sbarcare gli embrioni congelati. O, meglio, se confido che i miei tre nipoti naturali potranno essere i primi campioni di una nuova specie umanoide. Credo che, per chiunque abbia un minimo di raziocinio, comprendere quanto sia più vantaggioso contare su due specie colonizzatrici piuttosto che su una, sia intuitivo. Non serve un elaboratore per stimare che le probabilità di riuscita raddoppiano. Teoricamente.
♤•FINE•♤