Un'ora dopo Harry riuscì a convincere sua madre a tornare al suo appartamento e dormire un po'. Lei lo lasciò con una pacca sulla spalle e un bacio sulla testa, e solo dopo aver chiuso la porta, Harry si concentrò sulle due figure dormienti dietro la sedia su cui sua madre era seduta.
Zayn era seduto sul pavimento nell'angolo, con la schiena poggiata alla finestra, una gamba distesa, e l'altra che formava un triangolo. La sua testa era leggermente inclinata di lato, poggiata al muro bianco dietro di lui, e la bocca leggermente dischiusa. Liam era rannicchiato di lato, la testa giaceva sulla coscia di Zayn, il naso incastrato nel fianco del suo ragazzo, e la schiena rivolta a Harry. Niall stava ancora dormendo, sdraiato sulla panca accanto alla finestra, immerso nella luce del sole come un gatto, con la giacca di pelle di Zayn che gli copriva fin sotto il mento.
Era tutto silenzioso. Aveva la gola secca e graffiata, ma non chiamò un'infermiera per dell'acqua. Al contrario, si guardò intorno. Non entrava in un ospedale da due anni. Era stato in pronto soccorso una o due volte per incidenti minori (come quando lui e Niall avevano deciso di creare un gioco reale di Fruit Ninka, ed era finito col procurarsi un taglio profondo sulla spalla. Non era ancora completamente sicuro di cos'era successo), ma era dall'incidente di Louis che non si trovava in una stanza piena di macchinari, aria sterilizzata, con addosso la sensazione di perdita, paura e stress.
Ripensandoci, quella stanza non era molto diversa da quella in cui era stato Louis. Lo sapeva bene, dal momento che ci era stato quattro mesi. Era ancora noiosa e fredda come se la ricordava.
Respirò profondamente, ed era felice che i suoi amici fossero lì. Sentiva una leggera traccia di fumo di sigaretta e caffè, dell'ammorbidente sui vestiti di Liam, e il profumo di sua madre, e se avesse chiuso gli occhi, gli sarebbe sembrato di stare a casa.
Stava quasi sorridendo al pensiero, quando sentì un leggero bussare alla porta. Si voltò nella direzione da cui proveniva il suono, rammentando la lista di lamentele che avrebbe riversato sull'infermiera. Ma quando la porta si aprì, tutto quello che vide fu blublublu, e gli si bloccò il respiro. "Louis," soffiò.
"Ciao," disse sottovoce, guardando prima Harry e poi i ragazzi dormienti alla sua sinistra.
"Che ci fai qui?" Harry non voleva essere crudele né voleva aggredirlo, ma la sua voce non suonò esattamente rassicurante.
Louis vacillò momentaneamente, continuando a tenere la porta aperta. Guardò Harry, ma spezzò velocemente il contatto visivo. "Io-," tossì imbarazzato, entrando completamente nella stanza e chiudendosi così la porta alle spalle. "L'altra sera ho ricevuto un messaggio da Niall. Mi ha detto che erano qui e che aveva bisogno di un passaggio a casa prima di andare in negozio con Zayn."
Infilò le mani nelle tasche anteriori dei pantaloni, scrollando le spalle, e guardando timidamente Harry attraverso le sue ciglia.
Harry avrebbe voluto colpirlo. E baciarlo. Ma più di tutto avrebbe voluto urlare.
"Oh." Fu tutto quello che disse, e sentì come se una raffica di vento gli fosse stata appena estrapolata di dosso a causa della presenza di quel ragazzo. "Beh," disse ad alta voce, sforzando la voce e implorandola mentalmente di collaborare, "Allora sarà meglio che lo svegli."
Seguì un silenzio teso, e quando Harry alzò lo sguardo, trovò quello di Louis su di lui – che lo stava guardando in un modo pericolosamente dettagliato, un modo che lo fece sentire più nudo di quanto non si fosse sentito da molto tempo – e si limitò a fissarlo con lo stesso interesse. Era strano pensare che si fossero visti solo due giorni prima. Per Harry sembrava essere passato un anno, ed, in un certo qual senso, era stato così. Il castano era in piedi, dall'altra parte della stanza, ma sembrava lontano anni luce da lui. C'era così tanto spazio tra loro che sembrava che a separarli ci fossero montagne e vallate e oceani e stelle e pianeti e galassie. E Louis lo stava contemplando, come se anche lui stesse provando le stesse cose, ma non sapeva il perché. Harry, al contrario, lo sapeva. Riusciva a vedere tutte le cose che vivevano in quegli spazi che Louis non conosceva. Per Louis, a separarli c'era solo dell'aria e delle mattonelle, ma per Harry, c'erano ricordi che lo perseguitavano come fantasmi in incubi da cui non riusciva ad allontanarsi.
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No One Does It Better [Larry Stylinson || Italian Translation]
FanficHarry è un alcolizzato e Louis un barista. La prima volta che si vedono non è davvero la prima volta in cui si sono visti. Alcoholic!Harry || Bartender!Louis || Amnesia!AU