ANDREA:
Quando portarono Giovanni in camera, dormiva ancora per l'anestesia. I medici mi dissero che fortunatamente la quantità di acqua finita nei polmoni non avrebbe comportato dei problemi per la sua salute, ma che volevano comunque tenerlo in accertamento per un paio di giorni. Siamo rimasti solo Io, Giorgio, Luca e Matteo in ospedale. Quest'ultimo però non poteva rimanere molto cosi mi allontanai dalla camera e gli parlai.
Io:" Allora Matteo, mi servirebbe un favore. Tu sei la persona che abita più vicino a Trento della crew. Ti do le chiavi di casa di Giovanni e la sua valigia. Non so per quanto tempo staremo qui, quindi ti chiedo di andare a prendere giusto il minimo indispensabile tipo l'intimo e qualche maglia e di portarcela. Puoi farmi questo favore?" Nel mentre che stavo tirando fuori le chiavi di casa Levenghi, lui accettò senza esitare, ma si vedeva che gli scocciava parecchio.
Dopo questo discorso, Matteo usci dall'ospedale per prendere il treno Napoli-Milano. Andai alla macchinetta del caffè per prenderne uno e al mio ritorno vidi Giovanni sveglio con Luca che cercava invano di parlargli. Alla mia vista scattò subito seduto e gli si illuminarono gli occhi.
Io:" ciao Giova, come ti senti? Tutto bene?" mi sedetti di fianco a lui. Non mi rispose e continuava a fissarmi come un bambino che guarda il suo supereroe preferito.
Gior:"abbiamo provato a parlargli, ma...non da segni di vita." Io e Giorgio ci scambiamo un occhiata preoccupata. "prova a parlargli tu". Detto ciò, decide di uscire dalla stanza trascinandosi dietro anche Luca. Rimanemmo da soli.
Io:" Allora, come ti senti?" annuisce solamente "Giova mi senti?" annuisce di nuovo. Lo guardo dritto negli occhi e capisco che l'esperienza appena vissuta lo ha scosso notevolmente. Ha un aria stanca e turbata, come a voler dire: non andare via anche tu.
Io:" So che questo avvenimento ti ha segnato molto, ma io resto qui, non me ne vado. Prenditi tutto il tempo che ti serve per stare meglio, io starò qui. Solo che ora beviti questo caffè che hai una cera orribile". Scoppiamo in una grossa risata.
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All'amore NON si comanda.
Fiksi PenggemarSebbene si conoscano da una vita l'intreccio amoroso che li lega è sottile come un filo di seta.