Capitolo 2

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Eleonora:

<<Ele svegliati, siamo arrivati>> sento dire. Apro gli occhi e capisco che a parlarmi è stata mia sorella. Non mi ero neanche resa conto di essermi addormentata. Mi metto seduta bene e allaccio la cintura, preparandomi all'atterraggio.

 Ci stiamo dirigendo al nastro trasportatore, per prendere le valigie. Chissà che ore sono! Sto per guardare il telefono, così da poter vedere l'orario poiché ancora non ho comprato un orologio, quando mi ritrovo col culo per terra. Alzo la testa e mi ritrovo davanti un ragazzo alto, con i capelli scompigliati moro, viso definito, labbra non tanto sottili e occhi di un color nocciola scuro. Mi guarda incazzato, anche se non capisco il motivo, mi alzo e facendo finta che non sia successo nulla, vado verso mia sorella, che avendo assistito alla scena, mi guarda shockata. Vedendo che mi fissa, le chiedo: <<Beh? Che c'è?>> non l'avessi mai fatto, perché all'improvviso inizia a strillare, dicendo cose tipo: "Sei andata addosso a uno dei fotomodelli più famosi della California" o " vi siete guardati in faccia per molti secondi" oppure "ti mangiava con gli occhi." <<È lui che mi è venuto addosso, io stavo semplicemente cercando di guardare l'orario sul mio telefono, avrei tanto voluto prenderlo a ceffoni per il suo comportamento>> rispondo leggermente irritata <<ma hai capito quello che ti ho detto?>> mi chiede come se fossi stupida <<si, e non capisco cosa ci sia di tanto entusiasmante in quello che è successo>> so benissimo chi era, per il semplice motivo che compare spesso sulle riviste, insieme ad un altro ragazzo, in cui appare papà, ma non vedo perché dovrebbe importarmi, alla fine è comunque una persona come noi, non è Dio sceso in terra, e l'educazione dovrebbe sapere cos'è, avrebbe potuto chiedermi scusa, o quantomeno aiutarmi ad alzarmi. <<Tu non sei normale>> mi dice dopo alcuni secondi di silenzio, iniziando a camminare andando da papà, che ovviamente non ci ha aspettate e ha già in mano la sua valigia e quella di mia sorella, la mia non sarà ancora arrivata... Siamo in macchina da circa dieci minuti e stiamo andando a "casa", non lo sarà mai completamente per me, ho troppi ricordi e foto che mi tengono ancorata in quella dove ormai non farò più ritorno. Alla fine la mia valigia, era in un altro nastro trasportatore, anche se non ho capito il motivo, ma va bene.

 Guardo fuori dal finestrino, iniziando a vedere tante belle case. Ad un certo punto papà rallenta per poi fermarsi davanti al cancello di una splendida villa. È stupenda da fuori, è a due piani, molto grande. I muri esterni sono color beige scuro. La porta è ad arco, proprio come piace a me. Il giardino davanti è molto curato.

 Ad un tratto, vedo uscire dalla porta d'ingresso una donna. Scendiamo dalla macchina e la compagna di papà si avvicina iniziando a parlare con mia sorella e mio padre. Squadro la donna davanti a me, molto giovane e bella. È abbastanza alta, occhi castano scuro, capelli lunghi e marroni. Si vede che si cura molto, ed è una cosa positiva. Sto ancora cercando di capire più cose di lei, quando vedo che allunga una mano verso di me <<piacere, io sono Loren>> mi dice sorridendo. Le stringo la mano, sia per educazione sia perché mi sembra una brava donna << Mi chiamo Eleonora>> le dico, staccando subito la mano. <<Beh, direi che è meglio entrare, così potete vedere la casa e scegliere le camere>> dice camminando vicino a mio padre.... Sto salendo le scale, per andare in camera mia a riposare dopo aver visto il piano inferiore che comprende: soggiorno con un piano che lo separa dalla cucina, bagno, ripostiglio e sala giochi.

 Mentre sto per salire l'ultimo gradino, vado a sbattere contro qualcuno. Sento afferrarmi per il braccio e finisco contro il petto di un qualcuno. Meraviglioso, oggi non solo sono venuta qua, ma sono anche caduta e per poco non sono finita giù per le scale, direi che è la giornata perfetta per stare a letto tutto il giorno. * ti ricordo che sei ancora appiccicata al petto di un ragazzo, e con la fortuna che hai oggi con i ragazzi, magari davanti hai un dio greco, dovresti alzare gli occhietti che ti ritrovi e guardarlo * * ma vedi un po' te, chi non muore si rivede, sai in questi ultimi tempi non ho affatto sentito la tua mancanza * alla fine non ha tutti i torti, alzo leggermente la testa e fisso il ragazzo davanti a me. È alto, moro, occhi azzurri, ha un bel fisico ed essendo senza maglietta si vedono tanti tatuaggi. <<Chi sei? Una delle puttanelle di mio fratello?>> mi chiede osservandomi. Sento un leggero fastidio alla mano, solo quando lui porta la sua sulla guancia destra, capisco di avergli tirato uno schiaffo. <<Non so chi tu sia, ma non ti permetto di parlarmi così, io sono qui perché mio padre si è trasferito dalla sua nuova fidanzata, quindi questa da oggi è casa mia>> dire che sono arrabbiata è poco ,come si permette a darmi della puttana? <<Che caratterino che hai>> lo guardo subito male, forse un ceffone non gli è bastato. <<comunque mi chiamo Hardin e abito qui, abituati alla mia presenza cara sorellina>>. Io non gli ho mica chiesto come si chiama, non m'importa neanche. * Idiota, hai sentito cosa ti ha detto? A quanto pare questo gran pezzo di manzo è il tuo fratellastro. Non sei felice?* * Sei impazzita per caso? Avrai sentito male, è impossibile, non assomiglia per nulla a Loren, sono completamente diversi.* * prova a chiederglielo, vediamo se ho ragione.* <<sorellina?>> tanto è impossibile <<hai sentito bene, sono figlio di Loren, ciò significa, che se tuo padre è Scott allora io sono il tuo fratellastro.>> * che ti avevo detto? Sei tu quella pazza, non io. Poi di cosa ti lamenti? E' un figo della madonna con cui starai nella stessa casa per molto tempo, e fai storie? Io un pensierino lo farei * * tu sei completamente andata se pensi che potrei andarci a letto, preferisco rimanere sola a vita che andare con uno come lui * questa è fuori di testa * perché devo essere una parte di questa santarellina? Non poteva capitarmi qualcun'altra? * * vattene a fanculo! Ora stai zitta * <<okay>> rispondo a lui guardandolo un'ultima volta,dopodiché, vado verso una porta bianca, non faccio in tempo ad aprire la porta che il tipo di prima ricomincia a parlare. <<Non mi hai detto come ti chiami>> non gli rispondo ed entro nella camera.

 Ha le pareti bianche e il pavimento in legno chiaro. E' molto spaziosa e luminosa per via delle grandi finestre ed è una cosa che mi piace molto. I mobili sono tutti sui toni del bianco e del nero. Appena si entra, sulla destra, c'è una cassettiera abbastanza lunga, affianco ci sono due armadi che si trovano tra le due finestre e hanno uno specchio lungo e stretto che li separa. Davanti alla cassettiera c'è un letto matrimoniale e ai piedi un enorme tappeto. Sopra ci sono due mensole illuminate, da piccole lucine, con delle cornici ancora vuote e piccole candele. Alla destra del letto c'è un comodino. Come ultima cosa noto la scrivania, che si trova alla sinistra della porta.

Mi avvicino alla finestra per uscire sul piccolo balconcino

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Mi avvicino alla finestra per uscire sul piccolo balconcino. Mi ritrovo davanti un'altra casa e dietro ne intravedo altre. Spero solo di avere dei vicini normali e non dei pazzi alcolisti e cocainomani.Mi appoggio alla ringhiera e osservo la casa davanti a me. Mi ritrovo davanti il ragazzo dell'aeroporto nudo con davanti una ragazza inginocchiata. Lui mi vede e mi saluta. Entro in stanza per non sboccargli davanti. * Guarda il lato positivo, puoi allungare la tua lista di figure di merda ahaha * * che cazzo ridi, lui fa più schifo della scena a cui abbiamo assistito *.

 Mi giro e vado verso una porta, di fianco alla cassettiera, dovrebbe essere il bagno. Infatti, mi verrà più comodo averlo in camera invece di dover girare casa per andarci la notte. E' molto grande, le pareti sono color grigio scuro mentre il pavimento è lo stesso della stanza da letto. A destra mi ritrovo un piccolo ripiano con il lavandino e sotto un'anta, posso mettere delle lamette, strisce depilatorie, creme varie e probabilmente del disinfettante e cotone. Di fianco c'è la vasca con una forma molto bella. Davanti a me vedo un mobiletto con dei cassetti e uno sgabello basso, posso usarlo per truccarmi. Sopra ad esso, c'è uno specchio rettangolare. A sinistra invece c'è una doccia a dir poco enorme.

Esco e ritorno in camera, mi butto sul letto e mi addormento

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Esco e ritorno in camera, mi butto sul letto e mi addormento.

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