Capitolo 5

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Eleonora

-Sento qualcosa di morbido sotto di me. Apro gli occhi e mi ritrovo in un parco. <<Eleonora>> qualcuno mi chiama, ha una voce molto dolce. Mi giro subito e vedo una piccola bimba che gioca con una bambina un po' più grande. Alzo lo sguardo sulla donna che mi chiamava prima. Quella è...la mia mamma...la mia bellissima mamma. Non sta chiamando me, ma quella bambina. Siamo Angelica ed io. Ricordo benissimo quel giorno, ero così felice mentre abbracciavo la donna che mi ha messo al mondo, ignara del fatto che quella sarebbe stata l'ultima volta che l'avrei potuto fare. Se solo avessi saputo, non avrei mai sciolto quell'abbraccio. Ad un tratto un lampo di luce bianca invade la mia visuale e mi costringe a chiudere gli occhi. Quando li riapro mi passando lentamente davanti delle immagini, dei flash. Tutto questo è un'agonia. Vedere la propria madre, sdraiata in un letto d'ospedale e un secondo dopo in una bara sottoterra, è un incubo. E' troppo il dolore che sento dentro. Un altro lampo mi costringe a ripetere l'azione di prima. In un secondo sono passata dall'inferno al paradiso. Me la ritrovo davanti, bianca come un angelo, il più bello che io abbia mai visto. Allunga una mano verso di me ed io cerco di afferrarla, ma non ci riesco. Inizio a correre verso lei, ma più io mi avvicino più lei si allontana. Non mi fermo, neanche quando sento le mie gambe cedere. Non posso fermarmi.- 


Mi sveglio di scatto, sono sudata. Guardo il cellulare e controllo l'orario, sono solo le 3:35 del mattino. All'improvviso si apre la porta, entrano i due fratelli e mia sorella. Quest'ultima si precipita da me abbracciandomi. <<Shh era un brutto incubo, tranquilla tesoro>> e mentre parla mi asciuga le lacrime, ormai non me ne rendo neanche più conto, da quando faccio incubi piango. <<Basta piangere, è tutto finito>> se solo sapesse quanto tutto questo fa male. So che anche lei ci sta male, ma non immagina che tutto ciò mi abbia cambiato totalmente tutto. Non le ho mai raccontato nulla per non farla sentire in colpa. Se non ci fosse lei, probabilmente non sarei qui, avrebbero riaperto i manicomi solo per me. Lei è la mia salvezza, la mia ancora, e ho anche trovato un modo per dimostrarle cos'è per me. << vieni andiamo in bagno, così ti riprendi. Voi potete andare, sto io con lei, è tardi>> dice Harold guardando gli altri due. Non mi aspettavo tutta questa premura, spero solo di non essere un peso per loro, alla fine neanche mi conoscono perché dovrebbero preoccuparsi per me?

Vedo Angelica guardarmi come a chiedermi se ne sono sicura. Annuisco ed escono dalla stanza. Mi alzo e vado in bagno, seguita da Harry che una volta entrati si siede sul bordo della vasca. Mi bagno il viso e, senza asciugarmi, mi guardo allo specchio. Mi appoggio al lavandino, con le mani, e faccio un lungo respiro. Vederla è stato bellissimo e orribile allo stesso tempo. Mi chiedo se un giorno riuscirò a mettermi l'anima in pace. <<stai meglio?>> che carino, è preoccupato. Annuisco e mi giro verso di lui ridendo. <<sai credo che diventeremo amici>> mi riferisco al fatto che in poco tempo ha assistito a tante mie stranezze. Si alza e mi abbraccia, dandomi un bacio sulla testa, per poi uscire sia dal bagno sia dalla camera. Beh buonanotte a me.

La mattina dopo:

<<Svegliati. Devi lavarti, sistemarti e fare colazione. Spero non ti sia dimenticata che dobbiamo andare a vedere la tua scuola>> uff, me ne ero dimenticata. Ho sonno, ma devo andare a prendere i libri e il codice dell'armadietto. Mi alzo e vado a farmi una doccia. Rivederla è sempre così strano, mi manca veramente tanto. Sarebbe tutto perfetto con lei ancora qui. Esco dal box doccia e mi avvolgo in un asciugamano, ritorno in stanza e prendo dei vestiti, che ho trovato sulla sedia, che indosso subito. Sono sicuramente di Angy. Mi metto davanti allo specchio per vedere che acconciatura sta meglio. Nella parte superiore ho una canottiera bianca e sopra un maglioncino color crema, nella parte inferiore un leggings nero e un paio di stivaletti, dello stesso colore, col tacco. Decido di lasciare i capelli sciolti, passo le dita in mezzo per dare un po' di volume, per non farli sembrare degli spaghetti. Torno in bagno e inizio a truccarmi. Ho sempre avuto questa passione, voi direte "e allora perché non ti specializzi in quello?" beh avete ragione, ma mio padre mi ucciderebbe, non sia mai che una Campbell stia a contatto con persone "comuni". Non m'importa nulla del mio cognome, anzi la maggior parte delle volte cerco di non far emergere questo minuscolo dettaglio, ma c'è qualcosa che mi blocca. Va beh, metto un po' di crema idratante, eyeliner, mascara e un gloss pescato. Prendo il telefono e vado in cucina. Stanno tutti facendo colazione, mi limito a prendere un pacchetto di cracker, al massimo prendo qualcosa in qualche bar. Solo adesso mi rendo conto che non c'è lo stronzo, beh meglio così. "Andiamo?" tutti e tre annuiscono. Salutiamo Loren mentre usciamo. Dovrò comprare una macchina o una moto, ma penso di aver già scelto. <<Credo di dover comprare una macchina>> perché non sto mai zitta? Vi spiego subito. Mia sorella per poco non si strozza con l'acqua, Harold ha frenato di colpo facendo sbattere, ad Alex, il ginocchio contro il cruscotto dell'auto, spero non si sia fatto male però non è colpa mia, poteva metterla la cintura. Harry riparte guardandomi dallo specchietto, Alex sta imprecando contro suo fratello e Angelica mi guarda terrorizzata. Ancora non capisco perché sia così tanto preoccupata. << guardate che lo faccio per voi, non potrete accompagnarmi tutte le mattine siccome Angy va in un'altra scuola, vi ricordo che ci mettete venti minuti dalla mia alla sua, arriverebbe in ritardo. E siccome non ha la patente, con dispiacere, devo farlo>> spiego con voce da angioletto. Non so perché si preoccupano tanto, non ho mai ucciso nessuno. Certo, ho quasi investito una vecchietta nel parcheggio di un supermercato, ma non è successo quindi possono stare tranquilli. << devo ricordarti cos'è successo quest'estate in vacanza?>> ehm... << E' grave?>> certo che potrebbe anche farseli i fatti suoi. << Tu non hai appena battuto il ginocchio? Se parli, fa più male>> se non sta zitto gli amputo l'intera gamba. Alex si ammutolisce all'istante. <<Oltre alla vecchietta, ha quasi messo sotto due ragazzini, la madre voleva denunciarla>> spiega lei, ma non è andata esattamente così. << Non è colpa mia. Mi hanno spaccato il finestrino con una palla da basket. Accidentalmente, il giorno dopo, erano sulla mia strada e diciamo che mi si è addormentato il piede e sempre per puro caso ho premuto l'acceleratore, la macchina è andata veloce verso di loro, purtroppo mi si è risvegliato il piede e ho frenato poco prima. Volevo solo terrorizzarli un po', non li avrei mai investiti veramente. Anche se la voglia era tanta>> sussurrò l'ultima frase, penso mi abbiano sentito ugualmente poiché si mettono a ridere. << Beh però ha ragione, non faremo in tempo se le accompagnassimo entrambe>> Harry è un mio fan, evvaiiii. <<Hai già deciso quale prendere?>> mi chiede suo fratello. <<Ovvio, ma non ve lo dirò, sarà una sorpresa>>. In realtà se gli dicessi cosa ho in mente, in un modo o in un altro, mio padre verrà a saperlo e addio macchina.

 Arriviamo di fronte alla "Art school". E' gialla ed ha tre piani con un giardino enorme mentre a sinistra c'è un parcheggio, pieno di studenti con tanta voglia di farsi mettere sotto. Entriamo e ci dirigiamo in segreteria. Dopo aver preso tutto ciò di cui ho bisogno, decido di andare al mio armadietto e posare i libri che mi serviranno lunedì. Chiudo e una ragazza mi viene addosso facendomi cadere. Mi aiuta ad alzarmi ed io la squadro da capo a piedi. E' bellissima. Ha i capelli lunghi, arancioni e gli occhi azzurri. Ha la carnagione chiarissima che evidenzia le lentiggini sparse sul suo volto. Le labbra sottili e il naso piccolo sono perfetti sul suo viso. Ha un bel corpo, seno piccolo ma adatto al suo fisico e la pancia piatta, insomma in poche parole ha le forme al punto giusto.

 <<oh scusa, ero distratta e non ti ho vista>> la sua voce è dolce. <tranquilla, non fa nulla>> ho solo un po' di male al culo ma tu tranquilla. <<Mi chiamo Alyssa>> dice porgendomi la mano, che io afferro un po' titubante. Mi tira a sé e mi abbraccia forte. Okay ora sta esagerando, mi stacco e la guardo male. <<Io sono Eleonora, lei è mia sorella Angelica mentre loro sono i nostri fratellastri, Alex e Harry>> dico indicando i due colossi dietro di noi. <<in che classe sei?>> non faccio in tempo a risponderle che mi strappa i fogli dalle mani e guarda da sola. <<Fai pure>>. Inizia a saltellare e strillare, poco esuberante mi dicono. <<Evvivaaaa, non sono da sola con quella scrofa! Ah sì, sei con me in 5°C>> non capisco la sua felicità ma evito di chiedere. << oh giusto, siamo solo in quattro ragazze in classe, il resto sono solo ragazzi>> Aiuto! Non so se sia una cosa positiva, non vado d'accordo con nessuno dei due sessi, ma questa è un'altra città quindi vedremo. <<Andiamo, ti mostro la scuola>> saluto gli altri, che mi dicono che ora andranno a vedere la scuola di mia sorella e che appena avrò finito, mi basterà fare una chiamata a uno dei tre e verranno a prendermi.

 Dopo aver visto tutta la scuola, decidiamo di andare a prendere qualcosa al bar della scuola. Mi ha spiegato come funzionano qua le cose e che il bar è sempre aperto per via dei corsi serali. Non faccio in tempo a entrare che mi ritrovo di nuovo a terra. << Oggi sono tutti contro il mio culo>> sussurro alzandomi, mi massaggio con la mano destra la chiappa . <<Sta attenta cazzo>>. Alzo lo sguardo e per poco non mi cade la mascella. E' il tipo che abita di fianco a me! Che sfiga. Con lui c'è anche un altro ragazzo. Com'è che sono tutti belli? E' alto e figo. In confronto a me è un armadio. Ha i capelli marroni con le punte più chiare e gli occhi castano scuro. Viso ben definito, labbra piene. Ha dei tatuaggi sulle braccia. In poche parole un dio greco. Ignoro ciò che ha detto il tizio dell'aeroporto e cerco di entrare, ma ovviamente mi tira una pacca sul culo. Mi giro e lo guardo male, ma decido di lasciar stare.

 Vado da Alyssa, che è seduta in un tavolo in fondo al bar vicino alla vetrata. Ordino un succo e intanto le racconto della valigia. Lei immediatamente, senza chiedere, mi dice che alle 17:00 mi aspetterà in centro per fare shopping insieme. Accetto subito perché amo farlo e poi ne ho proprio bisogno. Ci scambiamo i numeri. Dopo aver finito, mi arriva un messaggio da Harold, che mi avvisa di essere al parcheggio. Saluto Alyssa ed esco. Vado a salutare gli altri ma Alex va verso una tipa. Non do peso alla cosa e salgo in macchina.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Mar 21, 2019 ⏰

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