Come mi ricordavo atterrai proprio sul pianerottolo di Kamaji, la porta era sempre la stessa: rugginosa e mezza aperta.
Poggiai una mano sopra la porta e senza fare forza l'aprii.
Mi tolsi le scarpe nel piccolo pianerottolo prima di entrare là dove Kamaji faceva muovere la macchina che portava l'acqua calda alle terme soprastanti.
La struttura del signor Kamaji era come la ricordavo, lunghissime braccia (sei per la precisione) sproporzionate ed un piccolo corpo, ricordava tanto la struttura di un ragno.
Il suo viso era sempre il solito canuto e mal curato.
I baffi erano sporchi di una qualche salsa che non riuscii a decifrare.
Nella stanza circolare correvano i piccoli corrifuliggine che come al solito trasportavano carbone fino alla fornace.
Ancora stentavo a credere che spiritelli piccoli Come un pugno di una mano potessero sollevare pezzi di carbone molto più grossi di loro.
Entrai piano nella piccola stanzetta aspettando che Kamaji finisse di mandare su le tessere delle vasche delle terme.
- Forza esserini muovetevi! La caldaia non si scalda da sola, FORZA!- la voce cavernosa di Kamaji fece tremolare tutte le pareti, le sue mani si muovevano veloci tra il macina spezie e i cassettoni dove erano riposti gli aromi da mandare su nella sauna.
Mi era mancato tutto questo.
Vidi i corri fuliggine correre verso di me e iniziarono a saltellare felici, mi chinai per salutarli.
-Che vi è preso! Forza continuate a lavorar...-
Gli occhi di Kamaji mi misero a fuoco e smise di colpo quello che stava facendo, si rizzò sulle mani e camminò verso di me.
-Sei proprio tu Chihiro?- la sua voce carnosa venne rotta da un velo di commozione, io annuii.
-Oh no, la strega ti ha catturata?-
-Niente affatto, sono qui per salvare Haku da questa prigione - sorrisi -Mi sei mancato - lo abbracciai.
Potevo sentire il suo odore sapeva come sempre di fuliggine e tabacco.
-Kamaji ti ho portato la cena... che mi venga un colpo sei davvero tu Sam -
La voce di Rin trillò per tutto il piccolo laboratorio e mi corse incontro abbracciandomi -Mi sei mancata un sacco piccola Sam -
Ricambiai l'abbraccio di Rin, per quelle poche settimane che ero stata ospite da loro Rin era diventata una specie di sorella maggiore, sempre pronta un po' a modo suo ad aiutarmi.
Ero felice di poterla riabbracciare -Mi sei mancata tanto pure tu Rin- dissi sincera.
-Come mai sei tornata? Non avevi, cioè Yubaba non ti aveva rubato la memoria una volta varcata la porta d'ingresso della città?- disse lei curiosa, i suoi occhi neri si piantarono su i miei.
-Ho infranto l'accordo, prima di mettere i piedi fuori dal vostro mondo, mi sono... voltata- risposi un po' colpevole -La verità è che... ecco... io... - iniziai a balbettare, mentre sentivo il fuoco salire fin sopra le guance.
-Pensavi che Haku ti avrebbe seguita fuori da questa dimensione, perché tu lo amavi e lo volevi con te - sopraggiunse placido Kamaji che si era fatto da parte.
-Il fuoco dell'amore arde più di qualsiasi altra cosa- disse sorridente... o almeno credevo, i baffi nascondevano la sua bocca ma le sopracciglia canute descrivevano in modo perfetto le sue emozioni.
-Quindi sei tornata per sciogliere Haku dal patto che lo lega alla strega?- disse Rin preoccupata, io annuii soltanto.
-È l'unico modo per portarlo con me, so benissimo che Haku è uno spirito d'acqua guardiano dei fiumi, gli troverò una sorgente e lo farò vivere nel mondo umano con me!- dissi tutto d'un fiato.
Kamaji si lisciò i baffi ed emise un suono gutturale.
-Non pensi che sia un po' egoistica come cosa? Haku ha il diritto di scegliere dove stare -
A quelle parole tentennai, Kamaji aveva ragione, non avevo nessun diritto di fare nulla.
La vita di Haku apparteneva a lui soltanto, e come tale doveva decidere da solo... tutto quello che era successo prima di allora si sgretolò di colpo.
Se davvero Haku aveva un qualche interesse per me avrebbe lasciato la strega e mi avrebbe seguita nel mio mondo, e in più non avrebbe dovuto dire di non voltarmi, saremo dovuti uscire insieme da lì... A questo non avevo pensato, non avevo pensato a tante cose.
-Chihiro? Bambina ti prego non piangere-
La voce di Kamaji mi riscosse e mi ritrovai a piangere silenziosamente.
Perché non avevo aperto gli occhi prima? Perché mi ero lasciata abbindolare dal fatto che Haku qui, in questa città stesse male ? Ero solo una povera sciocca, innamorata dell'idea di vivere un' esistenza felice con a fianco la persona che amavo di più.
Mi chiusi in me stessa portando le gambe al petto, mentre le lacrime non smettevano di sgorgare.
-Rin va a chiamare Haku per cortesia - sentii la porta chiudersi di botto per poi riaprirsi qualche istanti dopo.
Haku stava in piedi davanti a me e mi fissava preoccupato, dopo poco sentii la sua calda mano sulla guancia e finalmente lo fissai da dietro le lacrime.
-Chihiro che ti succede? Perché stai piangendo?- il suo pollice asciugò una mia lacrima.
-Perché non ti ho chiesto se realmente tu vuoi essere salvato Haku, ho fatto tutto di testa mia accecata dalla voglia di poterti portare con me, ma quello che non ti ho chiesto è tu vuoi realmente lasciare questo posto? - dissi tra i singhiozzi che si fecero sempre più forti.
Osservai gli occhi di Haku scurirsi leggermente.
-Chihiro ti ho permesso di venire qui solo ad uno scopo, voglio stare con te e sconfiggere la strega Yubaba, ho bisogno non solo del tuo aiuto ma anche quello della maestra Zeniba- disse costringendomi a guardarlo -Ho aspettato anni prima di poterti rivedere, non voglio che ne ripassino altrettanti-
La sua voce calda mi ristorò dal profondo.
Mi sporsi verso di lui e lo abbracciai forte come se potesse scappare da lì a poco.
Lui ricambiò la mia stette e mi baciò di nuovo, stavolta con più intensità della prima: potevo sentire le sue labbra morbide che abbracciavano le mie, la sua lingua esplorò la mia bocca e dopo poco le nostre lingue si trovarono a danzare l'una con l'altra, e per un attimo dimenticai tutto.
Questo era quello che voleva Haku ed era anche quello che volevo io.
-Chihiro- disse Haku una volta staccatosi da me - io non desidero altro che stare con te-
-Contante pure si di noi - si intromise Kamaji che in tanto era tornato alla sua postazione.
-vi ho già aiutati una volta, posso farlo di nuovo-
Ero così felice che non seppi cosa dire.
Ora toccava a me, se volevo salvare Haku da li dovevo per forza presentarmi nell'ufficio della strega.
Questa volta andai preparata e senza timori anche perché dalla mia parte avevano il suo amato Figlio Bō, eravamo diventati amici grazie a Zeniba, quindi non ebbi timore.
Mentre varcai la porta delle terme Haku mi affiancò stringendomi la mano.
-Non ti lascio sola, non di nuovo - disse guardando davanti a sè.
Sapevo di non esserlo, ma avendo Kohaku con me, mi dava la forza necessaria per affrontare qualsiasi cosa.
Affiancata a lui arrivammo al cospetto della Strega ci guardammo per l'ultima volta poi entrammo.***********************************************
Spero che questa storia vi faccia battere il cuore come lo fa battere a me ♥️
STAI LEGGENDO
RITORNO ALLA CITTÀ INCANTATA.
FanfictionChihiro Ogino, ormai liceale fa strani sogni riguardo una città popolata da spiriti bizzarri, con a capo una strega di nome Yubaba perfida e subdola, la quale ruba i nomi delle persone per intrappolarli in quella sotto specie di città costruita in u...