Prima del tramonto tornai alle terme.
Ad aspettarmi nella caldaia del maestro Kamaji c'era Rin visibilmente preoccupata.
-Che fine hai fatto?! Yubaba chiede di te sono ore che ti cerchiamo, è su tutte le furie - Rin era paonazza in viso e mi incitò a vestirmi velocemente, senza farmelo ripete un'altra volta misi direttamente la divisa rosa sopra i miei indumenti scapicollandomi fino al piano di sopra.
I corridoi delle terme pullulavano già di spiriti pronti per le loro saune rilassanti, sgattaiolai fra spazi vuoti e alcune volte spostai con malagrazia alcuni ospiti per raggiungere gli ascensori.
Ne trovai uno libro quando feci per raggiungerlo uno spirito ravanello occupò il piccolo abitacolo, tentai di entrare lo stesso creandomi un piccolo spazio.
-Prego salga prima lei - dissi tentando di tirare la leva ma la massa di quello spirito mi schiacciava tra lui e la cabina.
Una volta fuori mi incamminai verso le stanze della strega.
-Avete trovato la ragazza?! Voglio quella ragazza qui e ora! -
Rabbrividii sentendo la voce tonante della strega mentre dal suo piccolo appartamento si udivano suoni sinistri, come di piatti che andavano in frantumi.
Deglutii bussando alla porta la quale si aprì da sola.
Appena la strega posò i suoi occhi su di me il suo viso si deformò in una maschera di odio.
-SI PUÒ SAPERE DOVE SEI STATA?!- gridò inveendomi contro: i capelli che solitamente stavano raccolti in un'ordinatissima crocchia ora erano spettinati.
-HAI IDEA DI QUELLO CHE STA SUCCEDENDO QUI?- urlò ancora una volta.
Io in tutta risposta scossi il capo guardandomi attorno.
-SI TRATTA DEI MIEI REGISTRI SONO SPARITI! -
Mi puntò un dito contro - I REGISTRI DEI NOMI RUBATI, NON SI TROVANO PIÙ DA NESSUNA PARTE! TU DOVEVI SORVEGLIARE IL MIO UFFICIO! E NON SOLO I REGISTRI SONO SPARITI MA ANCHE LE MAPPE DELLA CITTÀ!-a quelle parole si sentii uno schianto come di qualcosa che andava in frantumi, osservai dietro la strega, l'enorme scrivania di ebano si era crepata sotto la sua ira.
- SE SCOPRO CHE SEI STATA TU PICCOLA PEZZENTE IO TI...-
La strega non riuscì a terminare la frase che un violento scocco fece tremare tutto il piccolo ufficio, dalla porta vicino il caminetto uscì un bambino gigante che riconobbi subito.
Bō: quando ero finita qui la prima volta era stato tramutato in un piccolo topolino dalla sorella gemella di Yubaba.
Eravamo diventati amici.
-Posso sapere che cos'è tutto questo baccano mamma?- tuonò Bō che osservava la madre dall'alto in basso corrucciando la fronte, i suoi occhi erano già languidi.
-Amore di mamma- Yubaba accorse al capezzale del figlio rassicurandolo -Mammina stava solo parlando con Sen torna pure a dormire-
Appena gli occhioni bruni di Bō incontrarono i miei li vidi brillare.
-Falla piangere e io non ti vorrò più bene -
Mi aveva riconosciuta?
Rimasi lì ferma immobile mentre Bō si mosse verso di me facendo tremare ogni cosa dentro quella stanza troppo piccola per un gigante come lui.
Mi fu vicino.
-Tesoro devi capire... mammina si deve occupare di questioni importanti con la signorina Sen- cercò di spiegare lei ma Bō era irremovibile, si chinò verso di me e aprì la sua grande mano, mi missi verso la mano del gigante bambino e vi salii sopra.
- Lei è una mia amica, tu non la devi trattare male, sei brutta e cattiva-
Mentre Bō si alzò di nuovo mi aggrappai al suo pollice per non cadere.
- Bō mettila giù è piena di germi! Tu non vuoi morire vero?- lo rimbeccò la madre.
Lui la guardò storto -Sen non è una ladra, e non ho paura dei germi di Sen- Bō batté risentito un piede a terra creando un vero e proprio terremoto .
Vidi La strega aggrapparsi alla scrivania per non cadere.
-Ad ogni modo voglio quei registri! Ti do tre giorni, se non salteranno fuori, l'unica cosa che vedrai saltare sarà la tua testa!- urlò di nuovo la strega ricomponendosi.
-Non le farai del male!- urlò Bō facendo tremolare i vetri delle finestre.
- tre giorni saranno più che sufficienti- urlai dall'alto della mano di Bō.
-Io aiuterò Sen- Ribadì serio Bō.
-Non se ne parla- Yubaba si voltò nuovamente di scatto verso di noi con un espressione esasperata in volto.
- Se non me lo lascerai fare ti odierò talmente tanto da sgretolarti il cuore Madre- Bō ricambiò lo sguardo della strega, metteva i brividi.
-Per favore uscite da qui, mi serve un tè- rassegnata Yubaba tornò al suo scranno cadendovi pesantemente sopra tenendosi la testa tra le mani.
La osservai meglio... sembrava molto più vecchia vista da quella prospettiva.
Bō girò su i tacchi e io mi ressi saldamente al suo pollice per non cadere.
-Sono stato io sai!-
Mi voltai verso Bō e aggrottai la fronte con fare interrogativo.
-Ho rubato io i registri di mamma, e gli ho dati a Rin, doveva portarli ad Haku-
Bō aveva fatto una cosa del genere solo per aiutarmi? Era davvero un buon amico.
- tre giorni saranno più che sufficienti per memorizzare i registri, prima di riconsegnarli a Yubaba- Dissi più a me stessa che a Bō. Una volta individuato sulla cartina il nome preciso del fiume e della sua collocazione nel mio mondo è il gioco era fatto.
-Non ti ringrazierò mai abbastanza piccolo Bō - tentai di abbracciarlo ma invano era davvero un gigante.
-Sei una delle amiche più preziose che ho, anzi l'unica che ho!E voglio aiutarvi-
-Considerati dentro la nostra missione segreta- era bello sapere che Bō non mi aveva dimenticata.
- Haku ti sta aspettando a casa della maestra Zeniba, io non posso venire con te, sono troppo grosso e darei nell' occhio, mamma starà sicuramente setacciando tutta la città in cerca di quei registi. E se una delle sue sentinelle dovesse vederci andare alla Palude sicuramente il piano andrebbe in fumo-
Bō continuava a camminare guardandosi intorno.
-Adesso però dovresti scendere senza dare nell'occhio- Il bisbiglio di Bō lo udii appena.
Non so se sarei riuscita a scendere da lì, ma ci provai.
Bō cercava in tutti modi di coprire la mia fuga.
Una volta raggiunte le gambe del gigante mi lasciai cadere, finendo rovinosamente a terra.
Fortunatamente la mia caduta fu attutita dal terreno morbido.
Scattai subito in piedi e corsi verso la folta vegetazione per dare meno nell'occhio.
Potevo sentire in lontananza il frullare delle ali di quesì metà falchi faccia di strega , mettevano i brividi.
Dovevo raggiungere la Maestra Zeniba prima che uno di quei cosi mi scoprisse.
Non so da quanto stessi camminando, ma all'improvviso sentii un cigolio, mi voltai di scatto pronta ad affrontare qualsiasi cosa mi si fosse parata davanti, quando riconobbi la lanterna della maestra.
Tirai un sospiro di sollievo e la seguii, restando nell'ombra.
La casa della Maestra Zeniba si ergeva ai piedi di una piccola collinetta immersa nella vegetazione.
Ad aspettarmi sulla soglia della porta c'era proprio lei, la padrona di casa.
Corsi verso di lei abbracciandola, avevo sempre associato Zeniba ad una dolce nonnina, e per me lei era questo.
-Piccola, dolce Chihiro! Sei tornata- La Maestra mi prese una ciocca di capelli fra le sue mani dalle dita grinzose e piene di gioielli.
-Mi sei mancata tanto piccola Chihiro-
- Maestra, sono qui per chiederle un favore- la mia voce si inclinò -Si tratta di Haku, io vorrei liberarlo ma non posso farlo senza il suo aiuto - mi morsi le labbra.
-Bambina sono qui per aiutarti, il tuo amico dragone mi ha già informata, adesso entriamo gli sgherri di mia sorella stanno volando qui intorno, e tu non vuoi che ti vedano giusto? Avanti entra -
Accettai l'invito della Maestra ed entrai, sedendomi vicino al crepitante caminetto.
-Ho preparato un po' di te spero che ti piaccia- Zeniba che era sparita in cucina tornò in salotto con vassoio colmo di prelibatezze.
Il mio stomaco brontolò.
Ancora non avevo visto Haku e questo mi rendeva inquieta.
-Lui verrà bambina, l'ha promesso- Zeniba mi sorrise allungandomi una tazza di tè fumante.
Presi la tazza, ma la riposai subito appena udii il suono del vento che mulinava lì intorno.
-Va Bambina-
corsi fuori e lo vidi.
La figura snella e acuminata di Haku si ergeva davanti ai miei occhi.
Il suo grosso muso sbuffò osservandomi con quei bellissimi occhi dorati.
Dalla sua groppa scese un piccolo Bō che trotterellò con passo incerto verso di me, accompagnato da Rin.
Il mio sorriso si allargò.
-Hai degli amici fantastici, bambina- Zeniba era al mio fianco pronta ad accogliere benevola i suoi ospiti.
- ora che ci siamo tutti, mettiamoci a lavoro, ah Haku grazie per aver rubato anche i registri, mi serviranno per incastrare mia sorella-
Hakù produsse uno sbuffo gutturale, prima di prendere forma umana ed inchinarsi a cospetto della Maestra Zeniba - È il minimo che potessi fare per perdonare il mio comportamento verso di lei-
-Su, su, alzati ragazzo non abbiamo tempo per queste cerimonie, abbiamo delle carte da esaminare! Su forza a lavoro-
Sen Tirò su la testa e felice di rivedere anche Senza volto entrò in casa della Maestra Zeniba richiudendosi la porta guardinga alle spalle.
Nessuno doveva sapere che là dentro si stava complottando contro Yubaba.***********************************************
Spazio autrice.
Buongiorno o Buonasera indipendentemente da quando leggerete il capitolo♥️ grazie infinite per i bellissimi commenti, spero di tenervi compagnia in questi giorni di quarantena😢
Fatemi sapere se siete interessate ad una pagina Fb dove potremmo parlare del libro 😍
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RITORNO ALLA CITTÀ INCANTATA.
FanfictionChihiro Ogino, ormai liceale fa strani sogni riguardo una città popolata da spiriti bizzarri, con a capo una strega di nome Yubaba perfida e subdola, la quale ruba i nomi delle persone per intrappolarli in quella sotto specie di città costruita in u...