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James e Lea, però, non abbandonarono -comunque- le speranze. Erano passati solo due giorni da quando era scomparsa e, senza dare spiegazioni irreali per questo, iniziarono a distribuire volantini con un'immagine di una Johanna sorridente, che rideva. Era un ricordo lontano che avevano di lei. Nella foto, lei era nella loro altalena in giardino. Aveva i codini e continuava a chiedere a James di spingerla più forte, di farla arrivare fino a toccare il cielo, le galassie, le stelle.
Quella sera aveva detto che voleva volare via. Era quasi convinta, con la determinazione che solo un bambino di nove anni può avere, che, un giorno, continuando a provare, ci sarebbe riuscita.
I due genitori si sentirono rassicurati del fatto che sia i vicini di casa che persone a loro sconosciute dessero aiuto in quella distribuzione, attaccando i volantini ovunque, lasciandoli nei parabrezza delle auto e nelle cassette della posta, nella speranza che qualcuno, da qualche parte, nella loro città, l'avesse vista. Probabilmente più della metà sarebbero stati guardati irritati dalla gente che, poi, li avrebbero buttati a terra, calpestandoli, oppure al cestino più vicino.
Annunciavano: Joanna, nove anni, scomparsa il 25 dicembre, rapita.
E successe quello che loro consideravano impossibile: chiamarono.

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