capitolo 1

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Bip. Bip. Bip. Bip.
Con un sospiro apro gli occhi e spengo la sveglia.
Come previsto però, mi riaddormento.
Mi chiamo Sara, ho 15 (quasi 16) anni, e ogni santa mattina devo correre per prendere il pulmino che si ferma davanti a casa nostra.
Dopo essermi finalmente svegliata con il pensiero che se arrivo troppo tardi per il bus dovrò andare a piedi, scelgo frettolosamente cosa indossare -dei jeans blu scuro con una maglietta nera a maniche corte- e scappo in bagno a lavarmi. Afferro una mela e corro alla fermata, e vedo il pullman partire senza di me.
Fantastico.
Ora mi tocca andare a piedi, e diciamo che non abito nella zona più sicura del paese.

Mi incammino a passo svelto con la testa china, sperando di non incontrare nessuno.
Oggi però, la fortuna non è dalla mia parte.

"Oh, ma guarda chi si vede! La nostra piccola amica!"

Si avvicinano tre ragazzi che, purtroppo, conosco molto bene.
Jeans strappati, maglietta troppo larga, tutto avvolto dalla puzza di alcool e sigarette, Caspar, Lorenzo e Tommaso fanno la loro solita entrata.

"Io? Amica vostra? Ma non scherziamo! Andate a fare i fatti vostri!" Gli dico mentre gli lancio uno sguardo inceneritore.

"Uuh, ma che paura! Ci siamo forse svegliate con il piede sbagliato? E poi questa: Andate a fare i fatti vostri, hai per caso abolito le parolacce dal tuo vocabolario?"

I tre ridono di gusto, una risata più finta della frutta di plastica con cui giocavo da piccola e la più crudele che conosca.

"Esattamente" rispondo, raccogliendo tutto il mio coraggio -non molto a dire la verità "non ho intenzione di sprecare parolacce con voi tre!"

"Ma dai, così ci offendi piccola Sara! Noi non vogliamo farti niente! O almeno niente di male!" Sulle labbra di Caspar compare un sorriso malizioso, che non mi rassicura per niente.
Inizio a camminare più velocemente.

"Oh! dove vai! Dai che abbiamo una piccola sorpresina per te!" I ragazzi mi seguono, ed io mi metto a correre.

Per fortuna me la cavo con atletica, perché quei bastardi continuano a seguirmi. Se continuano di questo passo però, mi supereranno presto, e allora saranno guai.
Presa dal panico, entro nel primo bar che vedo, è noto che è piuttosto affollato. Chiedo al barista dove sono i bagni, e una volta indicati, mi ci rinchiudo dentro.
Per prima cosa mi rinfresco un po' ( finalmente il deodorante che tengo sempre nello zaino può fare un servizio), poi estraggo con mani tremanti il cellulare dalla borsa e chiamo la prima persona che mi viene in mente.

"Pronto Ally! Sei già partita? Perché avrei bisogno di un passaggio..."
Le racconto tutta la storia e piano piano scende tutto il peso dalle mie spalle.

"Potresti per favore venirmi a prendere? Sono in un bar vicino alla Piazza."

"Certo! Ora ti passo a prendere in motorino. La prossima volta però cerca di non perdere il pullman!" Mi avvisa Ally con una mezza risata.

"Farei tutto pur di non incontrare più quei tizi! A dopo e grazie: sei la mia salvezza!"

"Non c'è di che! A dopo!"

Esco dal bagno e mi siedo ad un tavolo, in attesa della mia migliore amica.
Allison, Ally per gli amici, è una ragazza della mia stessa età, ci conosciamo dalle elementari.
È mezza americana, con due grandi occhi da cerbiatto e la pelle colore caramello.
Vengo portata alla realtà dal rombo di un motorino.
Mi affaccio e vedo Ally salutarmi con la mano.

"Ciao! Come stai? Mi sembri un po' pallida." Chiede in tono preoccupato.

"Beh, almeno sono viva"

"Già. La prossima volta gli tiri un calcio là dove fa male e staranno zitti, vedrai." Disse, facendomi ridere, perché sapevamo tutte e due che non ne avrei mai avuto il coraggio e che purtroppo quei dhksldufrnck tizi sono molto più forti di me.

Arriviamo giusto in tempo a scuola, un edificio bianco sporco, ricoperto di vecchi graffiti, insomma, uno di quei palazzi che ti farebbero andare in depressione a prima vista.
Entriamo in classe, giusto in tempo per sentire la prof di francese borbottare un asseyez-vous ed un prenez votre livre à la Page 127
(Siedetevi e prendete il vostro libro alla pagina 127).

Mi siedo e mi preparo per una lunga giornata...

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Angolo autrice

Ciao a tutti e grazie per aver cliccato su questa storia!
Per me questo è un esperimento, perché è il mio primo libro.
Quindi se avete qualche commento a riguardo me lo potete sicuramente far sapere! ^_^

Al prossimo capitolo!






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