CAPITOLO 4

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Siamo nella mensa della scuola, io e Jennifer di solito pranziamo insieme e poi andiamo via.
Dopo aver mangiato un buon panino ci avviamo verso l'uscita.

"Tutto bene vero Jennifer?" Le domando per essere sicura che vada tutto bene, é tutta la giornata che la vedo sovrapensiero e questo mi preoccupa e non poco, tengo molto a lei forse troppo.
"Sisi." Mi risponde ma qualcosa non andava, io me lo sentivo.
"Aspetta un minuto Jennifer, ho dimenticato la cartellina con le fotocopie di arte!" Dico mettendo una mano in testa. Adesso dovró ritornare indietro per riprenderla, uffa.
"Vado a prenderla..mi aspetti?" Dico.
"Ehm..Sarah io devo proprio andare, ci sentiamo oggi pomeriggio scusa." Dice accennando un sorriso..ma non uno dei suoi soliti sorrisi raggianti e che trasmettevano calore ma triste. Devo assolutamente sapere cosa le sta succedendo.

Torno indietro diretta nella mia classe per rirpendere la cartellina quando sento una mano che mi stringe il polso e mi avvicina a se.
Focalizzo meglio chi ho davanti ed è James, si proprio quel James di ieri sera. Ma cosa stava facendo? Cosa gli passa per la testa a questo sbruffone di seconda categoria?

"Ti é piaciuto ieri vedere cosa ci facevo sotto l'albero con Ari?" Sbotta all'improvviso irritato. I nostri visi sono pericolosamente vicini tanto da sentire il suo respiro sulle mie labbra.
E un attimo..ma quindi sapeva che li avevamo spiati? Come ha fatto a scoprirci se non abbiamo fiatato un secondo? É praticamente impossibile.
"Credevi che non vi avessi viste a te e quella tua amichetta?" Dice sprezzante, adesso sta leggermente esagerando.
"Innanzitutto lasciami subito." Dico poco convincente. Non riesco ad essere decisa e sicura di me in queste situazione.
Lui non si smuove di un millimetro ma mi guarda con una faccia da cane arrabbiato, manco gli avessi fatto qualcosa.
"Sei sordo o che? Ho detto lasciami immediatamente che mi stai facendo male!" Dico usando il suo stesso tono.
Dopo un po' finalmente mi lascia andare e io mi massaggio il polso tanto che mi ha stretta forte.
"Ma che cazzo ti passa per la testa? Ti sembra questo il modo di rivolgersi ad una ragazza a te sconosciuta? A stento ricordi il mio nome, mezza volta ci siamo visti e tu mi ringhi addosso in questo modo?" Dico più arrabbiata che mai.
"Tu non mi spiare mai più e non rispondermi in questo modo hai capito ragazzina?" A me ragazzina? Ma come cazzo si permetteva?
"Non chiamarmi così!" Dico arrossendo dalla rabbia.
"Che c'è? Ti arrabbi se ti chiamo così..ragazzina?" Mi deride. Mi spiegate perchè sta sbottando in questa maniera?
"Non te lo ripeto un'altra volta. Non chiamarmi così!" Ripeto.
Ride di gusto alle mie parole.
"Ti arrabbi per poco ragazzina." Dice ancora chiamandomi in quel modo.
"Anche tu a quanto vedo." Dico.
"Io ho le mie ragioni che se hai ascoltato bene ti ho anche spiegato."
"E tu le chiami ragioni? A me sembrano più scuse per avvicinarti a me.."
"E perchè vorrei avvicinarmi a te?"
"Il perchè lo sai tu, io non posso indovinare."
Fa una mezza risatina per deridermi, poi si avvicina a me come prima. Ma perché si avvicina così tanto? Mi fa quasi tremare sostenere quello sguardo.
"Sappi che non mi avvicinerei mai e poi mai ad una come te. Sei fin troppo diversa da me." Dice sprezzante.
"Sei uno stronzo." Dico dandogli le spalle e andando verso la mia classe a riprendere la mia cartellina che ha aspettato anche troppo per i niei gusti.
Ancora non posso credere a quello che ho sentito..cioé ci rendiamo conto?
È solamente uno stronzo, bello ma dannatamente stronzo. Non capisco come stia insieme ad Arianna..ma in fondo chi si somiglia di piglia no?
Ma poi il perché di tutto questo? Mai possibile che sia solo perchè li ho visti insieme sotto quell'albero? E si arrabbia per così poco?
Le sue frasi riecheggiano nella mia testa una e più volte e non faccio che ripensare al perchè di tutto ciò. Perché mi ha urlato contro? Perché l'ha fatto con così tanta ira?
Cosa gli ho fatto di male se nemmeno mi conosce? Io proprio non lo so.
E poi c'é stato anche il gesto di ieri sera con l'amico e sembrava tranquillo anzi devo ammettere che mi sono meravigliata del suo atteggiamento anche se mi ha trattata sempre con indifferenza ma senza cattiveria.

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Non sono riuscita a dormire tutta la notte e adesso sono stanchissima. Ho dormito si e no 3 ore, adesso con quale forza sovrumana dovrei alzarmi e andare a scuola?
Vorrei non andarci ma non ho altra scelta altrimenti mia mamma mi stacca la testa dal collo, dolce lo so.
Così mi preparo e scendo a fare colazione.

"Buongiorno." Dico. Almeno qualcosa di buono c'é: la colazione! Ho una fame assurda e non sono nemmeno le 7 e mezza.
"Famiglia io devo scappare, sono già in ritardo. A più tardi." Dice mio padre prendendo la valigetta e salutandoci con un bacio fra i capelli ad ognuno. Lui lavora come segretario in un'agenzia di viaggi ma purtroppo ha avuto tanti periodi di disoccupazione e infatti eravamo nella rovina. Aveva quasi perso tutte le speranze e ci stava male perché non poteva darci niente per renderci felice ma a me bastava il suo amore e il suo affetto niente di più. Ovviamente il lavoro è una cosa fondamentale ma senza gli affetti cosa siamo? Fortunatamente grazie a un suo amico ha iniziato a lavorare in quest'agenzia circa 1 anno fa e adesso ci siamo ripresi, lo vedo molto più rilassato e tutto quello che vuole é renderci felici.
"Ciao papà, buon lavoro." Gli dico e lui mi sorride.

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All'entrata della scuola aspetto Jennifer come sempre ma non si fa viva ancora. Passano circa 10 minuti dal suono della campanella e lei non è venuta. Non é una ritardataria solitamente quindi probabilmente non verrà, la cosa strana è che non mi abbia avvisato. In effetti è da ieri che non la sento..c'è qualcosa che non va ma adesso devo proprio entrare prima che chiudano il cancello, a questo ci penserò dopo scuola.

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SPERO VI PIACCIA♡
NON SO QUANDO AGGIORNERÒ DI NUOVO PERCHÉ IN QUESTI GIORNI STO PREPARANDO LE VALIGE E SONO OCCUPATISSIMA MA SICURAMENTE ENTRO SABATO AVRETE IL PROSSIMO CAPITOLO❤

-Susy♡

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