CAPITOLO 19

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SARAH'S POV
Entro in fretta in casa arrabbiata. Non voglio farmi vedere perché sicuramente domanderebbero il motivo per cui sto male.
E proprio perché non volevo farmi vedere ecco che trovo mia madre in cucina intenta a preparare del caffè.
Speriamo non si giri, speriamo non si giri, speriamo non si...
"Sarah." Mi chiama girandosi sorridente verso di me. Perfetto, proprio quello che volevo.

"Cos'è successo?" Appena si accorge che ho gli occhi lucidi il suo sorriso si trasforma in preoccupazione.
"Niente mamma. Sono solo molto stanca.."
Prima che possa ribattere la fermo, non voglio discutere adesso. Non ne ho proprio voglia.
"Mamma non é niente..mi fa male la testa e voglio solo riposare." La rassicuro.
Salgo in fretta di sopra in camera mia.
Mi catapulto in bagno, prendo il necessario e mi faccio una bella doccia.
Non ho voglia di fare ne dire niente, mi sento così vuota dentro.

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"Tesoro stai meglio?"Mi domanda mia madre adesso che siamo tutti a tavola per la cena.
"Perché cos'è successo?" Subito interviene mio padre. Benissimo, ci mancava solo lui.
"Niente, papà. Sto bene, ho fatto una doccia e mi sono riposata e adesso sono come nuova." Vedo gli sguardi preoccupati dei miei genitori.
"Davvero. Sto bene." Dico infine.
In realtà sto mentendo, perché io non sto affatto bene. Anzi.
"Comunque è buonissimo." Dico per deviare definitivamente l'argomento.
"È vero." Dice mio fratello.
"Patrick cosa mi racconti di bello?" Dico felice, ovviamente una felicità finta.
"Oh stamattina a scuola abbiamo visto un documentario sulla religione."
"Mmh..interessante." Dico mentre mangiamo.
"Si tanto! Spiegava tante cose di Gesú, di Dio, della Madonna. Ed io ne sono rimasto affascinato.."
"Che bello..noi invece studiamo, scriviamo e studiamo. Solo questo..che non è per niente interessante."
Stavolta non voglio chiedere niente riguardo alla casa, all'affitto che dobbiamo pagare.
Stavolta voglio godermi la compagnia della mia famiglia parlando di cose belle, senza problemi.
Sono stanca di parlare sempre di cose brutte, basta.

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JAMES'POV
"COSA VUOI?" Urlo esasperato a mia sorella.
É da quando sono tornato a casa che mi tormenta, mi chiede solo ed esclusivamente di Sarah.
E adesso non è proprio il momento adatto per parlare di lei. Ho ancora in testa la sua immagine di fronte a me, come mi ha sorriso e il suo bacio..avrei voluto tanto continuare a baciarla per ore, abbracciarla, averla solo per me. Sono pensieri che non dovrei fare ma é così. È quello che ho sentito e continuo a sentire.
"Uffa James! Urli e ti lamenti sempre! Continua a chattare e fare messaggi vocali, che solo quello sai fare." E va di sopra.
Io non volevo trattarla male ma sapete com'é..adesso proprio non ho voglio di parlare di Sarah e invece lei continua a domandarmi di lei.
Ha una chiacchiera incredibile. Ma di chi ha preso?

"Ci serve immediatamente un segretario! Non voglio più ripeterlo, per lunedì prossimo dovete trovarmene uno capace e che sia in grado di svolgere il suo lavoro in modo eccellente."
Ed ecco di nuovo mio padre al cellulare che ordina, impartisce solo ordini dalla mattina alla sera. Incredibile quest'uomo.
Ogni giorno mi stupisce di più.
Stacca la chiamata.
"Figliolo ma non hai niente da fare? È sera dovresti uscire con i tuoi amici, divertirti..."
Faccio una risata amara.

Che schifo che mi fa.

"Si, papà scusa se ti do fastidio, scusa se voglio restare in casa a infastidirti. Se continuo cosí tu e la mamma non vi divertirete più, su andate a farvi un altro massaggio, un altro bagno rilassante..correte, altrimenti farete tardi!" Sbotto.
Non sono riuscito a trattenermi. La rabbia penetra nella mia mente. Vorrei spaccargli quella faccia di merda che si ritrova.
"Non parlarmi così James!" Ribatte lui.
"Non avete capito un cazzo di me! Se pensate di dire cosa fare anche a me, mi dispiace ma rinunciateci perché io con voi non voglio proprio averci a che fare!"
Vado via, sbattendo la porta forte.
Mi dovrebbe ringraziare per essermene andato, se fossi rimasto non so cosa sarebbe successo.
Io non voglio Ritornarci in quella casa di merda, con dei "genitori" se cosí posso definirli di merda.
Mi dispiace solamente per mia sorella che é una vittima di quei due. Ho visto come quando ho urlato Amanda é scesa e ci ha fissato con preoccupazione e tristezza.
Odio farle vedere scene del genere ma io non ce la facevo più.

Non so nemmeno io dove sto andando, sicuramente il più lontano possibile da quell'inferno.
Infine decido di andare al parco dove adesso di sicuro non ci sarà nessuno.
Ormai é notte, é buio pesto e ci sono solo io qui.

Mi accascio a terra in ginocchio, sotto un cielo stellato e circodato da giostre per bambini.
Dove nessuno può sentirmi, almeno credo.

"SCUSAMI AMANDA, SCUSAMI SE TI HO LASCIATO CON QUEI DUE MANIPOLATORI, SCUSAMI SORELLINA, SEI L'UNICA DONNA PER LA QUALE LOTTERÓ SEMPRE.
SCUSAMI RONALD, SCUSAMI SE TI HO TRATTATO MALE, SE TI HO OFFESO IN QUALCHE MODO, MA DEVI SAPERE CHE IO NON TI CAMBIEREI PER NESSUN'ALTRO MIGLIORE AMICO AL MONDO, PERCHÈ TU CI SEI SEMPRE STATO PER ME.
SCUSAMI, INFINE, SARAH. SCUSAMI SE TI STO FACENDO DEL MALE E TI STO INCASINANDO LA VITA. SCUSAMI SE SONO UN DISASTRO, SCUSAMI SE TI STO ROVINANDO MA LA VERITÀ È CHE NEMMENO IO SO QUELLO CHE FACCIO.
SCUSATEMI TUTTI, PER FAVORE.."
Grido, urlo tutto il mio dolore, la mia rabbia la sfogo urlando al niente. Pronuncio queste frasi con tutta la potenza e la voce che ho.
Sfogo tutto quello che ho dentro.
Fino a quando metto le mani in faccia e piango. Piango come mai ho fatto. In questo momento mi sento così fragile, così solo. Tutto mi si è ritorto contro.
Le mie guance bagnate da lacrime salate che scendono veloci una dopo l'altra.
I miei lamenti causati dal pianto sono così strazianti in questo momento, così pungenti.

"Calmo." Una mano forte mi stringe la spalla.
A quel tocco smetto di piangere e di urlare dolore. A quel tocco apro gli occhi e tolgo le mani dalla faccia.
"Io non posso calmarmi, io devo sfogare tutta la mia rabbia! Sono stanco, addolorato, colpito a fondo." Le mie grida strazianti ancora una volta.
"Invece devi, io sono qui con te. Com'é sempre stato e sarà sempre. Alzati." Quasi mi ordina.
Ma io non ho le forze fisiche e morali di farlo.
Così sento due braccia che mi alzano in piedi e mi tengono per portarmi fuori di qui.
Non dico niente, non ho la forza di farlo.

Basta, basta, basta.

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CIAO!! ALLORA VI DICO CHE QUESTO É SOLAMENTE UN CAPITOLO DI PASSAGGIO. DAL PROSSIMO SUCCEDERSNNO DELLE COSE CHE NON POSSO SVELARVI E PROBABILMENTE SI RISOLVERÀ LA CRISI DELLA FAMIGLIA DI SARAH.

VOI COME STATE? IO SABATO HI COMPIUTO 16 ANNI, VOI QUANTI ANNI AVETE?
FACCIO DELLE PICCOLE DOMANDE OER CERCARE DI CONOSCERVI MEGLIO E MI FAREBBE DAVVERO PIACERE SE RISPONDESTE💘
ALLA PROSSIMA❤
-Susy♡

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