CAPITOLO 6

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Deglutisco forte perché mi accorgo immediatamente chi mi abbia chiamato. Quel nomignolo che odio, quella voce, la stessa di stamattina che mi ha fatta arrossire.
"Ehm..chi parla?" Fingo di non saperlo.
"Dai che lo sai!" Dice lui dall'altra parte.
"No che non lo so! Ti decidi a dirmi chi sei o vuoi che stacchi la chiamata?" Dico arrabbiata.
"Nono calma. Sono Ronald, quello di stamattina." Si arrende e i miei pensieri sono fondati. É Ronald.
"E perchè mi hai chiamata?" Domando ingenuamente.
"Volevo sentirti." Dice e solo adesso mi rendo conto che non gli ho mai dato il mio numero. E allora come lo aveva ricavato? E soprattutto da chi?
"Ehi aspetta aspetta. Chi ti ha dato il mio numero?" Domando.
"Questo non ha importanza.."
"Si che ha importanza!" Ribatto decisa.
"Non te lo dirò mai." Ribatte lui ancora più deciso di me.
"Ah si?" Stacco la chiamata di proposito. Non mi interessa avere il suo numero ne parlargli. Non so nemmeno chi sia e questo già mi chiama.
Dopo un minuto vedo che richiama ma lo faccio suonare senza rispondere. Può provarci quanto vuole tanto io non lo rispondo!
Anzi sai cosa? Tolgo la suoneria in modo che non possa proprio sentirlo.
Nel frattempo mi preparo per uscire con Jennifer. Indosso una tutina bianca a fiori e capelli sciolti, un filo di trucco e pronta!

Prima di scendere apro il telefono e trovo decine di chiamate perse dallo stesso numero privato. Mai é possibile che voglia così tanto parlare con me?
Un pò mi dispiace per non averlo risposto..cioé forse l'ho fatto stare male e io non voglio questo ma dall'altra parte a me non interessa minimamente parlare con lui.
Comunque mi decido a chiamarlo solo per curiosità e vedere cosa ha intenzione di dirmi.

Il telefono squilla e dopo un pò mi risponde.
"Ronald cosa vuoi?" Dico scocciata.
"Finalmente hai risposto!"Dice una voce diversa da quella di Ronald. Ma chi é questo ora?
"Scusa avrò sbagliato numero.. tu non sei Ronald." Dico sinceramente.
"Nono aspetta. Non hai sbagliato numero, sono l'amico James. Si proprio quel James." Oddio, se prima nom volevo parlargli adesso ancora meno!
"E perchè chiami al suo posto si può sapere?" Domando curiosa.
"É uscito un attimo e ha detto di provare a richiamare questo numero finché non avrebbero risposto. Sto provando da mezz'ora e mi ero abbastanza annoiato infatti avevo smesso." Risponde. E quindi adesso poteva anche staccare no?
Non capisco dopo quella discussione così forte possa parlarmi così cautamente. É possibile che cambi il suo umore come le mutande?
"Bene..quindi adesso puoi anche staccare no? Quando tornerà se vorrà mi chiamerà Ronald in persona. Salutalo da parte mia e ciao." Dico
"Ma non mi hai detto chi sei..un minuto."  No ma davvero non mi aveva riconosciuta e Ronald non gli ha detto io chi sia? Cioè lui stava chiamando e adesso parlando con una ragazza che nemmeno secondo lui conosce e per di più vuole sapere il mio nome?

"Cioé tu in tutto questo tempo in cui abbiamo parlato non mi hai riconosciuta?" Domando.
"Perchè ci conosciamo?" Ma questo davvero fa?
"Si e di certo non siamo amici per la pelle, tutt'altro." Non risponde forse pensando a chi possa essere.
"Sei vivo?" Domando ironica.
"Io ho tutte amiche belle e che mi sono simpatiche..noi non siamo amici per la pelle..mh." Dice ancora.
"Sono Sarah stupido! Si, quella Sarah!" Dico scocciata.
"Sarah..Mh." si ferma un attimo.
"Aspetta quella della discussione? Quella che mi ha aiutato con Ronald ubriaco nella notte del compleanno di Arianna?" Domanda e io sono davvero stufa. Come può non avermi riconosciuta e perché è così scioccato?
"Sei rimasto talmente traumatizzato?" Domando.
"Ehm..nono non é questo. Tu mi avevi riconosciuto invece?" Domanda.
"Hai detto anche il tuo nome, è ovvio che ti abbia riconosciuto!" Urlo scocciata.
"Uhm si è vero. Beh..allora.." balbetta qualcosa ma non si capisce finché non sento un'altra voce.
"Amico sono tornato! Ha risposto?" Domanda quella voce che deve di Ronald tornato dalla sua uscita. Io non so perchè ma stacco immediatamente.
Sono rimasta troppo sorpresa per quello che ha detto James.. cioé non ho alcuna voglia di continuare a parlare e di sentire Ronald in questo momento, e poi di cosa dovremmo parlare ? Cioè cosa vuole da me? 

Guardo l'orario e sono le 19 e 30..oh no sono in ritardo!! Jennifer già sarà al bar, devo correre!

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"Finalmente sei arrivata! Sempre in ritardo eh?" Mi dice Jennifer..povera ragazza che deve sempre aspettarmi.
"Scusami Jen!!" La abbraccio forte per farmi perdonare.
"Dai..siediti." mi dice.
"Allora..raccontami tutto!" Dice curiosa.
Ordiniamo due parigine e poi io le racconto tutto per filo e per segno  di James per poi finire con Ronald.

La cosa strana è che da quando ho iniziato il discorso di Ronald lei risponde con un secco "Mh si" oppure "Ok" cioé per forza c'é qualcosa che non va. E io ho detto che gliel'avrei domandato al più presto e questo mi sembra il luogo e il momento adatto.

"Adesso dimmi tu una cosa. Mi dici perchè ogni volta che nomino Ronald fai quella faccia? Da quando l'abbiamo visto ubriaco alla festa sei strana. Lo sai che di me puoi fidarti." Dico sincera, io davvero sono preoccupata.
"Io strana?" Fa una risata ma é evidente che è finta. Una risata per depistare la mia domanda e i miei pensieri. Cosa le ha fatto da farla reagire in questo modo?

"Jen ci conosciamo da più di 5 anni, vuoi dirmi o no si cosa si tratta?" Rimane un minuto in silenzio senza rispondere.
"Ok se non vuoi dirmelo fai pure ma io mi sono sempre aperta a te e lo sai. Non voglio costrigerti a parlarmene ma adesso ho da fare quindi vado via." Dico mentre mi alzo.
Resto un attimo all'entrata del bar di spalle per vedere se mi chiamasse.
"Sarah." E avevo ragione! Ma resto di spalle.
Lei si gira, si avvicina a me e mi prende per mano fino a farmi risedere accanto a lei.
"Ronald si è preso gioco di me." E questa frase mi spiazza completamente. E so che quello che stava per raccontare non era per niente bello.
"Circa 3 anni fa, quando avevo appena compiuto 16 anni ero un'incosciente e non sapevo cosa facevo. Non avevo mai avuto un ragazzo in vita mia e questo mi faceva stare male perchè gli altri mi prendevano quasi in giro per questo." Dice in tutta sincerità. Mi aveva accennato qualche volta di questo ma non ci ho mai dato peso.
"Allora andai ad una festa e mi ubriacai per la prima volta. La sensazione che avevo é stata orrenda. Non sapevo più cosa dicevo ne cosa facevo cosí mi sono fatta sedurre da Ronald quella sera. E immagina cosa sia successo dopo a soli 16 anni." Nei suoi occhi si nota un velo di tristezza.
"Siete stati insieme quella sera?" Domando.
Lei annuisce.
"E poi vi siete risentiti?" Domando ingenuamente.
Fa una risata amara.
"Davvero lo credi? Mi ha usata quella sera e io mi sentivo anche felice perché avevo un ragazzo per la prima volta nella mia testa senza sapere che per lui era solo una passeggiata e faceva così con tutte. Fino all'anno scorso piangevo per lui e per quello che succedette e sto ancora male al solo pensiero. Mi sono fatta usare solamente capisci? Come un giocattolo!" Dice con le lacrime agli occhi.
"Shh" le dico asciugandole una lacrima.
"Non voglio vederti così." Dico abbracciandola più forte che mai.
"Scusa se ti ho costretta a farti ricordare una cosa del genere. Ma perché non me ne hai mai parlato? Avrei potuto aiutarti a superare tutto questo."
"In quel periodo fingevo di stare bene ma dentro avevo un uragano."

Mi dispiace così tanto che non me ne abbia mai parlato, avrei potuto aiutarla a superare tutto. Quando si hanno dei problemi per noi che ne siamo vittime vorremmo solo chiuderci in noi stessi credendo di fare la cosa giusta e non sapendo che la cosa giusta é sfogarsi e farsi aiutare ma il più delle volte non vogliamo.

L'abbraccio di nuovo forte come mai l'ho fatto. Sento lei piangere sulla mia spalla, come se si fosse liberata da un peso e mi fa piacere che si sia confidata. A volte la cosa migliore è piangere e piangere finchè le lacrime sono terminate per sfogarsi. Io ho sempre creduto che piangere fa bene, non è vero che quando si piange ci si mostra deboli, non é per niente vero.
Secondo me chi piange davanti a qualcuno ha un coraggio immenso perché ha avuto la forza di mostrarsi per quello che è.
Tante volte ho pianto, da sola nel mio letto di notte quando nessuno poteva vedermi perché ho sempre avuto paura di mostrarmi debole ed indifesa oppure troppo disperata ma ho capito che é un pensiero sbagliato ma non tutti lo capiscono..la prima sono io.
Io che fino a poco tempo fa facevo tutto il contrario di quanto ho parlato prima, ma che adesso sta cambiando e voglio aiutare anche gli altri a non fare il mio stesso errore.

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