"Sei un idiota, lo sai vero?"
"Perché continui a ripetermelo?"Il ragazzo biondo sospirò, passandosi una mano tra i capelli, scompigliandoli appena.
Lui e il suo migliore amico, un idiota dai capelli rossi, come lo definiva lui, erano seduti fuori dalla presidenza a causa di un brutto scherzo fatto ad Ashton Irwin, un loro compagno di classe.
Non che lo odiassero, anzi erano molto amici, ma Michael pensava sarebbe stato divertente infilare una mentos nella sua bottiglia di coca cola. Di meno lo era stato quando era letteralmente esplosa in faccia al povero ragazzo, facendolo urlare dallo spavento e dal dolore causato dal contatto della bevanda gassata con i suoi occhi.
Perché Luke si lasciava sempre coinvolgere da quel pazzo?
Finalmente, la segretaria li fece entrare nella stanza del preside che li invitò a sedersi davanti la sua scrivania.
"Hemmings e Clifford. Mi spiegate perché siete sempre qui?"
Entrambi rimasero in silenzio, non sapendo cosa dire.
Non era in effetti la prima volta che erano seduti su quelle sedie, e non sarebbe stata l'ultima, pensavano entrambi.Non erano dei teppisti o altro, semplicemente si annoiavano e passavano il loro tempo a fare cazzate, cercando sempre di regolarsi, certo.
"Potrei sospendervi per quello che avete fatto."
Solita storia.
Il preside li minacciava sempre di sospenderli ma, alla fine, non faceva mai nulla perché era davvero troppo buono, infondo."Oh andiamo, Bryan, siamo qui circa quattro volte alla settimana, potresti smetterla di ripetere il solito copione ogni volta."
L'aria disinvolta con cui Michael pronunciò quelle parole non lasciò nessuno dei presenti sconvolto.
Sia Luke che il preside Finnegan erano abituati quelle sue uscite.Michael era fatto così.
"Quante volte devo dirti di non chiamarmi per nome, Michael?"
L'uomo sulla cinquantina si sfilò gli occhiali, massaggiandosi le tempie con due dita.
Sembrava davvero molto stanco."Solita punizione, ragazzi."
Fece un gesto con la mano per dir loro di uscire.
Questi non se lo fecero ripetere due volte; si alzarono dalle sedie e tornarono in classe."Vedi? Nulla di cui preoccuparsi, Lukey."
"Dovrei smetterla di essere tuo amico."Entrambi sapevano che era una cosa impossibile.
•••
Era strano come qualcosa di cui si è stati sicuri fino a poco tempo prima, cambiasse.
Le uniche certezze nella vita di Luke erano date da due cose: la famiglia e il suo migliore amico.
Sapeva che non lo avrebbero mai abbandonato, nonostante potesse commettere la più grande stupidaggine della sua vita.Michael era sempre stato come un fratello per lui; lo stesso tinto si definiva il suo fratello maggiore, che aveva il compito di difenderlo in qualunque situazione.
Questo perché Luke si lasciava spesso all'istinto, senza pensare.Eppure, in un battito di ciglia, qualcosa era cambiato.
Semplicemente i sentimenti di Luke sembravano amplificati.
Considerava, ciò che provava verso il rosso, troppo forte per essere amicizia ma troppo poco per essere amore.Si trovava in un'orrenda via di mezzo che lo confondeva ogni giorno di più.
La sola idea di provare qualcosa del genere per suo fratello rompeva tutte le sue certezze e lo mandava nel panico.
Non aveva problemi per il suo orientamento sessuale, sapeva di essere gay e aveva anche fatto coming out con la sua famiglia e il ragazzo in questione, che lo avevano accettato senza alcun problema.
Poco tempo dopo era arrivato il turno di Michael che si era dichiarato bisessuale quindi, sotto quel punto di vista, non c'era alcun problema."A che pensi?"
La domanda del ragazzo sdraiato accanto a lui, sul suo letto, gli sembrò arrivare da lontano, ovattata in qualche modo.
"A come dire a mia madre che siamo di nuovo in punizione."
Bugie.
Ne diceva spesso in quel periodo ma era più forte di lui.
Una vocina nella sua testa continuava a ripetergli la stessa parola fino allo sfinimento: crolleràcrolleràcrollerà.Mentire era l'unico modo per rendere tutto normale.
Ma Michael sapeva che qualcosa non andava.
Conosceva troppo bene quel biondino dall'aria distratta e sapeva che non diceva la verità.Ultimamente aveva sempre la testa tra le nuvole e si rifiutava di aprirsi con lui.
La cosa lo faceva stare male.
Eppure non aveva mai provato a forzarlo, si fidava ciecamente di Luke e avrebbe aspettato i suoi tempi, nonostante morisse dalla voglia di sapere cosa gli passasse per la testa.
"Tranquillo, Lu, tua madre è abituata ormai. Come al solito ci dirà che siamo 'due deficienti che si comportano come bambini di 6 anni' Poi ci abbraccerà e ci farà dei biscotti."
Era diventata routine.
Ormai la loro vita si svolgeva nello stesso modo fin da quando si erano conosciuti, a parte alcune attività lasciate all'infanzia.
In sostanza non esistevano due individui separati, erano semplicemente LukeeMichael.
Una sola parola.
Indivisibile.
Senza l'uno l'altro non sarebbe stato nulla.
Senza Luke, Michael non avrebbe saputo smettere di ragionare.
Senza Michael, Luke non avrebbe saputo respirare.
Mi sento troppo poetica con questo capitolo (?)
No okay.
Niente Luke si fa i complessi e Michael è un idiota come sempre.
Dato che non so cosa scrivere mi dileguo.
Cccciao.
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Best Friends. || Muke ❀
FanfictionYou're lucky. You've fallen in love with you best friend. The person who accepts you at your worst. The person who laughs at your stupid jokes. The person who knows you better than you know yourself. I would kill to spend the rest of my life with th...