Prologo

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Gaby's POV

Non avevo mai visto Londra. È davvero bella. I palazzi, le strade e la gente sono diversi dalla mia Berlino, dove sono nata e cresciuta, dove non potrò tornare fino a quando la guerra fredda non finisce.

Dopo al morte di mio padre e di mio zio non ho più nessun familiare con me e mi sento sola in questa grande città ma devo ringraziare mr. Weverly per l'aiuto che mi ha dato e soprattutto per avermi concesso la cittadinanza britannica e un lavoro alla MI6.

L'operazione U.N.C.L.E non esiste più: Napoleon Solo è diventato un agente speciale della CIA a tutti gli effetti e vive una vita felice a New York, negli Stati Uniti; di Ilya nessuna notizia recente, a parte che è ricercato dal KGB perché non ha portato all'organizzazione i codici nucleari di mio padre e per questo deve finire nei gulag in Siberia.

Mr. Weverly fa tutto ciò che può per trovarlo e portarlo qua in Gran Bretagna, come d'altronde anche per Solo. L'altro giorno ho sentito Weverly parlare con la CIA per quanto riguarda Napoleon e da come ha congedato la persona dall'altro capo del telefono sembra che per lui sia fatta.

C'è qualcosa, anzi qualcuno che manca: Ilya. L'operazione U.N.C.L.E non è la stessa se manca "pericolo". Lo ammetto forse mi manca un po' averlo sempre addosso e che so preoccupi per me come nessuno faceva da tempo. Mi faceva sentire a mio agio, più o meno, e il fatto che non si hanno più notizie da mesi mi preoccupa molto, non solo a me ma anche a Napoleon Solo e a Weverly.

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Dopo due settimane arriva Napoleon alla base della MI6 e mr. Weverly appena lo vede cambia subito faccia e lo chiama nel suo ufficio con urgenza e a me lascia fuori.

Mi avvicino alla porta e inizio a sentire qualcosa che c'entra con Ilya e il KGB.

-Siamo riusciti ad localizzare Ilya Kuryakin. Alcuni nostri informatori mi hanno riferito che è in un Gulag in Siberia. Dobbiamo liberarlo in fretta se no è troppo tardi.

-Gaby non deve saperlo. Ci andrò io con alcuni dei tuoi agenti più fidati e lo recuperiamo.

Sentite queste parole mi viene su una tale rabbia, ma allo stesso tempo una grande tristezza per Ilya che è in un campo di lavoro forzato e circondato da criminali, non che lui non lo sia ma non è il suo posto e non ha fatto nulla di male.

Entro nella stanza dove Solo e Weverly stavano discutendo i dettagli della missione e arrabbiata gliene dico quattro.

-Cosa è che la povera e piccola Gaby non deve sapere? Ilya è in un gulag? Che probabilmente non finirà bene per lui? Non sono stupida so cosa significa quello che vi state dicendo. Non voglio essere messa da parte. Vorrei aiutarvi e come ben sapete in parte è grazie me che avete sventato l'attacco nucleare dei Vinciguerra.-

Qualche anno fa i Vinciguerra erano una famiglia molto influente in Italia grazie anche al fatto che appoggiavano Benito Mussolini. Quella è stata la prima volta che io incontrai prima Napoleon Solo, che mi porto a Berlino Ovest, poi Ilya Kuryakin, che per infiltrarci nella famiglia Vinciguerra lui era mio "marito" invece Napoleon un critico d'arte e falsario.

Solo e Weverly mi guardano e poi si mettono a parlare tra di loro per qualche minuto.

-Gaby ha ragione. Forse dovremo coinvolgerla in qualche modo.- dice l'americano

-Non hai tutti i torti. Preparati che te Solo partite per la Russia domani. Io vi coordinerà da Berlino Ovest.-

Ci congeda la spia britannica ed esce dalla sala.

-Sei impazzita? Quella è una gabbia di leoni. Ti mangeranno viva!- mi dice Napoleon arrabbiato.

-Non sono più la meccanica impaurita di qualche anno fa. Sono cresciuta e di certo non mi fermeranno dei soldati sovietici.- gli rispondo a tono

-Non sono semplici soldati. Quelli sono mercenari, macchine umane create per uccidere i traditori e tu sei tra questi. Non fare sciocchezze quando saremo là perché non siamo in Italia ma nell'Unione Sovietica e se commetti un errore oltre a te anche io e "pericolo" moriamo.-

-È logico che non metterei mai la vita tua e di Ilya in pericolo- dico con uno sguardo stranito di Solo -apparte quella volta in Italia ma lì era per salvarsi in un certo senso e per salvare mio padre.-

-Capisco che tu sia preoccupata per lui ma stai tranquilla che lo riporteremo sano e salvo qui in Gran Bretagna. Te lo prometto.-

-È che ho paura che gli succeda qualcosa di molto più brutto di quello che gli è capitato anni fa.-

-Pensi veramente che a "pericolo" succeda qualcosa di grave? Se la caverà benissimo da solo. Dopotutto non lo chiamiamo "pericolo" per niente.-

-Non lo so. È solo che non voglio che per colpa nostra lui ci rimetta la vita più di quello che non abbia già fatto lui di per sé. E che l'operazione U.N.C.L.E non si riunisce soprattutto.-

Cerco di sviare dal fatto che sono preoccupatissima per Ilya e che forse inizio a tenere a lui più di quanto io cerca di dimostrare.

-Stai tranquilla si risolverà tutto-

Usciamo dalla sala ed entrambi andiamo nella sala comando della base per ricevere tutti i dettagli dell'operazione e Weverly inizia

-Diamo il via alla missione di salvataggio di Ilya Kuryakin.-

I'll protect you my little GabyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora