Capitolo 5

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Ilya's POV

Mi è venuta voglia di baciarla perché è la prima cosa bella che mi sia capitata in queste settimane d'inferno. Vederla lì, mentre mi tiene la mano e che mi salva è come se un angelo fosse sceso giù e mi dicesse "Andiamocene Ilya".

Dopo il bacio guardo i suoi bellissimi occhi color nocciola e ne rimango estasiato.

-Grazie per essere venuta qui. In effetti speravo che venissi perché pensarti ogni giorno e poi non vederti al mio fianco mi rattristava. Mi sei mancata piccola meccanica di officina abusiva di Germania est- dico a Gaby.

-Anch'io ti ho pensato. Immaginavo come saresti stato qui, da solo e con tutti contro. Mi preoccupava il tuo lato violento e quello che avresti fatto e subito. Ho pianto come una scema prima di partire pensando a te pieno di lividi e ora che è diventato realtà vorrei che tu fossi venuto con me a Londra. Sei davvero uno scemo agente Kuryakin.- mi dice avvicinandosi a me per darmi un altro bacio ma entra nella stanza il dottore.

-Kuryakin non abituartici a questa bella ragazza. Ora ti metterà qualche punto e fammi questo favore. Non venire mai più qua dentro.- mi dice il dottore con voce seccante.

-Non glielo posso promettere dottore. Dillo ai soldati fuori di non picchiarmi.- dico e il dottore se ne va dalla stanza sbuffando.

-Ora ti metto dei punti. Per favore non venire così spesso qui come prendi a pugni qualcuno.- mi dice Gaby cucendo le ferite e disinfettando le bruciature.

Quando ha finito io mi alzo e mi avvicino a lei. La tiro a me e la bacio di nuovo ma questa volta con più passione e coinvolgimento. Lei non si tira indietro.

Quando abbiamo finito di baciarci lei mi abbraccia.

-Non immischiarti in qualche guaio intesi? Napoleon è un agente del KGB, Sokolov mi pare. Se hai bisogno vai da lui. Durante il giorno fai il tuo e non fare l'agente russo incazzato come a Roma con quei poveretti.-

-Sono loro che se la sono cercata. Mi hanno dato della femmina. A me? L'uomo più virile con cui hanno parlato!- dico ridendo.

-Va bene russo. Ora vai.- mi dice andando verso la stanza del dottore.

Appena esco mi sento tirare il braccio ed è il cowboy che mi abbraccia ma non è ricambiato. 

-Sono contento di vederti pericolo e che non  sei cambiato. Mi raccomando stai attento a quello che fai perché se ci scoprono la prima che si farà del male è Gaby e te non vuoi che si faccia del male vero?-

-Sei cambiato parecchio dall'ultima volta. Ti manca solo un cappello e un cavallo e sembri un vero cowbboy. Starò molto attento ma in questo luogo l'unico modo per sopravvivere è di non farsi mettere i piedi in testa e rispondere per le rime. Non riesco a stare zitto quando i fanno un torto e ance quando mi faccio gli affari miei loro mi istigano per vedere una mia reazione. Questo sono io e non a caso mi chiami pericolo.-

-Continua a non rispondere a nessuna provocazione di questi imbecilli sovietici. Prima di quanto pensi usciremo da di qua e te vieni con noi a Londra. Fallo per lei- mi dice Napoleon prima di andarsene e di consegnarmi una foto di Gaby. 

Rientro nella mia baracca e vedo Karl sdraiato sul lettino e pieno di lividi in faccia

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Rientro nella mia baracca e vedo Karl sdraiato sul lettino e pieno di lividi in faccia.

-Chi è stato che devo sistemarlo.- dico con gli occhi fissi nel ragazzo.

-Nessuno Illya. Non devi far del male a nessuno. Sono i rischi che si corrono quando tuo padre è un  traditore dell'Unione Sovietica. Cosa quella foto?- mi domanda Karl

-E' una foto di Gaby.- dico dandogli la foto.

-È davvero bella. Lei ora dov'è?-

Non so se mentirgli o dirgli la verità. Dirgli che in realtà è infiltrata qua oppure è a Londra.

-E' a Londra. Lavora con i Servizi Segreti inglesi. Ci siamo conosciuti a Berlino ovest. Noi due insieme ad un americano formavamo l'operazione U.C.L.E.- decido di mentirgli. E' un bene per tutti.

-Quindi è per quest che sei qui dentro? Perché collaboravi con gli americani?- domanda lui, non sospettando di niente

-In realtà no. E' stato il governo sovietico insieme a quello americano che ci hanno uniti per combattere dei terroristi neonazisti italiani.- dico al ragazzo.

-Eccoli qua. I due traditori che fanno comunella. Adesso si che ci divertiamo. Alzati- dice un soldato sovietico del campo facendo alzare Karl con la forza.

-Kuryakin non reagisci. Femminuccia. Hanno fatto bene al KGB a buttarti qua. Non vali un cazzo- mi dice quell'idiota cercando di provocarmi. Insieme a lui c'è anche "Sokolov".

Mi alza e tutti si allarmano. Mi avvicino al soldato sovietico a pochissimi centimetri dalla sua faccia da schiaffi.

-Pensi che io reagisca? Davvero? Non sai con chi hai a che fare razza di idiota. Mentre tu eri ancora a lamentarti attaccato alla gonna della puttana di tua madre io ero il migliore al KGB. Quindi non ti conviene provocarmi perché la prossima volta questo pugno finirà nei tuoi bei dentini da comunista del cazzo e ritornerai da mammina a piangere come una femminuccia. Lascia stare Karl e prenditela con qualcun'altro. Ora sposta quel tuo dannato culo sovietico e prendi il tuo lecchino e andatevene da di qua.- dico al soldato

-Non finisce qui Kuryakin. Andiamocene.-

-SI si andatevene la tua faccia da fesso e i suoi baffi da idiota mi urtano parecchio.-

Napoleon si gira verso di me e mi mima con la bocca un complimenti pericolo.

Quando se ne sono usciti tutti nella baracca iniziano ad urlare e ad applaudirmi.

Karl mi si avvicina e mi abbraccia dicendomi grazie. Io questa volta ricambio l'abbraccio.


I'll protect you my little GabyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora