TREDICESIMO CAPITOLO

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Caldo, caldo, troppo caldo.
Sto sudando ma non voglio aprire gli occhi sono troppo stanca.
Sei proprio una pigrona e poi non so se te ne sei accorta ma qualcuno ti sta portando in braccio.
Aspe...cosa!?
Ora che ci faccio caso, sotto di me non c'è il suolo e tutta la parte destra del mio corpo è appoggiata a qualcosa.
E poi sento un suono molto simile a quello che fa il cuore quando batte.
TUM TUM TUM
Regolare e melodioso che quasi quasi ritorno a dormire.
<< Non ci provare. Ho visto che sei sveglia e per dirla tutta pesi e non poco.>>
Questa voce...
<< Ma buon giorno anche a te Alex come va? Io bene, grazie per avermelo chiesto. E tanto per la cronaca io non peso tanto ma SOLO 50 Kg perché mi tengo in forma e ho un metabolismo ottimo. E per concludere...AVEVI INTENZIONE DI DARMI DELLA GRASSA...LASCIAMI!>>
<< Mamma mia non urlare mi fai diventare sordo. Comunque prego per averti portato in braccio per molte ore.>>
Mi rimette a terra e mi manca il suo calore.
Porca miseria è davvero bollente.
<< Nick? >>
<< Sta più avanti. Doveva arrivare prima di noi >>
<< Arrivare prima di noi dove?>>
<< Ovviamente a casa mia >>
Giusto a casa sua mi sembra ovvio, come ho fatto a non pensarci prima...
Non fare la spiritosa. Sii un po' seria almeno una volta
<< E perché? Non dovevamo andare a prendere la mia arma? >>
<< L'intenzione è quella ma tu sai dove si trova? Io no e penso anche tu. E poi non voglio dormire più in tenda per poi portarti in braccio>>

Non voglio rispondere perché tanto non saprei cosa dire se non ringraziarlo. Ma non lo voglio fare. Non oggi. Non mi va.
Molte volte anche tu sei una bambina e aggiungerei anche viziata.
Sta zitta tu.

Camminiamo nel silenzio che man mano diventa sempre più imbarazzante.
<< Quanto manca ancora?>>
Dalla sua bocca parte un gemito di frustrazione.
<< mmm...adesso non ti metterai mica a chiedermi quanto manca. Cammina invece>>
Mi sorpassa ed io lo raggiungo avendo in mente una cosa.
<< Quanto manca? Quanto manca? Quanto manca? Quanto manca? Quant....>>
Non riesco a finire la mia lamentela che una mano si mette sulla mia bocca.
<< Stai zitta o ti giuro che ti lascio in questo bosco senza che tu sappia dove andare. Intesi?>>
<< mm mm...mmm..>>
<< Aahahah ora non parli>>
Certo che non parlo ho la tua mano sopra la bocca!
Così gli mordo la mano e lui la sposta subito.
<< Sei pazza! Io ti odio >>
<< Non ti preoccupare quello che provi verso di me viene ricambiato >>
<< Siamo arrivati se proprio vuoi saperlo>>
Non mi ero accorta che il bosco era finito e adesso i grandissimi alberi non facevano da sfondo. Ora c'era un laghetto e vicino ad esso una casa di legno e pietre.
<< Tu abiti qui? >>
<< Si e non ti stupire >>
<< Figurati >>
Dentro di me quella vista mi provocava l'assenza dell'ossigeno. Era quasi un sogno…anzi un dipinto. Tutto circondato da un'aurea magica, incantata. Quasi fossimo in una fiaba.
<< Non stare lì impalata. Dormirai di sopra. Tutte le tue cose sono già state sistemate. Andiamo?>>
Non mi ero accorta di stare ferma così raggiungo Alex e superandolo salgo correndo nella mia stanza.
Avevo visto bene da fuori. La stanza era munita di un lucernario da cui la sera si poteva certamente vedere il celo stellato.
In una parola magnifico.
Mi butto sul letto e ammiro la stanza finché il suono di un campanello mi riporta alla realtà.
Non mi va di scendere così rimango a sentire da qui.
<< Non potete stare qua. Ci occuperemo noi di lei >>
<< Non ci provate lei è nostra>>
...
Al suono di questa voce mi precipito ad abbracciare le due persone alla porta.
Zaffy e Ruby mi aspettavano con le braccia aperte.
Avevo pensato di scrivere loro una lettera appena potevo perché non potevo dire che le avrei abbandonate. Insultatemi quanto vi pare ma so che fa male quando una persona ti dice che se ne deve andare. Fa tremendamente male. E se inizialmente non mi volevo legare più di tanto a qualcuno per paura di perderlo, loro sono entrate nella mia vita così velocemente che non me l'ero resa conto.
<< Sara...ci sei mancata così tanto >>
<< perché non ci hai detto niente >>
Le mie amiche mi stavano parlando ma ero troppo contenta che loro fossero con me che ero concentrata solo ad abbracciarle.
Questo almeno finché due braccia più potenti di me mi staccarono dalla mia fonte di felicità.
<< Alex che fai lasciami >>
Mi dimenavo senza successo dato che non si muoveva di un centimetro. Mi teneva contro di lui così forte che non riuscii a liberarmi.
Nick si mise tra me e le mie amiche
<< Ripeto non potete stare qui. Non potete stare vicino a lei >>
<< Nick lei non è vostra non potete prenderla e portarla dove vi pare e piace perché ve lo dice il vostro capo>>
Aspe...cosa? Sembra quasi si conoscano da sempre.
<< Voi pennuti non potrete portarcela via>>
Pennuti?
<< E voi cornuti neanche se è per questo >>
Cornuti?
Oky...questa conversazione deve finire qui.
<< ORA BASTA! SONO STUFA! Nick falle entrare e mi spiegate la storia.>>
<< Sara non posso farle entrare. Sono dei pennuti.>>
<< Non mi interessa se sono angeli. Falle entrare o giuro che me ne vado da qui>>
Mentre i due lasciano passare le ragazze io penso a al perché le mie amiche non mi abbiano detto di essere degli angeli.
Forse perché avresti reagito male? Forse perché era un segreto? E poi neanche tu gli hai detto che te ne andavi. Ora siete pari.
Così, seduti sul divano ci guardiamo l'un l'altro.
<< OK va bene. Ho capito che voi>> dico indicando le ragazze << siete degli angeli. E voi ragazzi dei demoni. Giusto>>
Alex parla per primo
<< Si è giusto. E ognuno di noi ubbidisce al Capo.>>
<< Che sarebbe... >>
<< Per noi Lucifero e per loro quel farabbutto tutto rase e fiori di Michele>>
<< HEI attento a come parli cornuto >>
La mia vita è ufficialmente resettata.
Se prima ero una ragazza abbastanza normale adesso devo fare i conti con gli esseri paranormali.
E per di più sono una di quelli.
Ho il cervello in tilt.
<< OK OK ho bisogno di una pausa>>
<< No Sara tu verrai con noi. Non possiamo lasciarti a questi dissemitori di morte.>>
<< e non non possiamo permettere che tu te ne vada>>
<< E se io decidessi per me? Non vi sembra logico? Ed io decido di non essere un giocattolo di proprietà di nessuno. Quindi resterò qui solo se resteranno anche Zaffy e Ruby. >>
Dicendo così esco di casa senza dare il tempo agli altri di rispondere.
Sono stufa di non avere scelte.
Sono stufa di non poter decidere la mia vita.
Sono stufa di dover aspettare il destino davanti la porta con un sorriso.
Sono stufa di non poter essere me stessa.

Ma intanto adoro questo lago e adesso mi faccio un bel bagno...

Spazio autrice
Salve a tutti!!!
Mi dispiace di non aver aggiornato prima ma mi trovo a casa di mia nonna che essendo antica non ha il Wi-Fi...
Quindi....come vi sembra? Fatemelo sapere con un commento e una stellina.
E approposito buone vacanze a tutti!!
 

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 06, 2017 ⏰

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