7. Non andare via

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~Will
Vedevo nei suoi occhi quella piccola scintilla di tristezza. Non sono mai riuscito a capire perché cercasse di evitare tutto ciò che lo rendeva felice.
Una cosa era certa: non lo avrei abbandonato.

<<Will, è meglio se torniamo.>> mi disse.

Mi alzai e tornammo nella sua cabina.

<<Nico tu sei davvero felice se sto con te?>>

<<Certo. Perché?>>

<<No, così.>>

Iniziò a spogliarsi e si mise il pigiama.
Mi sedetti sul suo letto ad aspettarlo.

<<Nico...hai voglia di parlare un po'? Devo farti delle domande.>>

<<Dipende.>>

<<Ecco...perché eviti tutto ciò che ti fa felice? Cioè sei sempre alla ricerca di qualcosa che ti faccia felice, ma appena la trovi la respingi.>>

<<Io...ho solo paura di perderla.>>

<<Io ti faccio felice?>>

<<Sì. Tanto.>>

<<Hai paura di perdermi?>>

<<No.>>
Mi venne un colpo al cuore.

<<Cosa?>>

<<Non ho paura di perderti. Perché non ti lascerò mai andare via. Nemmeno per sogno.>>

Lo guardai negli occhi. Si  girò di spalle.

<<Capisco...io...io andrei...>>
Uscii dalla cabina e mi diressi nella mia.
Mi stesi sul letto e mi addormentai, ancora bagnato e frastornato da ciò che aveva detto Nico.

2 giorni dopo Percy ci chiamò e ci disse che doveva rivelarci una cosa.
Ci dirigemmo, io, Nico, Hazel e Jason, nella cabina di Percy. Jason chiese cosa stesse succedendo. Percy ci raggiunse e ci disse di metterci comodi all'interno. Una volta seduti iniziò a parlare.

<<...ragazzi...mio padre mi ha dato dei segni.>>

Hazel sgranò gli occhi.
<<Tuo padre?!>>

<<Sì, mio padre. Ero sulla spiaggia stamattina e il mare era molto agitato. Sulla sabbia all'improvviso ha iniziato a formarsi un disegno: era un teschio.>>

<<Un teschio?>> disse Jason.

<<Proprio così. Non era un teschio qualsiasi. Era un teschio molto particolare.>>

Nico si agitò sulla sedia.

<<Nico, tu sai cosa significa?>> disse Percy, guardandolo sospettoso.

<<Ho...fatto un sogno strano stanotte. Mi trovavo in un posto freddo, buio e sentivo la voce di un uomo che mi diceva "ho bisogno di te". Ho visto una figura scura ma il volto non si vedeva. Poi ha continuato a parlare e ha detto " quaggiù, Nico. Vieni con lui.>>

<<Lui?>>

<<Già. E ha indicato qualcosa dietro di me. Ma non ho fatto in tempo a voltarmi che mi sono svegliato.>>

Si voltò verso di me. Mi guardò negli occhi. I suoi occhi erano diversi. Più tristi, spenti.

<<Ragazzi-continuò Percy-dobbiamo capire di cosa si tratta.>>

<<Potremmo fare delle ricerche su quel simbolo. Lo ricordi?>>

<<Certo. Jason, chiama Annabeth. Iniziamo. Nico tu devi cercare di ricordare anche il minimo particolare. Will aiutalo. Hazel tu vieni con me e Jason.>>

Quel giorno - SolangeloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora