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Ho sonno. Ed è mattina.
Come al solito mamma mi ha spalancato tende e finestre e mi ha urlato contro il solito -svegliati che fai tardi!- e perciò mi ha scaraventato dal letto con lo sguardo furioso. Vado in cucina come uno zombie ed ingurgito tutto in un nanosecondo​. Vado in bagno,mi lavo e poi mi dirigo in camera spalancando l'armadio. Scelgo dei jeans azzurri poco strappati ed una maglia a maniche corte bianca della Levis. Metto un filo di eyeliner,un po' di mascara ed afferro lo zaino dirigendomi verso l'ingresso. -ciao mamma!- urlo per poi uscire di casa e dirigermi verso la fermata dell'autobus. Mi siedo su un muretto ed attendo l'arrivo del pullman. Oggi è il mio primo giorno di scuola e devo incontrare gente nuova... A distrarmi dai miei pensieri è l'arrivo del pullman.

***

Scendo dall'autobus ed entro a scuola. Cerco disperatamente la 1C e quando la trovo esulto di gioia dato che la cercavo da una buona mezz'ora. Noto la porta chiusa e sbuffo. Che bello,in ritardo il primo giorno... Busso e sento un "avanti",perciò entro. Appena varcata la soglia sento gli sguardi di tutti addosso. Queste situazioni mi mettono a dir poco a disagio. Sento il professore dire un "buongiorno signorina" ma io praticamente lo ignoro. L'unico posto libero è in ultima fila vicino ad un ragazzo dai capelli di un biondo sfumato e dagli occhi celesti. Bene,innamoriamoci il primo giorno va! Mi siedo vicino al tipo seschi e poggio delicatamente lo zaino per terra (diciamo che lo scaravento ma ok). Ad un certo punto mi viene sonno e butto la testa sul banco, tant'è che il biondino finalmente mi caga guardandomi preoccupato. Io me ne strafrego e a farmi venire un infarto è il suono della campanella mezz'ora dopo. Dopo il bellissimo infarto mi alzo dalla sedia e vado in bagno anche se non l'ho chiesto a nessuno e mi scontro contro una tipa mezza rifatta che mi dice un "stai attenta idiota!" con la voce da strega mentre io bestemmio in aramaico perché mi ha fatto cadere la sua bibita addosso. Quando torno in classe scoppiano tutti a ridere ed io rido con loro come una cogliona anche se non so per cosa ridono. Mi vado a sedere ed il biondino mi chiama. -guarda che stanno ridendo per la tua maglia sporca...- mi si spalancano gli occhi e lo guardo male inarcando la bocca. Si ok paro una deficiente ma non fateci caso. Entra in classe il professore,da quello che ho compreso tra urla e schiamazzi,di ginnastica quindi andremo in palestra,ye. Scopro che la strega di prima sta in classe con me e niente,sbuffo guardandola male.

***

Siamo arrivati agli spogliatoi...posto più sporco e lurido non esiste (a no un momento,i bagni del nostro corridoio sono peggio) e mi siedo su una panca traballante intenta a sciogliere il nodo delle scarpe,cosa quasi impossibile dato che le ho strette tantissimo. Così decido di fare un'altra figura bellissima e quindi le scaravento sul muro davanti a me con la faccia da zombie serial killer. Le altre oche mi guardano male e si mettono a ridere come deficienti (anche se lo farei anche io) mentre io mi tolgo i bellissimi jeans e la maglia ormai sporca e mi metto leggins ed una maglia che ho preso a caso dall'armadio di casa che si rivela essere di Hello Kitty. Entro in palestra e tutti mi guardano con una faccia che pare che si stanno a trattenere dal ridere (ma togliamo anche il pare va) per la mia fantastica maglia. Così mi siedo per terra con la testa abbassata che fissa una macchia sul pavimento. Ma guarda che fortuna: entra il biondino! Che bellezza! Si siede vicino a me e mi guarda la maglia ridendo -sei seria?- mi dice ancora ridendo -cos'hai contro Hello Kitty?- dico ridendo anche io. -oh nulla.. solo che ce l'ha mia sorella di 8 anni...- lo guardo con sguardo omicida ed entra il professore trattenendomi dall'ucciderlo. Almeno ho scoperto qualcosa su di lui:ha una sorella. Peccato che il nome ancora non lo so ma lo scoprirò presto. Ad interrompere i miei pensieri è una spinta da parte del simpaticone accanto a me che mi dice che il prof sta parlando con me. Bene,3 figura di merda fatta✔ -signorina,il professore prima di me mi ha detto che era in ritardo... Lei come si chiama?- mi fissa in attesa di una risposta. -mi chiamo Stefania Bucci- il prof annuisce e dice un "ok" e comincia a spiegare​ l'esercizio. -finalmente so il tuo nome!- conosco questa voce fin troppo bene -sì e allora?- lo guardo. -allora niente,piacere, Jacopo- si alza e va dai suoi amici. Credo che devo trovare un'amica, sennò paro ancora più cretina di quello che sono. Mi viene un colpo vedendo tutti cominciare a correre mentre io sto ferma come un palo in mezzo alla palestra. Cavolo non ho sentito l'esercizio! Li imito ma poi non ci capisco più niente e decido di tornare a fare il palo che mi riesce meglio. -Bucci,cosa sta facendo!- le urla del professore mi fanno prendere un colpo e balbetto qualcosa di incomprensibile. Mi fa sedere per terra e mentre gli altri svolgono i vari esercizi,io gioco con i lacci delle scarpe. A salvarmi dalla noia è la campanella. È una delle poche volte che serve a qualcosa quell'oggetto. Jacopo viene verso di me e mi da una pacca sulla spalla ridendo... Ma che cavolo di problemi hanno tutti? Mah... Mentre mi dirigo verso lo spogliatoio una ragazza si avvicina a me sorridendo -ciao!io sono Noemi, piacere!- mi porge la mano ed io gliela stringo -il piacere è tutto mio!- dico sorridendo. Con Noemi entro nello spogliatoio ed entrambi prendiamo la nostra roba ed usciamo. Arriviamo in classe e mi chiede se mi posso mettere vicino a lei ed io, ovviamente,accetto.

***

La lezione passa velocemente ed io ho solo voglia di tornare a casa e dormire. Esco da scuola dopo aver salutato Noemi ed aspetto l'autobus. Arriva alla fermata anche un ragazzo con i capelli biondi e gli occhi verdi. Piuttosto carino direi... In un millisecondo arriva l'autobus e salgo nel tentativo di riuscirmi ad infilare una dannata cuffietta nell'orecchio. Comincio ad ascoltare I Got You di Bebe Rexha e poi passo a Simphony di Zara Larsson. Intanto intravedo casa mia dal finestrino del pullman e comincio a togliere le cuffie. Scendo ed arrivo davanti casa. Appena entro sento la voce di mia madre che probabilmente parla con me ma io la ignoro. Ovviamente dopo poco che l'ho ignorata comincia ad alzare la voce e quindi sono costretta a risponderle. -tesoro!ti ho chiesto come è andata a scuola!- mi passa davanti con dei panni da stirare in mano. -bene mamma.- dico sbuffando ed andando a distendermi beatamente sul letto. -hai conosciuto qualcuno? Simpatici?- continua a domandarmi la donna che si definisce mia madre. -sì ho conosciuto una ragazza ed un ragazzo.- già so la sua risposta al termine "ragazzo". -ah ok... I nomi dei due?- già so che questo interrogatorio non finirà presto. -Noemi e Jacopo,mi devi chiedere altro?- dico sbuffando ed afferrando il telefono. -no nient'altro!- finalmente libera! Controllo i messaggi e ne trovo uno da un numero che non ho in rubrica.

Ciao Stefania! Spero di aver azzeccato numero! Ci vediamo domani a scuola! E per favore rimettiti vicino a me, perché sennò mi sento solo;)

E' sicuramente Jacopo,quindi lo salvo in rubrica. Comincio a digitare sullo schermo e gli invio una risposta.

A Jacopo:
Non penso proprio che lascerò Noemi per venire da te. Comunque a domani!:)

Poggio il telefono sul comodino e socchiudo gli occhi per poi addormentarmi.

***

-Stefania! Svegliatii! È pronto il pranzo, muoviti!- apro lentamente gli occhi e mi ritrovo mia sorella Giulia sopra che mi scuote per farmi svegliare. Lei vedendomi viva si sposta da sopra di me e se ne va in cucina urlandomi un - è pronto il pranzo, muoviti!- così mi alzo maledicendo il pranzo. -sei viva allora!- esclama mia madre intenta a tagliare la carne. -sì,dubitavate?- annuiscono ridendo ed io mi siedo a tavola con l'intenzione di mettere sotto i denti qualcosa. -allora Giulia, hai conosciuto qualcuno?- esclama mia madre mettendo in bocca l'ultimo pezzo di carne rimasto nel piatto. Giulia, mia sorella,oggi è entrata alla scuola media perciò anche lei deve ancora conoscere qualcuno. -sì. Ho conosciuto una della mia età che si chiama Alessia e due ragazzi, Michele e Stefano.- al contrario di me,Giulia ama confidarsi e parlare con mamma, perciò a lei l'interrogatorio non da molto fastidio. Finisco di mangiare e vado a fare una doccia. Amo le docce perché mi rilassano molto e mi fanno riflettere sui miei problemi e cose così.

***

Finita la doccia mi vesto e comincio a sfogliare un libro che mi è stato regalato da Ilaria,la mia migliore amica che si è trasferita da poco. Mi manca moltissimo...

Baci all'improvvisoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora