"Louis... Louis Tomlinson." Disse un ragazzo castano appoggiandosi con le braccia al bancone della reception e ammiccando alla ragazza dietro a quest'ultimo.
"E Zayn Malik." Si intromise un'altro ragazzo moro spintonando il castano che lo guardò male mentre questo sorrideva alla receptionist. La ragazza allora alzò leggermente gli occhi al cielo spazientita, d'altronde scene del genere erano per lei quasi all'ordine del giorno; sospirando si limitò quindi a controllare la prenotazione e prendere le chiavi per poi passarle al moro.
"Stanza 327. La colazione è dalle 7:30 alle 10:30, il pranzo a buffet dalle 12:30 alle 14 e la cena dalle 18 alle 21. Per ogni problema rivolgetevi a qualsiasi membro del personale. Vi auguro una buona permanenza nel nostro albergo." Disse la ragazza sorridendo fintamente mentre con gli occhi verdi continuava a scrutare i due ragazzi.
"Perfetto, grazie mille Etta." Sorrise sempre il moro osservando il cartellino col nome della ragazza.
"La vostra stanza è da quella parte." Li liquidò freddamente lei indicandolo loro il corridoio da prendere, prima di riconcentrarsi sul computer.
I due ragazzi si guardarono un attimo negli occhi sconcertati per poi fare spallucce e dirigersi verso la loro camera mentre un tizio con tutti i loro bagagli li seguiva.
***
"Te lo ripeto, ci stavo quasi per riuscire." Sbottò Zayn chiudendo la porta della camera fissando l'amico disteso bellamente su quello che avevano concordato sarebbe stato il suo letto.
"Si certo, come no." Sogghignò il castano guardandolo con la coda dell'occhio.
"Ti dico di si, guarda, mi aveva pure passato le chiavi." Disse con un sorriso ebete sventolandole in aria.
"Dai Zee, ammettilo, il tuo flirt è stato un fiasco." Ridacchiò Louis passandosi una mano tra i capelli lisci.
"Non è vero."
"Si è vero."
"Non è vero, e anche se lo fosse sarebbe stata tutta colpa tua." Disse Zayn indicandolo con fare accusatorio.
"Mia? E sentiamo, perché mai dovrebbe essere colpa mia?" Disse il liscio mettendosi seduto e incrociando le braccia al petto.
"Perché ti sei avvicinato per primo e hai subito cercato di fare colpo sbattendo i tuoi occhioni azzurri." Sbuffò il moro irritato.
"Lo so amico, ho degli occhi favolosi." Ammiccò Louis mettendosi in una posa sassy.
Zayn allora alzò gli occhi al cielo e sospirò: "Si, okay, mister modestia, ma almeno le ragazze dovresti lasciarle a me che sono bisex."
"Ehi, anche se sono gay non significa che disapprovi una sveltina ogni tanto con una ragazza." Disse Louis sorridendo per poi alzarsi dal letto stiracchiandosi, mentre Zayn brontolava cose a caso che Louis non riuscì a distinguere; però si era veramente rotto le palle di stare in camera a sentire le lagne dell'amico, così si avvicinò alla porta.
"Senti Zayn, se vuoi restare tutto il giorno in camera a frignare sulla tua scopata mancata fai pure. Io vado a cercare una nuova preda." E detto questo uscì dalla camera facendogli l'occhiolino per andare ad esplorare l'hotel.
***
Harry amava il turno di notte.
Aveva tutta la giornata libera e poteva impiegarla come meglio voleva: dormendo, facendo sport o girovagando per l'albergo sentendosi quasi come tutti quei turisti in shorts o accappatoio che correvano da una parte all'altra con un bel sorriso stampato in faccia.
Esattamente come quella mattina.
Harry era appena tornato dalla sua corsa mattutina in mezzo ai boschi circostanti. Amava andare a correre, era un momento solo per lui, in cui poteva starsene un po' per conto suo, spegnendo il cervello e lasciandosi trasportare dalla musica pompata dalle cuffiette tralasciando tutti i problemi quali: lavoro, stipendio, stanchezza...