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Vanessa si fermò improvvisamente, i suoi occhi azzurri si concentraroo sul diner sorprendentemente pieno all'angolo della strada

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Vanessa si fermò improvvisamente, i suoi occhi azzurri si concentraroo sul diner sorprendentemente pieno all'angolo della strada. Attraverso la finestra vide un ragazzino, una matita brillantemente colorata nelle sue piccole mani, senza scrupoli scriveva su un foglio di carta. I suoi capelli biondi caddero sopra gli occhi e si alzò per spingerlo indietro, un'azione che Vanessa aveva visto più volte da suo fratello minore.

Più a lungo lo guardava, più il ragazzino assomigliava a suo fratello e più il suo cuore si spezzò. Il suo respiro si fermò in gola, i piedi piantati saldamente per terra; voleva così disperatamente correre fino al ragazzino e dirgli quanto gli era mancato, ma si era ritrovata non in grado di muoversi.

Nel millisecondo in cui Vanesse sbattè gli occhi, il ragazzino sparì. Sbattè gli occhi ancora qualche volta, strofinò i suoi occhi stanchi, solo per scoprire che quando si guardò indietro, non c'erano neanche le luci nel diner. Era stato chiuso per la notte.

La bella dai capelli scuri si voltò verso Klaus, ma fu distratta da un ragazzino che correva inosservato davanti a lei, ridendo forte come lui. Si precipitò all'indietro, senza volerlo incrociare.

Vanessa guardò più vicino, era lo stesso ragazzino dal ristorante. Adesso era più vicino e poteva vederlo correttamente. Aveva occhi azzurri che erano simili ai suoi capelli biondi sporchi che disperatamente avevano bisogno di un taglio e una grossa vogliasul lato del collo, a forma di stella.

Lei soffiò con voce audace, ora era certa che il ragazzino che correva intorno a lei era suo fratello. Vanessa si alzò per afferrarlo, solo per essere profondamente delusa quando scomparve nell'aria sottile.

Gli occhi stanchi di Vanessa le stavano giocando un trucco crudele; non era la prima volta che succedeva.

"Va bene, amore?" L'accento britannico di Klaus la allontanò dal suo stato stordito. "Sei stata da qui per un lungo orribile tempo."

Aprì le labbra per parlare, ma niente sembrava uscire.

"Vanessa?" lui mosse la mano davanti al viso, ma sembrava essere congelata. "Sii una buona ragazza, non dire niente, okay?"

I suoi occhi azzurri stanchi si allargavano sia in paura che in shock. Non poteva essere sicura che le parole fossero uscite dalle sue labbra  o se il suo cervello stesse distorcendo la realtà.

"Che cosa hai appena detto?" Il suo respiro era pesante e fece un passo indietro.

Vanessa alzò lo sguardo su Klaus, solo per scoprire che il suo viso perfettamente scolpito era stato sostituito con quello dell'uomo che aveva più paura. Il volto che aveva infastidito i suoi sogni e le impediva di vivere una vita normale.

Un grido cominciò a sollevarsi in gola, lo stomaco iniziò a torcersi ed ebbe l'improvviso bisogno di vomitare. Le mani forti  si erano messe sulle sue spalle in un orribile tentativo inutile di calmarla.

"Va via da me, allontanati" disse Vanessa sconvolta, le lacrime cominciavano a uscirle dagli occhi.

Klaus si trovava davanti a lei, confusione scritta su tutto il suo volto mentre osservava che la giovane e bella ragazza si allontanava da lui.

Sleep | Klaus MikaelsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora