❝Non posso dormire.❞
In cui Klaus Mikaelson si imbatte in una giovane ragazza che cammina per le strade di New Orleans ogni notte, spaventata di addormentarsi perché non riesce a sopravvivere agli incubi del suo passato
[KLAUS MIKAELSON AU]
PLOT BY...
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Klaus non sapeva come reagire alla confessione di Vanessa. Ora capì perché non le piaceva essere toccato e perché il suo passato sembrava procurarle così male.
Non voleva altro che tenerla fra braccio e dirle che tutto sarebbe andato bene. Voleva che si sentisse al sicuro con lui, per fidarsi di lui. Ma sapeva che avrebbe avuto bisogno di tempo. E d era stato solo così che Klaus sapeva un sacco di cose.
"Pensi adesso che sono pazza, vero?" Vanessa infine ruppe il silenzio che si era stabilito nella stanza. "Non vuoi avere niente a che fare con me."
"Non è vero," scosse la testa. "Penso che tu abbia sofferto di terribili cose senza chiedere aiuto perché sei spaventata, ma non devi temere più, perché ti aiuterò, prometto".
"Ma sono solo tutta disordinata e non puoi capirlo."
"Oh, lo vedo bene, amore ... naturalmente lo vedo. Ma credo che tutti siano incasinati. Bisogna solo capire che tipo di casino tu abbia dentro "disse Klaus con una risatina morbida; era il tipo che Vanessa voleva sentire più e più volte per un lungo periodo di tempo.
Alzò lo sguardo con gli occhi stanchi e sanguigni, e guardò oltre l'esterno duro. Vanessa vide il giovane ragazzo che era stato maltrattato da bambino, vide il ragazzo che conosceva il dolore e sentì un pezzo del suo cuore stare male per lui.
"Anche tu sei stato abusato, vero?" La sua voce era morbida, non volendo riaprire vecchie ferite.
Klaus leccò le labbra e li avvolse tra i denti prima di rispondere: "Sì, sono stato."
Non sapeva cosa dire, quindi gli disse che era dispiaciuta. Gli disse di non esserlo, che era successo molto tempo prima, che era guarito. Non era tutta la verità, ma era sufficiente per alleviare le sue preoccupazioni.
"Sono stanca, Klaus," disse esausta, "e sono spaventata, sono così spaventata da addormentarmi perché ogni volta che lo faccio vedo i loro volti, sento le loro urla, odore del fumo e mi sento come se stessi soffocando, sono stanca e non vedo l'ora che tutto finisca, non vedo l'ora di morire".
Voleva dirle che non poteva volerlo davvero, ma sapeva dall'aspetto rotto nei suoi occhi opachi che lei invece lo desiderava.
"Posso aiutarti con questo, se ti va" offrì Klaus. "Puoi andare a dormire e ti prometto che non sognerai nient'altro che finali felici. Tutto quello che devi fare è fidarti di me".
"Come posso fidarmi quando ti conosco appena?"
"Ti sei fidata abbastanza per dirmi del tuo passato, vero?" Vanessa non lo aveìrebbe ammesso, ma si fidava di lui. Più di quanto prima avesse fiducia in qualcuno. "Ascolta, amore, prendi questa chance".
Si morse il labbro e finalmente annuì. Klaus la fece cenno di avvicinarsi e si trovò fra le braccia. Vanessa si sentiva in pace, voleva rimanere in quel momento per sempre.
"Chiudi gli occhi", istruì la sua voce calma. "Basta rilassarsi, sei al sicuro con me".
Vanessa fece come gli fu detto, e presto si addormentò. Anche se, questa volta non fu seguita dai fantasmi del suo passato.
Per la prima volta da molto tempo, Vanessa si addormentò e si ritrovò in un luogo dove non sentiva altro che la felicità pura.