Capitolo 6

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Appena tornata a casa salutò la famiglia e si fiondò in bagno ad indossare il pigiama. Poggiò la felpa di Dario sulla cesta, profumava ancora di lui. Si sentiva stanchissima. 
"Dio! Sono in uno stato pietoso... chissà che faccia avrò nel video"  pensò sorridendo mentre si guardava allo specchio. Aveva tutti i capelli arruffati, gli occhi un po' gonfi, il viso arrossato e delle enormi occhiaie che sottolineavano il tutto. Si infilò nel letto. "Vabbè pace e amen, ora sai che la prossima volta che Fabrizio ti offre un bicchiere tu non lo dovrai accettare." Dopodiché crollò addormentata.

Le due settimane seguenti passarono in fretta; lei e Nelson si erano visti solo una volta a pranzo dal nonno e non aveva avuto il coraggio di chiedergli di Dario; ancora non era sicura che le interessasse o meno, e poi sapeva che il cugino era convinto le piacesse Tonno, non voleva raccontargli altro. Di Dario quindi non aveva più saputo nulla. Nonostante il tempo passasse la ragazza si ritrovava sempre più spesso a pensare a lui e ogni scusa era valida per passare sotto al porticato dell'università, nella speranza di vederlo anche solo di sfuggita. Non le era mai capitato di sentirsi così agitata e felice allo stesso tempo solo nel pensare ad una persona e non aveva idea di come comportarsi. Alla fine, stanca di quella situazione,  ne aveva parlato all'amica Cristina mentre tornavano a casa da scuola.
-Non posso essermi presa una cotta solo per averci parlato due volte, cavolo!- continuava a ripetere.
-Evidentemente sì invece, mia cara.- rise l'amica. -Ma se non sei del tutto sicura dovresti cercare un modo di vederlo o di parlargli. Secondo me lo capirai solamente standogli di fronte.-
-Hai ragione, il problema è che non so proprio quando potrei averne l'occasione.-
Fu quella stessa sera che accadde un vero e proprio colpo di fortuna. Durante la cena sua mamma e suo papà presero a parlarle di "una grande occasione", così la definirono loro.
-Cosa intendete dire scusate?-
-A me e a tuo padre è stata data la possibilità di frequentare un corso di aggiornamento di tre settimane molto ambito.- spiegò la mamma.
-L'unico problema è che si terrà in Germania.- continuò il padre, Giuseppe.
-Ciò significa che verrò con voi tre settimane in Germania?- chiese la ragazze mentre già immaginava quanto sarebbe stato bello saltare quasi un mese di scuola.
-No no mia cara, ti piacerebbe.- rise il papà. -Rimarrai qui, ma siccome non ci va che tu stia a casa da sola per così tanto tempo, abbiamo pensato di chiedere ai tuoi zii se sarebbe possibile per loro ospitarti. E loro hanno detto accettato.-
In quel momento un'idea balenò nella mente di Elena.
-Papà ma gli zii abitano sui colli! È davvero lontano dalla mia scuola, arriverei sempre in ritardo. E non posso certo chiedere loro un passaggio tutte le mattine, devono andare al lavoro entrambi. Non potrei chiedere a Nelson? Ho già dormito da lui diverse volte ed è molto più vicino.-
Le sue parole convinsero la mamma, che guardando il marito aggiunse
-In effetti sarebbe molto più comodo, poi Nelson ci tiene moltissimo a lei, se ne prenderà cura.-
Elena sorrise. Sapeva che Nelson le voleva molto bene, ma aveva il sospetto che alla fine sarebbe stata lei a cucinare per il cugino e a svolgere tutti i mestieri. Tuttavia non avrebbe fatto storie; stando da Nelson sperava di poter vedere più spesso Dario.
Dopo cena la mamma telefonò a Nels per raccontargli tutto e chiedergli di ospitarla. Per fortuna andò tutto come la ragazza aveva sperato; il cugino accettò volentieri e così lei trascorse il resto della serata a messaggiare con le amiche elaborando modi per incontrare il ragazzo e ad immaginare come avrebbe potuto essere trascorrere quelle tre settimane senza i genitori.

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