Capitolo 10

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-Buongiorno! A cosa devo quel sorriso?-
La voce del cugino la accolse in cucina. Quella mattina era raggiante e Nelson se n'era accorto.
-Nulla, nulla.-
-Dai, se è una cosa bella perché non me lo dici? È da quando sei tornata a casa ieri che sei così, riguarda Dario?-
Elena sorrise abbassando lo sguardo, il cugino aveva azzeccato in pieno.
-E tu? Mi sembri parecchio allegro, di solito la mattina sei un vegetale.- rispose tentando di cambiare discorso.
-Oh ehm...- la ragazza l'aveva preso in contropiede
-Beh... ti ricordi di Irene giusto?-
-Me ne hai parlato due giorni fa Nelson, certo che mi ricordo!- rise lei mentre si versava il latte nella tazza.
-Beh ieri siamo usciti, abbiamo passato insieme tutto il pomeriggio e...-
-E...? Dai, non tenermi sulle spine!-
-Le ho chiesto di fidanzarci e lei ha accettato.- continuò tutto d'un fiato.
Elena saltò al collo del cugino.
-Davvero? Congratulazioni allora! Cavolo, non ti ho mai visto così preso da una ragazza, sono contenta per te! Quando è che me la fai conoscere?-
A quelle parole Nelson quasi si strozzò con il caffè.
-Ehm... Non credi sia un po' presto per farle conoscere la famiglia?-
- Ma non devi presentarla a tutti Nels, solo a me.- sorrise lei addentando un biscotto.
-Uff.. Va bene, va bene. Credo si possa fare.-
Elena esultò.
-Sii, non vedo l'ora!-
Diede uno sguardo all'orologio sulla parete.
-Cazzo, Nelson è tardissimo! Non arriverò mai in tempo per l'inizio delle lezioni!-
-Perché? Che ore sono?- chiese il cugino confuso dando un occhio alla parete.
-Dio, hai ragione! Prendi la cartella che ti dò un passaggio.-
Così i due si precipitarono alla macchina, cercando di fare il più in fretta possibile. Elena arrivò a scuola tutta trafelata e, ancora con il fiatone, aprì la porta, fermandosi sulla soglia.
-Buongiorno prof, scusi il ritardo. Posso entrare?-
-No, l'orario limite è passato già da un pezzo ormai. Aspettarai l'inizio della lezione seguente.-
Mogia mogia la ragazza si ritrasse, e, salutando con gli occhi le compagne, andò a sedersi ai tavolini del bar.
Annoiata accese il telefono e lesse un messaggio appena arrivatole da Nelson:
Sei arrivata in tempo alla fine? Comunque, oggi pomeriggio ci sono le riprese di space valley, i ragazzi arriveranno per le 17
Il volto le si illuminò.

La giornata scolastica era ormai terminata e Elena, stesa sul divano in salotto, era alle prese con un gioco sul telefono da più di due ore, quando finalmente il citofono suonò. Nelson rispose e aprì ai ragazzi, che stavolta erano arrivati tutti insieme, facendoli salire. Appena la porta si aprì, gli occhi della ragazza guizzarono alla ricerca di un volto, che le rispose sorridente. Salutò tutti e decise di farsi da parte, lasciando preparare al cugino e ai suoi amici il set per la puntata. Trascorse le due ore seguenti seduta sul divano, osservando e ridendo alle battute dei ragazzi e cercando molte volte lo sguardo di Dario, che puntualmente trovava ogni volta già puntato su di lei. Quando anche l'ultimo dei ragazzi fu uscito dalla porta rimasero in tre: Nelson, che se ne andò in camera per montare un video con un sorrisetto sulle labbra e loro due. Elena si alzò dal divano, prese il pacchetto di sigarette dalla tasca e uscì sul balcone; pochi secondi dopo Dario la raggiunse.
-Allora, come va?- attaccò lui, un po' titubante.
-Bene, tu?-
-Sì, sì, tutto bene.- ci fu una breve pausa, poi il ragazzo sbottò.
-Credo sia il caso di parlarci chiaro Elena, voglio scusarmi con te per ieri. Non so cosa mi sia preso, non avrei dovuto.-
La ragazza lo guardò sbigottita.
-Ti stai scusando di avermi baciata? Davvero?-
-Sono stato troppo avventato? Non sei arrabbiata?-
-No, perché dovrei esserlo? Non mi è dispiaciuto, anzi...- rispose arrossendo.
Il ragazzo cambiò espressione, rilassando il volto.
-Meno male, credevo di avere esagerato. Di solito con le altre devo scusarmi.-
-Come scusa?-
-Sì, quando ci provo con qualcuna a volte si offende.-
Elena non sapeva come rispondere.
Il ragazzo si accorse di avere detto una stronzata e si corresse.
-Non che me ne sia fatte tante eh, intendevo solo che ad alcune non piacciono i miei modi di fare.-
-Lascia perdere Dario, stai solo peggiorando la situazione.- rispose spegnendo il mozzicone e rientrando in casa. Tornò a sedersi sul divano.
"Che delicatezza! Come può dire una cosa del genere e credere che io non ci rimanga male?! Forse sto facendo un errore, sono in tempo a chiuderla qui e..."
In quel momento il ragazzo le si sedette accanto e, prendendole il viso tra le mani, la costrinse a guardarlo.
-Scusami, ho detto una stronzata. Non volevo offenderti, mi dispiace. Prima però hai detto che non ti è dispiaciuto...- sussurrò.
Avvicinò il suo viso a quello della ragazza quel tanto che bastava per farle sentire il suo respiro sulle labbra. L'odore di fumo le invase le narici. Lentamente raggiunse la labbra della ragazza, baciandola per la seconda volta. Con lo stomaco in subbuglio lei ricambiò il bacio, lasciandosi guidare dal ragazzo. Passarono diversi minuti quando i due si separarono, interrotti dall'aprirsi di una porta. La testa di Nelson fece capolino sulla porta, schiarendosi la voce, imbarazzato.
-*Ehm ehm* Dario ti fermi a cena con noi?-
 

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