Capitolo tre

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Il nero assoluto.

Era l'unica cosa che Alex riuscisse a vedere.

Cos'era successo? Era morto?

Molto probabile.

L'ultima cosa che ricordava era quella luce accecante e...

Ricordava? Era cosciente?

Di colpo, Alex aprì gli occhi.

Se quello era l'inferno, allora era strano. Anzi stranissimo.

Era bloccato dappertutto da anelli di metallo sembrava una camera di ospedale o qualcosa di simile.

"C'è nessuno?"urlò Alex con la speranza che il diavolo venisse a portarlo via da lì. E infatti qualcuno arrivò.

Quella persona accese la luce che fece chiudere gli occhi di Alex all'istante.

Cos'era? Dov'era finito? Oddio non ci capiva niente.

"Alex?"poi una voce conosciuta si fece strada nella stanza arrivando nelle sue orecchie. Anche lei era nell'inferno? Perfetto!!

"Erica?"chiese con un filo di voce.

"Shhhh sono qui"lo tranquillizzò l'amica mettendogli una mano su una guancia.

La voglia di vedere la sua amica spinse Alex ad aprire di nuovo gli occhi.

Sì, la sua migliore amica era davanti a lui. Ma non era certo sola. Dietro di lei c'erano tre signori in smoking e occhiali neri. Dietro di loro c'erano strani computer che segnalavano dei dati che Alex non conosceva a cosa servissero.

"Cosa è successo?"chiese all'amica ma lei non sapeva come rispondere.

Poi un altra voce famigliare si fece strada nella stanza.

"Ciao Alex"disse il nonno di Erica mettendogli una mano su una spalla e con l'altra usava una chiave magnetica liberandolo dagli anelli di metallo che lo tenevano fermo su quel letto.

"Cos'è successo?" Chiese Alex di nuovo al nonno di Erica.

"Beh Alex, hai salvato il mondo"disse lui con tutta la calma del mondo.

Ok. Ad Alex venne da ridere. Lui? Lui ha salvato il mondo? Adesso era sicuro che il diavolo gli stesse facendo qualche scherzo.

"È vero Alex"aggiunse Erica.

"Ma com'è possibile. E se anche questa strana teoria fosse esatta, da cosa io averi salvato il mondo?"

"Dalla galassia Andromeda"risposte uno dei uomini in nero dietro Erica"Vuole spiegare lei professor Andreas?"chiese rivolgendosi al nonno di Erica.

"Già vorrei proprio saperlo"disse Alex voltandosi verso il nonno della sua migliore amica.

"Beh, diciamo che i calcoli fatti erano sbagliati. Tutti. La distanza che divideva la nostra via lattea con la galassia Andromeda non era così grande. Per qualche strano motivo la galassia Andromeda è stata attirata qui da qualcosa che non siamo ancora in grado di spiegare."di colpo si fermò e buttò un occhiata ai uomini in nero che annuirono."Quando la galassia era abbastanza vicina alla nostra è stata attirata qui da noi subito. La velocità ha superato quella della luce e in pochi secondi è entrata in contatto con l'atmosfera terrestre. Appena la energia estranea ha attraversato lo strato di ozono, esso si è bruciato scomparendo lentamente. Il raggio di energia ha continuato a viaggiare per due giorni. Dopo due giorni tutta l'energia si è trasferita dentro di te."

"E come faccio ad essere ancora vivo?"chiese Alex incredulo di quello che aveva appena sentito.

"Nessuno lo sa"rispose Erica.

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