Capitolo cinque

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Appena dentro sentì l'odore di chiuso. La stanza era luminosa ma non c'erano ne finestre ne altre porte. Al centro della stanza c'era un tavolo rotondo con tante sedie attorno. In una delle tante, c'era seduto una figura nera ed incappucciata. 'Bene', pensò Alex. Adesso chissà, forse era anche timido.

"Fatti avanti Alex Smith"una voce molto stanca si sentì uscire da quella sagoma. Di sicuro era molto vecchio. Le mani erano ricoperte di molte rughe. Dal cappuccio usciva una barba argentea come la luna.

"Voleva vedermi?"chiese Alex. Non conosceva quella persona, ma sperava che trattandola con rispetto essa non lo facesse decapitare all'istante per qualche parola fuori posto o detta male.

"Sennò perché saresti qui?"chiese lui paziente.

"Giusto"

"Io non so niente di te Alex. Perché non mi parli un po' della tua vita?"

"Ok. Allora... Mi chiamo Alex, ma credo che questo lei già lo sappia, vivo a Milano in Italia. Ho tutti e due i genitori. Da quando ero piccolo una tata si è occupata di me, e ho una migliore amica di nome Erica"spiegò lui in fretta.

"Ah già Erica"ripete la sagoma"Ecco chi poteva essere altro con te. L'altra persona è un caro della signorina suppongo. Sento un legame di sangue tra di loro."

"Si, è suo nonno"affermò Alex"Ma come faceva a saperlo?"

"Io, ragazzo, sono collegato emotivamente e spiritualmente a questo edificio che esiste da secoli. Da quando è stata distrutta Homestead 2."

"Aspetta cosa?"lo interruppe Alex"Distrutta?"

"Si, distrutta. E prima di lei il nostro pianeta madre. Ovvero Homestead 1. Ma nel corso del tempo sono stati distrutti dall'esercito di Nakerabut. Penso che Lilith te ne abbia parlato"

"Si"ammise lui.

"Bene. Perché non abbiamo tempo da perdere nelle spiegazioni"disse in fretta e furia alzandosi dalla sedia e girando introno al tavolo lentamente. Anche se aveva cambiato posizione la sua faccia non si distingueva. Era ancora immersa nell'oscurità del mantello.

"Cosa?"chiese Alex non capendo nulla.

"Nakerabut sa che sei qui. Sono sicuro che impiegherà tutte le sue forze per riuscire a superare le protezioni intorno al pianeta. Ho già avvertito gli altri guardiani. Tu li raggiungerai insieme a Lilith e li aiuterete"

"Ma io non so combattere"replicò Alex.

"Ti verrà spontaneo quando ci sarà la necessità. Sei un guardiano ormai"

"Allora perché mi hai chiamato qui?"chiese Alex notando che non avevano discusso di niente.

"Sei qui perché devo darti una cosa"disse la sagoma e una spada nera cadde con un rumore sordo sul pavimento di legno.

"Che ci dovrei fare con questa"

"Questa, è un arma micidiale. Fu forgiata dalla regina Andromeda in persona dal cuore roccioso di una cometa. La stessa cometa che passa ogni cento trentaquattro anni terrestri, vicina a noi. Essa ha un grande potere magnetico. La sua forza di gravità è così grande che attira asteroidi giganteschi verso di se creando spettacoli di scintille molte volte. È una cometa speciale."spiegò lui e con una spinta della mano Alex fu buttato contro il muro che venne trapassato e si ritrovò fuori dalla camera in poco tempo.

"Vedo che l'incontro non è andato a buon fine"constatò Lilith aiutandolo ad alzarsi.

"Nakerabut sta attaccando"

"Lo so. Ci ha avvertito lui"disse indicando il muro.

"Anche tu sei una guardiana?"chiese Alex.

"Certo. Secondo te da dove vengono i miei poteri?"rispose lei"Comunque non perdiamo tempo e andiamo."

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