Non Farmi Soffrire ||FEDERICO ROSSI||

trirty three

Pov's Charlotte

"Dove andiamo?" mi domandò il tassita

"In aereoporto" mi asciugai le lacrime

Non potevo crederci..

Il mio fratellino era malato..

Malato di leucemia..

***

Presi posto in aereo vicino un ragazzo, chiedendogli il permesso

"Come ti chiami?"

"Charlotte, tu?" risposi

"Ryan.. Non sei tanto felice di partire eh?"

Feci, con il capo, cenno di no

"Vai a trovare qualcuno, oppure è finita una vacanza?"

"La prima" risposi, forse troppo maliconica

"E questo qualcuno ti sta antipatico?"

"No, è il mio fratellino."

Okay, stavo iniziando a non sopportare questo ragazzo, dall'apparenza molto carino.

"Ah, ma perchè-" lo bloccai

"A te cosa deve interesare di me? Niente. Non mi conosci, non sono tua amica. Non parlarmi, grazie."

"Calmati"

"Mai stata più calma di così."

Infilai gli auricolari nel cellulare e feci partire la risproduzione casuale, saltando tutte le canzoni per beccare la mia preferica: Attention di Charlie Puth.

La testa del tizio cadde sulla mia spalla.

Perfetto, si era addormentato su di me.

'Lo odio, lo odio, lo odio, lo odio,lo odio, lo odio, lo odio, lo odio, lo odio, lo odio, lo odio, lo odio, lo odio, lo odio, lo odio, lo odio, lo odio, lo odio, lo odio, lo odio, non lo sopporto.' continuavo a ripetere nella mia mente

***

Afferrai il cellulare e scrissi un messaggio

A Federico:

Sono arrivata

Chiamai un taxi e mi feci accompagnare a casa.

Posai le mie valigie all'entrata e mi recai in ospedale.

Una volta arrivata chiesi informazioni su mio fratello e l'infermiera mi disse che era nella sedicesima stanza.

"Charlotte, finalmente sei arrivata!" esclamò mio padre abbraciandomi

"Posso entrare?"

"Devi aspettare l'orario delle visite.. Apre pomeriggio" mi informò

"Ma, la mamma?"

"E' andata in aereoporto, a prendere tuo -sospirò- tuo fratello"

"Io non ho fratelli, Emmanuel a parte"

"Si invece, non è mai stato a casa con noi. Non volevamo fargli conoscere la sua sorellina"

"Perchè me lo dici solo ora?" alzai la voce

"Non urlare"

"NON DIRMI COSA DEVO FARE! E ORA RISPONDI."

"Forse è meglio se ne parliamo a casa"

"NO, DILLO. DILLO CHE NON MI HAI MAI SOPPORTATA!"

"Signorina sta disturbando i pazienti. Le chiediamo di andare via." si intromise un'infermira