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Passarono più o meno un paio di giorni, i quali trascorremmo in macchina, in direzione di un posto ancor più sicuro, prima di lasciare il paese.
Vedevo Hui, cercare di evitarmi sempre di più; non mi parlava più, lasciava spazio ad E'Dawn, non mi sorrideva, né guardava più, facendomi capire che quello che avevo sentito, non era un brutto sogno, ma frutto delle mie colpe.
Non potevo permettere che la situazione continuasse così, ora che Hui era come se non ci fosse, mi accorsi di quanto in realtà ero persa di lui e lo ero stata sin dal primo momento in cui ci eravamo rivolti un sorriso.
Sapevo che ormai, tra noi, non sarebbe stato possibile nulla, ma volevo rimediare, dandogli una soddisfazione. Forse questa, poteva essere, una grande lezione di vita per entrambi.
Avevo preso in mente l'idea che forse, dovevo andarmene, sarebbe stato meglio per tutti. Così decisi di fare.
Approfittandone di una sosta, andai nel bagno di un bar e scrissi velocemente una lettera, una di quelle d'amore, perché si, ciò che mi attirava ad Hui, avevo capito, era un sentimento amoroso. In essa, esprimevo tutte le sue qualità, i suoi pregi e sottolineavo chiaramente che non si meritava una come me, non perché fossi superiore, ma il contrario.
La misi in una graziosa busta rosa e la sigillai per dargliela in un momento speciale, prima di andare via.

Quella sera, Hui disse che sapeva un posto dove potevamo fermarci per la notte, l'ultima tappa prima del confine.
Il mio piano era semplice: dargli la lettera e andarmene, avrei chiesto un passaggio a qualcuno, poi sarei sparita.
La sera non tardó ad arrivare e ben presto ci ritrovammo nel bel mezzo di quel parcheggio, vuoto.
Dopo aver mangiato qualcosa, E'Dawn si mise sul cofano dell'auto per guardare le stelle e riposarsi ed io, vedendo che Hui, stando al volante, fissava il vuoto, presi coraggio ed andai a sedermi affianco a lui, con l'intenzione di dargli ciò che avevo scritto.
"Hui" chiamai con voce tremante.
"Si Hyuna?" disse, con timbro piatto, non voltandosi.
"Ho una cosa per te, voglio che tu la legga e la conserva. È importante." affermai in tono serio.
Si voltò e guardó attentamente la busta, la quale ora gli porgevo "Va bene..." mi le diede un' occhiata ancora "La devo leggere adesso?" mi chiese con sguardo interrogativo.
"Adesso." replicai sicura.
Mi appoggiai allo schienale del sedile, osservando l'espressione di Hui: i suoi occhi si allargarono, lo sguardo seguiva pian piano le parole e le mani impugnavamo più saldamente la carta. Finito di leggerla prese un respiro e, sempre fissandola, ridacchió "Hyuna.."
"Ho intenzione di andarmene" lo interruppi.
Ora mi guardó più profondamente, sempre sorridendomi "Non ho bisogno di trovare una persona che sappia tenermi testa, farmi emozionare o abbai l'obiettivo di conoscermi per tutta la vita" mi prese il viso tra le mani e lo accarezzo "perché questo qualcuno, l'ho già trovato e si trova di fronte a me." disse mantenendo uno sguardo intenerito.
"Non è vero, io ti ho solo ferito. Sono stata una stupida" esclamai quasi commossa.
"Non mi interessa, ti voglio stupida come sei" affermó sarcastico. Mise una mano sulla mia testa, facendomi avvicinare "qualunque cosa accada, ci sarò per sempre" mi rassicuró, mentre mi teneva fra le sue braccia.
Restammo così per quasi tutta la serata, abbracciati, a volte si alternava, da parte sua, qualche bacio sulla fronte, ma niente di più. Fu il momento più speciale e prezioso della mia vita.
E'Dawn arrivó dopo qualche tempo e, per render meno romantica la situazione, accese la musica della radio, costringendoci a scatenarci come eravamo soliti fare. Hui mi prese per i fianchi e sollevó sul tetto della macchina, mentre grandi fuochi d'artificio si facevano spazio nel cielo stellato. Che bella notte, era stata.

La sera di due settimane dopo, eccoci lí, inseguiti da tre volanti di polizia, praticamente spacciati.
Eravamo stati sorpresi in una cittadina molto popolata, situata poco dietro al confine, mentre, dopo una serata in discoteca, stavamo rientravamo nell'automobile.
Hui sfrecciava per i parcheggi con il suo solito sorrisetto di sfida. Al contempo, io lo contemplavo abbassandomi un paio di occhiali da sole, pensando a quanto fosse affascinante, quando era provocato.
"Sembra che questa sarà l'ultima corsa per noi" alzo la voce Hui per farsi sentire anche da E'Dawn, il quale era fuori dal finestrino, intento a gesticolare contro i poliziotti.
Dopo esser rientrato, esclamò "Questi bastardi non l'avranno vinta, nono" ritornó fuori aizzando ancor di più quei poliziotti.
"Mi sa che arriverà il momento dei saluti" dissi ancora guardando Hui.
Mi appoggio una mano, come era solito fare, sulla gamba "Ei principessa non ti ricordi? Ci sarò sempre, qualunque cosa possa dividere noi tre." mi confortó guardandomi dolcemente.
"Esatto" affermo E'Dawn, rientrando di nuovo "non ci facciamo mettere dietro le sbarre da dei falliti come quelli" concluse.
Accostammo la macchina appena sopra un cavalcavia, i veicoli della polizia ormai ci circondavano.
"Diamo via al divertimento!" esclamò Hui, alzando al massimo il volume della radio sulla stessa canzone, la quale avevamo apprezzato durante il nostro primo incontro.
"Mani in alto! Siete tutti in arresto" disse un uomo dal microfono del veicolo.
Non ci arrendemmo, continuammo a ballare, gridare contro i poliziotti e saltare sulle auto.
Quando vidi che due di essi stavamo uscendo per prelevarci, afferrai le mani di Hui ed E'Dawn, gli sorrisi. Ci dirigemmo sul ciglio del cavalcavia.
Avevamo due possibilità: passare il resto della nostra vita bloccati dietro a una struttura grigia o essere liberi per sempre.
Ora eravamo in quel punto, con un unica intenzione, nulla avrebbe potuto separarci.
Mi voltai ancora una volta, prima verso Hui, il quale mi fissò con lo stesso sguardo altezzoso e divertente "avanti principessa", poi verso E'Dawn, il quale ridacchiava "non aver paura, ci siamo noi con te". Un ultimo e reciproco sorriso, simbolo della nostra amicizia, dei momenti e delle avventure passati assieme, le quali ho sempre sognato di vivere. Come dei fiori pronti a sbocciare di nuovo, ci buttammo ancora ridendo nel vuoto , lasciando che i nostri animi possano sfrecciare ad uguale velocità su quella stessa automobile bianca, nella quale, avevamo consumato la nostra felicità.
Adesso, siamo liberi e giovani per sempre.
~Fine

Champagne, Kim HyunaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora