7-☾

288 29 18
                                    

"Evviva ora potremo contattare il nostro principe" gioì Nayeon con le mani sulle guance tutta emozionata.

"Quando arriverà questo lui sulla Terra?"domandai curioso.

"Non appena questo messaggio che sto scrivendo non gli sarà arrivato" mi rispose Jeongyeon mentre batteva veloci le dita sulla tastiera.

"Ora lo spedisco!". Detto fatto, schiacciò "invia" e il messaggio fu spedito nello spazio.

"Ci può mettere un giorno o un mese, questo non lo possiamo sapere, per ora noi attendiamo".

"Oh, dovremmo farci belle per il suo arrivo!" urlò Dahyun con occhi spalancati.

"Io preparo i vestiti!".

"Io i trucchi!".

"Vado a prendere i cetrioli per gli occhi!".

Presi in disparte Jihyo che in quel momento era la più tranquilla e le parlai.

"Una volta che questo arriverà, ritornerete sul vostro pianeta?".

"Non esattamente: una volta che lui arriverà, il nostro pianeta diventerà questo".

Storpiai il naso.

"Questo pianeta?".

"Sì".

"La Terra? Non ho capito". Lei rise della mia ignoranza.

"Noi conquisteremo la Terra e distruggeremo le stupide costruzioni che avete creato: il nostro nuovo palazzo sarà costruito, gli umani spariranno, verrà poi instaurato il nostro regime".

Rimasi per un po' paralizzato cercando di rimuginare ciò che avevo appena sentito siccome pensavo di aver capito male.

Jihyo alzò lo sguardo.

"C'è Sana che sta litigando con Momo per un vestito. Sarà meglio che vada a controllare".

Corsi immediatamente fuori da quella casa che ora appariva ai miei occhi come una casa stregata.

"Mamma! Papà!"
Strillando, feci apparizione nel salotto di casa mia.

"Che c'è? Che c'è?" si svegliò mia mamma mettendosi seduta sul divano.

"Che hai da strillare così tanto?" sbucò mio papà dallo studio.

"Gli alieni!" strillai con le mani sui capelli, "Stanno arrivando e vogliono distruggere tutto!".

Mia mamma ridacchiò mentre il papà fece un lungo sbuffo.

"L'ho sempre detto che hai tanta fantasia".

Sentii le gambe tremare.

"Mamma! Mamma! Ti prego, ascoltami, le nostre vicine di casa sono aliene!".

Le loro facce non erano spaventate, anzi, erano divertite.

"E va bene, io invece sono Babbo Natale" mi schernì mio padre.

"Ma..."

"Niente ma Jisung, ora vatti a lavare le mani che è ora di cena".

Non mi credevano, eppure ciò che stavo dicendo era la verità.

-no signal-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora