Act. 3 Il vuoto

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Non ho ancora né le parole né il coraggio di dirvi il perché del mio cambiamento, cosa successe in quelle 24 ore che cambiarono me da un basilico germoglioso ad un fiorellino nel congelatore.
Sentivo del freddo che dai piedi saliva fino sopra. Fin quando questa sensazione si trovava dalla vita in giù tutto bene, il problema arrivó non appena raggiunse il mio petto.
Era come se mi stessi "trasformando",
come quelle scenette nei cartoni animati la quale si vede un'inquadratura a 360 gradi del protagonista mentre cambia forma.
Successe più o meno in questo modo, il mio cuore da un battito di 150bpm si calmò di colpo, mentre quella sensazione di gelo raggiunse il cervello. I pensieri brutti sparirono, ma con essi anche quelli che mi facevano rallegrare sul fatto di essere nato; restó solo quella piccola parte che è in ognuno di noi, quella malvagia.
Non avevo quindi perso solo le emozioni, ma anche i ricordi che mi erano rimasti erano sterilizzati, in modo tale che anche ricordandoli non mi facevano nessun effetto.
Avevo 20 anni e una vita piena di progetti, ma non pensate che senza emozioni non si possa realizzare un futuro, anzi, forse risulta anche più semplice poiché non mi interessava nulla, se non di me stesso. Potevo far di tutto pur di raggiungere quello che volevo: sfruttare le persone a mio piacimento era quello che più mi appagava.
Sì, appagamento, perché non potevo provare divertimento nè tanto meno pena.

Sì, appagamento, perché non potevo provare divertimento nè tanto meno pena

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