act twelve : father

531 60 6
                                    

"Chanyeol, vieni qui." sentì dire da suo padre e a malincuore si alzò dal divano per andare nella sua stanza. Lui era alla scrivania e aveva una calcolatrice nelle mani, oltre che un sacco di fogli sparsi lì vicino. "Come va il lavoro?"

"Va tutto bene." rispose.

"Potresti prestarmi dei soldi? Te li ritorno appena posso, devo.. pagare delle bollette."

Chanyeol inarcò le sopracciglia, non solo suo padre era assente ogni sera per questioni lavorative - come diceva lui - ma ora gli chiedeva anche dei soldi? Gli sembrava strano il modo in cui si comportava in quel periodo, sperava non fosse ricaduto in qualcosa di brutto.

"Posso." rispose. "Ma tu devi dirmi cosa succede."

L'uomo sorrise. "Non succede niente, sono solo troppe cose in una volta."

Chanyeol annuì, non ci credeva al cento per cento ma decise di non interferire. Uscendo dalla stanza vide il suo telefono sul comodino, stava lampeggiando. Sapeva che era sbagliato ma fin da piccolo era solito curiosare nei cellulari dei suoi genitori, aveva sempre paura potessero nascondere qualcosa.

Decise di prenderlo e sbloccarlo velocemente, vide un paio di messaggi da parte dei suoi amici e quelli non gli interessavano, c'erano delle donne ma non era niente di eclatante. Sembrava tutto normale, poi -.

"Chanyeol?" chiese suo padre, era proprio di fronte a lui.

"Ecco i soldi." disse dandoglieli. "Controlla se sono giusti." continuò a parlare, girandosi e rimettendo il telefono sul mobile nel corridoio.

Lui sorrise e si allontanò, a quel punto il ragazzo tirò un sospiro di sollievo. Una cosa era certa, se non avesse investigato quel giorno non lo avrebbe fatto più, doveva solo aspettare che lui andasse via. Rimase a giocare al telefono fin quando lui non uscì di casa.

Avrebbe invitato Baekhyun, ma quel giorno lui era impegnato con le ripetizioni di matematica, era una frana. Andò nell'ufficio di suo padre a prendere il foglio dove lui aveva scritto tutte le password e prese il suo PC, poi controllò le email.

Ne vide una in particolare, si ricordava benissimo quel nome: Choi Yeonsuk. Da piccolo lo ripetevano sempre, era l'avvocato di suo padre. Non pensava avesse avuto ancora problemi con la legge.

Nell'email c'era come allegato un documento che non riusciva a decifrare, insomma, non aveva studiato queste cose quindi non ne era esperto. Gli bastò leggere una parola in questione per capire meglio tutto: stupefacenti. O droga, come preferiva chiamarla.

Ancora?

+++

Chanyeol ansimò sotto il corpo dell'altro, il più basso sorrise per la sua reazione e riprese a muoversi, non curante del fatto che il letto continuasse a fare rumore. Era fastidioso si, ma era l'ultima cosa a cui pensava in quella circostanza.

Dopo la sua lezione era corso a casa dell'altro, voleva stare con lui almeno un po' visto che quel giorno non si erano visti o sentiti neanche una volta - e quella era la maniera perfetta per far sapere all'altro che gli era mancato.

Venne grazie all'aiuto di Chanyeol che lo aveva già fatto poco prima, poi non curante del fatto che fosse ancora sporco si stese, sfinito, sul petto dell'altro.

"Chanyeol."

"Mh?"

"Visto che succede quando stiamo lontani troppo tempo?" chiese alzando la testa e baciandolo. Restarono così per un po', poi il più piccolo decise di parlare, non senza aver prima iniziato a passare la mano tra i capelli del suo fidanzato.

"Oggi ho letto le email di papà."

"Perché?"

"Pensavo nascondesse qualcosa, mi ha chiesto dei soldi. Lo sa che guadagno già poco, non ho potuto dirgli di no, conunque." disse con aria triste. "Penso abbia ancora problemi con la droga."

Baekhyun spalancò gli occhi e lo abbracciò più forte. "Che intendi?"

"Non lo so ma mi farò spiegare tutto più tardi."

Baekhyun si ricordava di quello che gli aveva raccontato, di come l'uomo era violento quando l'assumeva e di come aveva trattato male lui e sua madre. Il motivo per cui era riuscito ad ottenere l'affidamento del loro unico figlio, ovvero Chanyeol? Aveva un buon avvocato. Lo tirava fuori da tutto, a volte servivano soldi extra ma per lui non erano stati un problema.

O almeno, era quello che credeva Chanyeol.

"Stai attento." gli raccomandò. "Se ti succedesse qualcosa di brutto -."

"Non succederà niente, Baekhyun." lo rassicurò - o almeno, ci provò.

Il ragazzo restò da lui fino al tramonto, poi si affrettò a tornare a casa prima che facesse buio. Nel frattempo Chanyeol stava preparando la cena e aspettando suo padre, si sentiva in ansia.

Sentì bussare alla porta, possibile che avesse dimenticato la chiave di nuovo? Aprì ed era effettivamente lui, così mangiarono in silenzio, fin quando Chanyeol non cercò di tirar fuori l'argomento.

"Sei strano, sicuro che vada tutto bene a lavoro?"

L'uomo inarcò le sopracciglia e rispose, confuso. "Perchè me lo chiedi?"

"Perché il tuo atteggiamento mi ricorda quando ti drogavi." disse tutto d'un fiato, il padre scosse la testa.

"Credi che sarei così stupido da fare una cosa del genere di nuovo?" sorrise. "E poi non dovresti intrometterti, pensa solo a studiare e lavorare."

"Sai che non posso fare solo quello?" chiese arrabbiandosi, gli dava fastidio come l'altro gli desse sempre del buono a nulla, ora non lo aveva detto direttamente, ma lo pensava.

"Non rivolgerti a me con quel tono se non vuoi che ti mandi a vivere da quella puttana di tua madre." disse alzandosi.

"E tu non chiamare lei così perchè sei stato tu quello che ha sempre sbagliato, le hai sempre fatto male!" urlò Chanyeol, odiava quando parlava male di lei. "Ti voleva bene davvero."

"Non mi interessa." rispose, restando calmo e dirigendosi verso la sua stanza. "Buonanotte Chanyeol."

+++

a/n ; ci sono più problemi in questa storia che nella mia vita

non si era mai parlato nello specifico di Chanyeol e della sua vita quindi spero abbiate capito la cosa più importante : suo padre è uno s*tronzo b*ugiardo

a presto~

together - chanbaekDove le storie prendono vita. Scoprilo ora