act fifteen : back home

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I giorni senza il padre di Chanyeol in casa passarono velocemente, ed era tornato settembre. Ormai Baekhyun aveva ricominciato a studiare e lui a lavorare di più, avevano poco tempo per vedersi ma era più piacevole ugualmente.

Dopo il coming out con i loro amici potevano uscire ed essere loro stessi, inoltre il fatto che loro l'avessero accettato e l'avessero presa così bene gli aveva dato quella motivazione che gli mancava, ora si sentivano entrambi più sicuri.

Era capitato, una volta, che dei tizi con cattive intenzioni li avessero adocchiati e grazie all'aiuto di Yixing e Jongdae che passavano casualmente di lì riuscirono a tornare a casa senza neanche un graffio. I problemi di quel genere c'erano sempre, probabilmente la società non era ancora pronta a superarli quindi non potevano pretendere di essere del tutto liberi. Speravano solo che col tempo sarebbero diventati meno frequenti, magari trasferendosi in un paese meno tradizionalista.

La famiglia di Baekhyun non era ricca ma poteva permettersi molto, forse per questo lui non aveva ancora pensato di lavorare. Credeva che se avesse fatto coming out sarebbe finito in mezzo alla strada, magari non subito ma i rapporti con i suoi non sarebbero stati buoni.

Tutte le volte in cui suo padre sentiva in TV di ragazzi gay picchiati pensava non fosse abbastanza, si meritavano di peggio. Per suo figlio quelle cose erano orribili da sentire, lui le aveva prese tante volte per quel motivo, eppure cosa aveva fatto di male, un bacio di troppo al suo ragazzo? Lo fanno tutti, gli etero. Perché loro no?

Il problema principale in quel momento era la salute del padre di Chanyeol. Ritornato a casa aveva passato dei giorni di assoluto ozio, poi aveva iniziato a lavorare di nuovo. Non il suo vecchio e ben pagato lavoro, anche quello era un problema ora. Eppure i soldi uscivano, da un turno extra di Chanyeol o da suo padre che decideva di tornare più tardi per fare qualche ora in più.

Suo padre non era aggressivo nei confronti dei gay, forse era molto più aperto di mente dei genitori del suo ragazzo. Probabilmente avrebbe solo perso un po' di stima in suo figlio, ma non lo avrebbe cacciato di casa.

Baekhyun si voltò verso la sua destra, Chanyeol stava ancora dormendo, si era appisolato poco fa. Lui invece non sembrava prendere sonno. Prese il suo telefono e scrisse un appunto dicendo di essere tornato a casa, era quasi ora di cena - poi ci ritornò a piedi.

Il più piccolo venne svegliato poco dopo da suo padre che aveva preparato la cena, così si sedettero a mangiarla sul divano a commentare le notizie del telegiornale, come facevano di solito.

Chanyeol si concentrava sulla sua pizza ma una notizia catturò la sua attenzione.

"Giovane picchiato perché gay, indagati due coetanei, si trova ora all'ospedale di -."

"Che pezzi di merda." disse suo padre, lui inarcò le sopracciglia. Ogni essere umano con un po' di empatia l'avrebbe pensato, ma si stupì lo stesso.

"È vero." disse piano, continuando a mangiare.

Non dissero più niente riguardo all'argomento, però Chanyeol continuava a sentirsi strano, come se dovesse farlo in quel momento. "Papà, devo dirti una cosa."

Lui annuì come per dirgli di continuare, Chanyeol non seppe come ma trovò il coraggio di parlare, lo disse tutto d'un fiato. "Sto con un ragazzo."

L'uomo lo guardò e annuì, prendendo un sorso dalla birra. "Chi sono io per giudicarti? Picchiarti non mi renderà migliore di te. Guardami, ho passato la mia vita a stare dietro alla droga e me ne sono pentito solo ora." continuò. "Va bene Chanyeol. Forse un mese fa non l'avrei presa così, se non fossi andato lì probabilmente non ce l'avrei fatta a cambiare. Mi ha fatto bene riflettere e capire quali sono le cose importanti."

Chanyeol sorrise e si inumidì le labbra con la lingua, non sapeva cosa dire. Si sentiva come quando dopo aver studiato tanto si prendeva un bel voto a scuola, libero.

"Cazzo, pensavo sarebbe stato peggio."

Suo padre rise e abbassò la TV. "Chi è lui?"

"Baekhyun." rispose. "Sarà felice di sapere che è andata così."

Chanyeol quella sera stessa lo invitò di nuovo a casa sua, per farlo parlare con l'uomo. Non fecero niente di speciale, non si entrò nei dettagli ma fu una semplice chiacchierata, si erano già parlati molte volte quindi non fu imbarazzante.

Magari era ancora troppo presto ma era stata l'euforia del momento a fargli credere che stesse andando finalmente bene, quando non era proprio così.

together - chanbaekDove le storie prendono vita. Scoprilo ora