Prologo

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"Ma che significa?! No. Non può essere!''
Continuavo a ripetere con il cuore che premeva forte contro il petto "Non posso crederci!"
"Julia stiamo venendo a prenderti, non combinare cazzate! Saremo lì tra qualche minuto!"

Riattaccai immediatamente il telefono.
Avvertii un formicolio sotto alla pelle, le vene gonfiarsi in modo spropositato nelle tempie.
Mi passai una mano tra i capelli, goccioline di sudore mi erano calate fin dentro i vestiti.
Non riuscivo a ragionare più.
Quando una persona che ami comincia a pensare al suicidio, sai che nella tua vita hai fallito tutto.

"Signorina Levin, le sue sorelle sono fuori e la stanno aspettando" si avvicinò la professoressa Evans e mi abbracciò "Mi dispiace" sussurrò nel mio orecchio.

Uscì fuori in un baleno e corsi verso le mie sorelle.
Mi accolsero fra le loro braccia.
Niente mi avrebbe confortata di più, tranne il loro abbraccio.
"Vieni andiamo!".
La strada per il ritorno non fu mai stata così silenziosa come prima d'ora.

"Io davvero non capisco! Ho studiato per anni la scienza ed è un fatto scientifico che se ti metti di ginocchia per terra ti viene l'istinto di alzarti" continuai a spiegare io.
"Julia lo hanno trovato così! Anche noi non riusciamo a farcene una ragione e sappiamo benissimo che papà non avrebbe mai fatto una cosa simile! Cioè.. dimmi chi si impiccherebbe mai alla cerniera di una porta!"

Le loro parole continuarono a rimbombare nella mia testa.
Presi le mie cuffiette e le portai alle orecchie.
Nulla sarebbe più ritornato come prima, il suo bellissimo sorriso fu solo uno dei pochissimi ricordi che avrei portato per sempre con me, come le lunghe telefonate con lui a parlare dei regali che mi avrebbe spedito o semplicemente a chiedermi come fosse andata la mia giornata, delle lunghe attese la notte aspettando che lui arrivasse.. dietro alla porta, per poi saltargli in braccio e aspettare che i suoi baci pungessero sul mio collo.
Mi manca. Cazzo se mi manca.
Mi manca da morire!

Mi abbandonai con la testa dolorante sul materasso dov'ero adagiata, i singhiozzi mi scuotevano e sentivo le lacrime scorrere dolcemente sul mio viso.

Stringimi AncoraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora