Con la mente occupata nel ricordo del suo passato, Julia chiuse gli occhi e si appoggiò allo schienale. Restò così per un bel pezzo e quando si drizzò e guardò di nuovo fuori dal finestrino, Milano, la sua città, era sparita e la sua vita là era diventata soltanto uno scenario sul quale dipingere i sogni della sua adolescenza.
NEW YORK
"Eccomi arrivata.
Nuova città, nuova vita Julia!" Ripetei fra me e me.
Da oggi tutto sarebbe cambiato.Decido di chiamare mia madre.
-Mamma! Sono arrivata da poco ed è bellissima New York!- dico eccitata. Non vedo l'ora di vedere la mia università, disfare le valige e rilassarmi nella mia camera.-Tesoro! Sono contenta, e sono più che convinta che riuscirai a farti dei nuovi compagni in breve tempo!- Mi rassicura.
-Lo spero mamma, non so..- Mi fermo per trovare le parole più giuste -È tutto così strano, non avere i miei amici o peggio ancora la mia famiglia qui con me, in questa nuova esperienza, mi fa venire i brividi!- la mia voce diventava sempre più bassa.
-Amore, sai quanto vorrei essere lì con te, ma sai anche che io ho il lavoro qui e non posso allontanarmi. In questo momento devi pensare solo a te, pensa solo a stare bene e a studiare mi raccomando!- mi spiega e dopo una lunga pausa mi dice -E ovviamente divertiti!-
-Grazie mamma, grazie per tutti i consigli che mi dai! Ti voglio bene!-
La mia roccia. Sono fortunata ad avere una donna come lei nella mia vita, non sarò la figlia perfetta che vorrebbero tutti, ma nonostante ciò .. è sempre stata orgogliosa di me! Ha accettato i miei fallimenti e ha gioito dei miei successi.
Mi ha sempre spinta a seguire i miei sogni e mi ha sempre aiutata a superare gli ostacoli. Ha sempre creduto in me, anche quando ero proprio io a non credere in me stessa.-Ti voglio bene anch'io tesoro!- riattaccai la telefonata e mi diressi in quella che sarebbe stata la mia nuova vita.
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Eccomi qui.
Finalmente la Columbia University è proprio qui di fronte a me.
Prima di scegliere questa università mi sono informata, ho fatto tantissime ricerche su Google e devo dire che è uguale alla descrizione su Internet.Arrivando di fronte alla Columbia University si ha come la sensazione di essere arrivati sul set di uno dei tanti telefilm americani ed è esattamente come ci si immagina che sia un’università americana: ampi spazi verdi curati nel minimo dettaglio, biblioteche enormi traboccanti di cultura, laboratori moderni e giovani universitari che passeggiano nei corridoi indossando fieramente l’immancabile felpa della Columbia.
Beh, che dire, un sogno che diventa realtà."Ti serve una mano?" Una dolce voce mi smuove dai pensieri.
"Ciao! Si, sono nuova e non so davvero dove andare!" Rispondo imbarazzata.
"Piacere Julia Levin!""Amber Row! Il piacere è tutto mio!" Stringe la mia mano.
"Da quanto tempo sei qui?" Le chiedo curiosa.
"Due anni..Entrambi andati male" mi fa segno con il pollice verso il basso. "Dai seguimi, ti faccio vedere i dormitori! Ti avviso che qui.." si avvicina al mio orecchio "ci sono i ragazzi più belli del pianeta!" Dice tutta contenta con un sorriso malizioso.
"Per il momento sto pensando solo alla mia camera" rispondo sinceramente ridendo "è la 212! E non ho la più pallida idea di dove si trovi!" Mi massaggio la nuca.
"Non starai scherzando vero?! È la mia camera!" Strilla.
Quanto è carina! Avrà più o meno la mia stessa età, anche se è una tipa strana.
Il suo corpo è ricoperto da tatuaggi e i suoi capelli sono celesti. Mah vabbè particolari.
La sua stanza .. che sarà anche la mia .. è interamente ricoperta da poster ed è tutta colorata."Questo è il tuo letto, qui c'è il bagno e questo è il tuo armadio!" Spiega .
Mentre sono alle prese con la valigia, qualcuno apre la porta.
Tre ragazzi muscolosi e pieni di tatuaggi si dirigono verso il letto di Amber."Amber non ci ha avvisati che avremmo avuto deliziosi visite!" Si precipita a dire occhi celesti.
Ma questo come diavolo si permette!?
Iniziamo bene Julia,iniziamo davvero bene!"E tu saresti?" Rispondo acida. Non sarei di certo rimasta in silenzio.
Si alza e viene verso di me."Nate! Nate Smith" dice allungando la sua mano. "E posso sapere come si chiama questa bellissima brunetta?"
"Julia Levin!" Stringo la sua mano.
"Loro sono Eric Shay e Austin Cooper!" Mi indica entrambi i ragazzi con le dita.
Eric molto educato si avvicina e mi saluta, Austin invece, è troppo concertato con il telefono per accorgersi di me."Eccomi Julia, mi stavo lavando i capel.." Non finisce la frase "Vedo che avete già fatto le conoscenze!"
"Si!" Dico subito .. "Vediamo se mi ricordo.. Lui è Nate, mentre lui è Eric.. Beh Austin è troppo concentrato con il telefono per presentarsi!" Alle mie parole scatta in piedi e alza un sopracciglio.
"Come hai detto scusa? Non sono affari tuoi comunque!" Dice uscendo dalla stanza e sbattendo la porta.
Che maleducato!Ottimo Julia, primo giorno, primi litigi.
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Stringimi Ancora
ChickLitJulia Levin, da poco ventenne, decide di lasciare la sua amatissima Milano e partire per New York, lasciando alle spalle il suo passato. Austin Cooper, ventiquattrenne, classico 'bad boy' che fa impazzire tutte .. riesce ad iscriversi all'universit...