Un mese dopo.
La notte non passò così in fretta per Austin.
Julia il mattino dopo ritrovandosi il ragazzo nel suo letto, non riuscì a contenere la rabbia e lo cacciò fuori dalla sua stanza, senza dare un minimo di tempo ad Austin per spiegarle e ricordarle cosa fosse successo quella notte!Austin non riusciva ancora a crederci, e pensò che se lei avesse saputo tutto e sarebbe tornata,lui non l'avrebbe di certo perdonata.
Prese la sua agenda e provò a scrivere qualcosa..
"Cosa stai scrivendo?" Chiese sua sorella minore,strappandogli l'agenda dalle mani.
Jessica, ragazza dai lunghi capelli dorati, tipica studentessa che attira milioni di ragazzi."Non sono affari tuoi". Riprese la sua bozza.
"Da quando in qua scrivi?" Chiese curiosa,giocherellando con una ciocca dei suoi capelli.
"Ti ripeto che non sono affari tuoi!" Sbuffò.
Jessica prese un libro da un tavolino e lo aprì.
"Wow, è la tua foto questa sulla copertina?""Si" tagliò corto lui.
"Davvero niente male!" Sorrise Jessica, pensando a quanto fosse stata stupida a non accorgersi di quanto misterioso fosse suo fratello e di questa passione nascosta.
"Già. È incredibile quello che può fare un buon fotografo e un grafico con l'aiuto di Photoshop!" Replicò Austin in modo spassionato.
"Sciocchezze! Sei davvero un bellissimo ragazzo!" Asserì lei.
Austin la fissò un istante,sorpreso.
Non era la prima volta che riceveva complimenti da una donna. Ma non si era aspettato che Jessica Cooper, cubetto di ghiaccio per via del suo passato, gli dicesse qualcosa di gentile."Mmh, grazie!"
Jessica lesse rapidamente qualche riga del libro. "Ci sono davvero dei bad boys".
"Proprio così"
Lei scosse il capo. "La cosa non mi meraviglia."
"Che vuoi dire?"
"Ora capisco perché sei così scorbutico e passi la maggior parte del tuo tempo rinchiuso in casa!"
"Non mi sono affatto rinchiuso qui dentro!" Insorse Austin.
"Davvero? Quand'è stata l'ultima volta che hai fatto una passeggiata?"
"Una passeggiata?"
Lei rise. "Si Austin, una passeggiata!"
"Mmh, fammici pensare.."
"Cazzo Austin! Vedi? Non ho tutti i torti!"
Jessica sfogliò qualche altra pagina del libro.
"Forse è per questo che hai il cosiddetto blocco dello scrittore. Hai bisogno di distrarti, di prendere un po' d'aria fresca. Di stare in mezzo alla gente e cavolo, USCIRE". Jess scandisce bene l'ultima parola."Più che un blocco..." Austin si interruppe.
La colpa era di quello che gli era successo nell'ultimo mese, la delusione nel comportamento di Julia. In effetti, era già un mese che se ne stava rinchiuso in casa, senza vedere nessuno.
Nemmeno gli amici.
Nemmeno Julia stessa.
A eccezione della sua vicina, che per aiutarlo a superare il blocco gli portava dei dolci. Ottimi dolci, per carità, ma che sfortunatamente non l'avevano aiutato a trovare l'ispirazione.
"...Sono a un punto morto. Comincio a scrivere e ho la sensazione di trovarmi di fronte ad un muro. Non riesco a buttare fuori, tutto quello che ho dentro."Era riuscito ad ammetterlo? Forse era vero che sfogarsi con qualcuno quando si aveva un problema, rendeva tutto più facile.
Parlava raramente con qualcuno del suo lavoro, specialmente della mancanza di progressi e del fatto che non riusciva più a trasmettere emozioni ai suoi lettori.
Una faccenda davvero imbarazzante per un bad boy.
In fondo, lui, è riuscito a mandare avanti la sua famiglia grazie a questo "lavoro".
Ma, ultimamente, scriveva così male che persino il suo editore, che riceveva un compenso in percentuale su tutto quello che lui scriveva, era deluso."Che vuoi dire?" Domandò Jess.
Con un sospiro Austin, si sedette sul suo letto. "Da un po' di tempo quello che scrivo risulta privo di emozioni, assolutamente piatto."
"È un peccato, hai davvero talento."
"Già,peccato." Convenne Austin. Il suo editore gli aveva menzionato il fatto che proprio i caratteri femminili erano quelli meno descritti nel suo ultimo romanzo.
In effetti, evitava il più possibile di farlo. Non aveva problemi a descrivere un delinquente, un assassino o un alcoolico. Ma una donna?
Di solito i personaggi femminili gli riuscivano bene, ma questa volta no, quindi passava direttamente ad un'altra scena.
E sapeva anche il perché.
Non riusciva proprio a capire le donne.
La prova l'aveva avuta esattamente un mese fa."Tu.." si interruppe Jess.
I ricordi di lei e austin ripresero a tormentarla.
"..Hai bisogno delle stessa cosa di cui ho bisogno io!""E sentiamo... di cosa abbiamo bisogno?" Mille risposte possibili fecero strada nella sua mente.
"Una pausa, un viaggio!"
"Un viaggio?" Austin rise. Non poteva lasciare il suo lavoro, per dei problemi... inesistenti.
Almeno.. Non ora."Si. Abbiamo sofferto troppo, meritiamo anche noi un po' di felicità!" Gli occhi di Jess, si fecero subito tristi.
Austin si avvicinò di più a lei prendendo le sue mani.
"Jess, sai che tu.. sei la mia felicità. Sin da piccolo mi sono promesso che avrei fatto di tutto per renderti felice, perché ogni volta che tu sorridevi per una nuova Barbie, per un nuovo peluche, io ero felice."Le lacrime iniziarono a rigare sul viso di Jess. Strinse le mani di suo fratello.
"Riuscirò mai a ricambiare tutto quello che hai fatto per me?"
Gli occhi di Jess fissi nel vuoto."Non voglio niente indietro. Quello che è fatto è fatto."
"Ma..Austin!"
Le dita di Austin sono ora sulla bocca della sorella,in modo da zittirla."Dai su,basta con tutte queste smancerie. Perché non pensi al bucato? La lavatrice è finita da un pezzo!" Tagliò corto lui.
Imbarazzata, Jess, prese il bucato e sospirò.
"Aaah, gli uomini!!"~~~♡~~~♡~~~♡~~~♡~~~♡~~~♡~~~
Ecco a voi il settimo capitolo di "Stringimi Ancora" come vi avevo promesso. 😚
STAI LEGGENDO
Stringimi Ancora
ChickLitJulia Levin, da poco ventenne, decide di lasciare la sua amatissima Milano e partire per New York, lasciando alle spalle il suo passato. Austin Cooper, ventiquattrenne, classico 'bad boy' che fa impazzire tutte .. riesce ad iscriversi all'universit...