Cosa ci facciamo nella sala del tè?

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La Stramba dondola piano, dondolando, sulla sedia a dondolo, nella piccola stanzetta. Ha capelli sparsi in filamenti blu di nuvole al limone a ricadergli sulla schiena cosparsa di lentiggini e costellazioni strane. Nobody, lei è stata, una notte d'inverno s'era messa in testa di unire i puntini fino a tracciare le stelle, e allora... l'altra aveva riso, un po' per il solletico, un po' perché, se mai le avessero chiesto chi le aveva dipinto addosso il cielo, avrebbe risposto con "Nessuno", ma mica Ulisse, no, era stata Nobody sul serio.

 l'altra aveva riso, un po' per il solletico, un po' perché, se mai le avessero chiesto chi le aveva dipinto addosso il cielo, avrebbe risposto con "Nessuno", ma mica Ulisse, no, era stata Nobody sul serio

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La Stramba, con la sua memoria corta da pesciolino blu, si chiede a tal proposito dove sia finita l'amica, per poi ricordarsi di averla vista trafficare con le tazze poco prima. Entrambe sostengono ci sia sempre bisogno che qualcuno prepari il tè. Eppure... che non si sia persa, tra una bustina e l'altra? Come se la starà cavando con tutte quelle farfalle gialle? È davvero difficile riuscire ad acchiappare la loro codina a busta per l'infuso. Dovrebbero stare in gabbia, ma a svolazzare qua e là la bevanda viene più buona. Soprattutto se si scontrano con quelle azzurrine, dallo zucchero a impolverarle le ali.
«Ma certo, il retino è bucato!» La bislacca sulla sedia a dondolo si riscuote, al che la porta sussulta appena. Il vento di queste stagioni di mezzo ormai inesistenti la bacia piano, così come le finestre, spalancate e torbide come quadri di acquazzoni grigi e campi in fiore.
Tutt'attorno, nella stanza, frammenti di vita e arte vissuta nell'anima crescono sulle pareti, negli angoli della credenza, in dipinti nel frigorifero, sotto ai tappeti, dove la Stramba ha nascosto la polvere, che a forza di stare accanto a ritagli di tempo perduto, ne è diventata allergica. Una volta aveva creduto che i tappeti si fossero messi a starnutire, quale follia!

Nobody entra piano, trovando la Stramba con le pagliuzze di sonnolenza a girarle come lune attorno al capo. Guarda Kurt con occhi sbilenchi. Kurt suona da quando è arrivato. S'è piazzato a un angolo del divano imbottito di bolle di sapone e coperto di velluto rosso.

«Avreste potuto fare Blue Velvet, come la canzone... o il film.» dice Nobody.

«Così sembra la torta.» risponde la strana.

Kurt fa spallucce, per poi cominciare ad accordare la chitarra.
Quella con il tè porge una tazza a entrambi, ma lui rifiuta e continua a strimpellare, mormorando. Gorgoglia di un malessere.

 Gorgoglia di un malessere

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«Il ragazzo è bravo.»
«Sì, ma ha fatto diventare il divano tutto blu.» replica la Stramba.
«Eh vabbè, mi piace anche così.»

Tintinnano le sbeccature delle tazze al grido di "We smell like teen spirit". Kurt appunta qualcosa. È l'ora del tè. La stanza si fa piena di vapore.

Tra una tazza di goccette alla Valeriana e l'altra, si potrebbe giurare di veder sbucare da sotto un biscotto le sopracciglia di una Frida Kahlo, oppure ancora, alla porta, il caro vicino Vincent in cerca del suo orecchio. Quando le prime gocce di limone cominciano a scivolare sulle persiane in una pioggia fitta e aspra, i giradischi interrompono Kurt e gli preparano la migliore delle limonate fra le note di Life on Mars del nostro David.

La televisione in bianco e nero ronza, implode di colori, tra film così folli da far annegare la testa di emozioni esasperate e un po' la tristezza di sempre.

Sui foglietti attaccati alla porta della cucina ci sono scarabocchiati titoli e commenti. "Hai presente quando il flipper della tua mente sbatacchia fino ad andare in paranoia? Ecco, Memento è così."
Oppure ancora, "Dei lunedì tristi in cui respirare fa male alla gola.", allora c'è tanto in cui perdersi: musica alta fino a far vibrare lo sterno, pagine dagli angoli stropicciati macchiate di chissà quanti pensieri, dipinti su tela di follie difficili da sopportare, e poi le serate di vuoto con Sartre.
E se ci fosse qualcosa, qualunque cosa con cui aiutarsi a tirare il viso da sotto alla coperta, allora saremmo felici di cercare, tra questi libri polverosi che pizzicano il cuore, qualche bagliore di delicata speranza.

Tra le nostre rubriche ci sono quella dell'Arte, in cui i colori fanno l'amore e a nessuno frega niente quanto sia caotico, le Playlist per le giornate di fine Settembre, Film e Libri sparpagliati un po' d'ovunque, Personaggi famosi con cerotti appiccicati sui momenti più brutti e infine Consigli con cui sperare in qualcosa di meglio.

Apriamo la porta a tutti, che abbiate la testa piena di libellule arancioni o vi sia caduto il sorriso in un campo di papaveri, ci sarà sempre un cuscino di scorta su cui sedersi, come all'asilo.

Sala del tèDove le storie prendono vita. Scoprilo ora