Film||Qualcuno volò sul nido del cuculo

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Qualcuno volò sul nido del cuculo di Milos Forman.

Tratto dal romanzo di Ken Kesey "One Flew Over the Cuckoo's Nest" e diretto nel '75 da Milos Forman

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Tratto dal romanzo di Ken Kesey "One Flew Over the Cuckoo's Nest" e diretto nel '75 da Milos Forman. Quando uscì il film, in Italia era già in corso il dibattito sulle implicazioni umane e sociali in campo di psichiatria che portò alla chiusura dei manicomi. A pensarci bene, non è stato poi tanto tempo fa.

Il manicomio è un luogo di contenimento, l'istituzione intera lo è. L'instabilità viene racchiusa tutta lì dentro, che sia emotiva, pensieri irragionevoli o semplice paura di vivere, rigetto verso l'esterno.

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L'indiano sordo-muto, pressato dalla realtà, si rifugia in sé, nel silenzio, nessuna interazione. Senza più fiducia in nulla, subentra uno stato passivo di apatia, tanto da abituarsi al vuoto. "Grande Capo", lui lo chiama. Giocano insieme a basket.

Il ragazzo, vergine, timido, già spaventato dal sopravvivere

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Il ragazzo, vergine, timido, già spaventato dal sopravvivere. Vorrebbe soltanto un primo
amore in cui credere. Uno stupido e timido amore, forse qualcuno con cui sentirsi una persona vera. Le mura bianche strappano via tutto.

Discorsi gridati per farsi sentire, rabbia l'uno contro l'altro come fanno gli umani. Tutti in cerchio a parlare alle sorveglianti di sé. Il "cosa senti", però, non può resistere composto e triste su quella sedia di legno. Le infermiere rappresentano il controllo dell'ingiustizia, cinica e oppressiva, che fa a pezzi le persone riducendole a "pazzo", o "pericoloso", poi nient'altro.

 Le infermiere rappresentano il controllo dell'ingiustizia, cinica e oppressiva, che fa a pezzi le persone riducendole a "pazzo", o "pericoloso", poi nient'altro

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Loro che combattono per la televisione, una partita soltanto, anche da vedere per finta, con lo schermo nero e gli occhi lucidi perché si può vincere anche così. Sono queste le cose importanti.

Veri matti non lo sono, piuttosto strambi un po' distrutti da ossessioni, debolezza psicologica. Al di fuori sulla nave, però, ognuno ha un ruolo, e forse la follia riesce a farsi da parte per lasciare corpo e anima a risate gorgoglianti e aria di mare. Conta la libertà di quando si distruggono le convinzioni di essere malati. Possono essere veri pescatori, se vogliono.

"Ma che cosa vi credete di essere, vacca troia, pazzi? Davvero? Invece no, invece no: voi non siete più pazzi della media dei coglioni che vanno in giro per la strada, ve lo dico io. Ma non è possibile... ma non ce l'avete il coraggio di andare via di qua?"

Eppure, lui non riesce ad uscire, se non con il proprio annullamento. Volevano tutti solo un po' di vita, tutto qui. Nella fine comincia la libertà cruda e vera, solo che fa male.

E niente, si tratta di un bel film sul serio. Se avete qualcosa da aggiungere, qualunque vostro pensiero, lasciateci parti di voi tra i commenti.

Tanti limoni a voi, perché non fanno mai male!

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⏰ Ultimo aggiornamento: Feb 10, 2018 ⏰

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