Tokyo
Agosto 2002
Kazue
Hitomi mancava da vent'anni eppure continuavo a sentirne la mancanza, la sua assenza straziava il mio cuore ogni volta che ci pensavo, era come se qualcosa mi mancasse, come se un pezzo cruciale della mia esistenza se ne fosse andato per sempre, lasciandomi monca, incompleta, vuota, come se il mio essere donna e madre non avesse più consistenza e struttura, sentivo come una lama gelida ed affilata tranciarmi violentemente l'anima e lasciare una ferita sempre più profonda e sempre più senza speranza, avevo provato a rivolgermi persino a dei veggenti ma il risultato non era cambiato, dicevano che eri morta, in fondo io ne ero certa ma il mio spirito materno rifiutava a priori questa ipotesi e ti vedeva crescere nel tempo, con una famiglia che ti aveva trovato e che ti amava, andare a scuola, crescere e diventare adulta, magari in uno di quei volti di donna ti avevo già visto ma gli anni che erano passati ci impedivano di riconoscerci, quella solida speranza mi dava tregua e non mi faceva crollare del tutto ma nel mio intimo sapevo che tu eri morta, da un lato questa certezza mi metteva il cuore in pace ma dall'altra parte mi deludeva, mi feriva, distruggeva tutte le mie aspettative, mi diceva che in nessuno di quei volti di donna c'era il tuo, che non ti eri sposata, che non vivevi felice ma che giacevi sepolta in qualche bosco lontano, che non potevi più pensarmi ed amarmi e nemmeno sperare un giorno di rivedermi, ero troppo certa e mi faceva troppo male, mi lasciava troppo con l'amaro in bocca.
Una sera di Agosto qualcuno bussò alla porta di casa, tuo padre era già andato a dormire, la casa era silenziosa e tranquilla, i rumori della vita notturna rallegravano l'atmosfera e profumi di spezie e di cucina tradizionale impregnavano l'aria di sapori forti e decisi, andai ad aprire, c'eri tu, con i capelli neri e lucidi ed un abito grazioso e raffinato, non ti riconobbi subito, mi limitai a chiederti.
"Posso esserle d'aiuto?"
"Come, non ti ricordi di me?"
"No,mi dispiace?"
"Sono Hitomi, mamma"
Rimasi senza fiato un attimo, non ci potevo credere, ma poi l'abbracciai senza pensarci due volte, era tornata, era qui, davanti a me, avvertivo la sua possente fisicità strofinarsi contro il mio corpo esile, il suo volto, le sue forme, tutto era cambiato in lei eppure c'era qualcosa che mi ricordava troppo la mia bambina, annusare la sua pelle era un tuffo nel passato, un immergersi nel tempo in cui lei era ancora accanto a me, ero euforica e gioiosa ma allo stesso tempo volevo sapere cosa le era successo e come se l'era cavata, ero impaziente di conoscere la tragica e dolorosa verità che mi aveva privato di mia figlia per vent'anni, sapevo che forse era spaventosa ma avevo diritto di conoscerla, di stare serena per il resto della vita, erano passati troppi anni di dolore nei quali non avevo più voluto fare figli, dove l'ansia e lo sconforto mi avevano sempre turbata, dove non potevo passare vicino alla tua stanza senza piangere e senza domandarmi se un giorno ci fossi ritornata, senza chiedermi se ti avrei di nuovo cullato cantandoti dolci e melodiose ninna nanne, senza avere paura per te, tutta sola e abbandonata, senza nessuno al mondo, venti anni erano stati troppi ma ora l'incubo era finito.
"Cosa ti e' successo in questi anni?"
" Un uomo mi ha rapita ma dopo essere giunti in campagna sono riuscita a fuggirgli ma ormai ero troppo lontana per tornare indietro, cosi' mi sono messa a piangere nel bosco, ma una famiglia di contadini mi ha trovata e cresciuta, ormai sono quattro anni che sono a Tokyo, facendo delle ricerche ho trovato il vostro indirizzo e stasera sono finalmente tornata da voi"
"Sono così felice che tu sia qui"
"Anche tu, non puoi immaginare quanto"
L'accompagnai di sopra a lavarsi, il padre dormiva ancora, la mattina dopo avrebbe avuto una sorpresa fantastica, la mattina dopo era già morto da qualche ora.
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Bambina scomparsa
Mystery / ThrillerE' da piu' di vent'anni che la loro figlia e' scomparsa nel nulla , ma quando riappare la gioia iniziale lascia subito spazio al terrore per fatti inspiegabili, ricollegabili a delitti sfuggenti ed efferati avvenuti molto tempo prima. Tensione e sov...